Qual è la verità della Bibbia?




"Chi ha ucciso un bue è come se avesse ammazzato un uomo."

Isaia, 66. 3




 

Molte sono le interpretazioni del messaggio della Bibbia, come molta è la confusione che esso ha generato, genera e genererà. Chi mangia carne, sostiene che anche Cristo ne facesse uso. Chi è vegetariano, sostiene invece che non solo Cristo non mangiasse carne, ma che Dio stesso ne proibisce l'uso, in tutti i casi. Da quale parte si trova la verità? E' ovvio - e su questo punto sono sicuro che tutti la pensino in egual maniera - che sia solo una la verità che la Bibbia intende comunicare ai suoi lettori. E' inammissibile e incoerente che possano coesistere due verità: una escluderebbe automaticamente l'altra.
Analizziamo alcuni passi della Sacra Bibbia, partendo dal Vecchio Testamento. Il Vecchio Testamento è il punto di partenza migliore per intraprendere uno studio su cristianesimo e vegetarianesimo. Il Vecchio Testamento parla soprattutto degli ebrei che ricevono le legge di Dio e che in seguito vengono puniti da Dio per averla infranta.
Senza dubbio, il passo più importante per chi sostiene la tesi vegetariana è questo:
 
 

Poi Dio disse: "Ecco, Io vi dò ogni erba che produce seme e che

è su tutta la terra, e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme;

saranno il vostro cibo. A Tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli

del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito

di vita, Io dò in cibo ogni erba verde." E Dio vide quanto aveva fatto,

ed ecco, era cosa molto buona. (Genesi, 1. 29,31)





Sembra piuttosto chiaro il messaggio di Dio, il quale "dona" agli uomini e agli animali (posti sullo stesso piano, badate bene) ogni erba che produce seme ed ogni erba verde, così come ogni albero in cui c'è frutto che produce seme. Non sembra affatto nelle sue intenzioni permettere agli uomini di fagocitare immotivatamente la carne degli animali.
Se Dio aveva considerato "molto buone" le sue prescrizioni originali riguardo al cibo, perché avrebbe aggiunto in seguito tante istruzioni sul mangiare carne? Alcuni sostengono, infatti, che nella Genesi 9. 3, la Bibbia permette agli uomini di mangiare carne: "Ogni cosa vivente che si muove sarà cibo per te". Ma molti dimenticano - o vogliono dimenticare, per convenienza - che era in occasione del diluvio universale, quando a Noè veniva offerto un espediente per superare un momento particolarmente difficile, poiché tutta la vegetazione era stata distrutta. Dio, quindi, diede senza dubbio a Noè il permesso - non il comandamento - di mangiare carne. Infatti, nel verso immediatamente seguente - Genesi 9. 4 - dopo aver dato il permesso di mangiare tutto ciò che si muove, Dio ci ricorda ancora una volta che idealmente non dovremmo mangiare carne, o almeno non il suo sangue (che poi è la stessa cosa): "Ma non dovreste mangiare la carne, con la sua vita, cioè il sangue". Inoltre, il verso successivo afferma con chiarezza che chi uccide gli animali sarà a sua volta ucciso da quelle stesse creature: "E io reclamerò la tua vita per mano di ogni creatura da te uccisa..."
In realtà. alcuni studiosi osservano che quando a Noè viene concesso di mangiare qualsiasi cosa si muova, l'esatto termine greco impiegato dal Septuagint è herpeton, che letteralmente significa "rettile". Quindi, in una situazione in cui non era possibile trovare altro cibo, Dio diede a Noè il permesso di mangiare crostacei e molluschi, come vongole, abalone, aragoste e lumache. Questa puntualizzazione sembra più coerente con la Genesi 9. 4, che proibisce a Noè di mangiare animali con il sangue (gli era stato dato il permesso solo per animali a sangue freddo), e comunque solo come concessione temporanea.
I Cinque Libri di Mosè portano un altro esempio di quando Dio, come concessione temporanea, permise agli Israeliti di mangiare carne, ma anche allora si trattava di circostanze disastrose. Dopo essere fuggiti dall'Egitto, gli Israeliti vagarono quarant'anni nel deserto. Dio provvide loro il cibo nella forma della manna ("il sostegno della vita"), una miracolosa sostanza vegetale che contiene tutti gli elementi necessari a sostenere la vita. Gli israeliti però si stancarono della manna, racconta la Bibbia, così Dio fece in modo di dare ai figli di Israele della carne sotto forma di quaglie. Perché quaglie? C'era forse qualche insegnamento nascosto che Dio voleva comunicare? Numeri 11. 18,34 contiene la risposta. Nel verso 20 Dio dice loro di "mangiare la carne finché vi uscirà dalle narici e ne sarete nauseati...". Il verso 33 riferisce "prima ancora che avessero la carne tra i denti, una grave pestilenza li colpì". Quindi è vero che cambiarono cibo come desideravano, ma è altrettanto vero che Dio era scontento della loro scelta, poiché Dio - com'è logico - poneva e pone uomini e animali sullo stesso identico piano, essendo entrambe "sue" creature, ed avendo entrambe il medesimo diritto di vivere serenamente l'intero arco di vita terreno.