"Non essere tra quelli che si inebriano di vino, né fra coloro che son ghiotti di carne!"
Si sa poco (almeno ufficialmente) dell'alimentazione di
Gesù. Si sa, tuttavia, che i primi cristiani e i cronisti della
tradizione cristiana che appoggiavano il vegetarianesimo erano molti, inclusi
luminari come San Girolamo, Tertulliano, San Giovanni Crisostomo, San Benedetto,
Clemente, Eusebio, Plinio, Papias, Cipriano, Pantaneo e John Wesley, per
nominarne solo alcuni.
Molti testi affermano che i dodici apostoli erano vegetariani,
e che i primi cristiani si astenevano dal mangiare carne. Per esempio,
San Giovanni Crisostomo (345-407 d.C.), uno dei più importanti esponenti
letterari del cristianesimo del suoi tempi, scrisse: "Noi capi cristiani
pratichiamo l'astinenza dalla carne di animali per sottomettere il corpo...
mangiare carne è innaturale e impuro".
Clemente d'Alessandria (160-240 d.C.), uno dei primi
accademici della Chiesa, senza dubbio esercitò grande influenza
su Crisostomo, infatti poco più di cent'anni prima aveva scritto:
"Ma coloro che indugiano intorno a tavole di fiamme, nutrendo la
loro stessa malattia, sono governati da un demone estremamente lussurioso,
che non ho vergogna di chiamare il demone della pancia, il peggiore di
tutti i demoni... E' molto meglio essere felici che rendere i nostri corpi
simili a tombe di animali. Di conseguenza, l'apostolo Matteo si nutriva
di semi, noci e vegetali, niente carne."
Il Clementine Homilies, scritto nel II secolo dopo Cristo,
è considerato uno dei più antiche testi cristiani dopo la
Bibbia, basato sulle predicazioni di San Pietro. Homili XII dichiara orgogliosamente:
"Il consumo innaturale di carne è contaminante quanto la pagana
adorazione dei demoni, con i suoi sacrifici e i suoi festini impuri, e
quando vi prende parte l'uomo diviene un compagno di tavola dei diavoli".
Chi siamo noi per contraddire San Pietro?
Non solo, si dibatte tra studiosi sulle pratiche alimentari
di San Paolo, nonostante l'attitudine altezzosa dei suoi scritti nei confronti
dell'alimentazione. Gli atti 24:5 parlano di Paolo come di un membro della
setta dei Nazareni, setta che seguiva i principi degli Esseni, compreso
il vegetarianesimo. Inoltre, secondo quanto scrive Edgar Goospeed nel suo
libro History of Early Christianity, è esistito un tempo un "Atto
di Tommaso", a cui facevano riferimento le prime sette cristiane. Il documento
afferma che anche San Tommaso si asteneva dal mangiare carne.
Allo stesso tempo, veniamo a sapere dall'eminente padre
della Chiesa Eusebio (264-349 d. C.), il quale a sua volta cita Hegesippus
(circa 160 d. C.), che Giacomo, considerato da molti il fratello di Cristo,
rifiutava
di mangiare la carne degli animali. Tuttavia, la storia riferisce che
la cristianità organizzata gradualmente si allontanò dalle
sue origini vegetariane, anche se i primi padri della Chiesa seguivano
un regime senza carne. In tempi più recenti, anche la Chiesa cattolica
aveva stabilito che i cattolici praticanti osservassero almeno alcuni giorni
di digiuno e si astenessero dal mangiare carne al venerdì. Ma perfino
questa restrizione (ridicola) è stata ridotta, quando nel 1966 la
Conferenza Cattolica degli Stati Uniti ha deciso che è sufficiente
che i cattolici si astengano dal mangiare carne il venerdì di Quaresima.
Molti dei primi gruppi cristiani sostenevano la scelta
di vita vegetariana, segno evidente che gli insegnamenti di Gesù
di Nazareth (vedi Quinto: non uccidere. Le parole del Cristo) fossero chiare
ed inequivocabili, almeno all'epoca. Gli scritti dell'antica Chiesa indicano
che ufficialmente il consumo di carne non fu permesso fino al IV secolo
dopo Cristo, quando l'imperatore Costantino decise che tutti dovevano adottare
la sua visione del cristianesimo. Una interpretazione della Bibbia a favore
del mangiare carne divenne il credo ufficiale dell'Impero Romano, e i cristiani
vegetariani dovevano seguire la regola in segreto, con il rischio di essere
messi a morte per eresia.
I cristiani del Medioevo vennero rassicurati da Tommaso
D'Aquino (1225-1274 d. C) sul fatto che uccidere gli animali era sancito
dalla divina provvidenza. Forse le abitudini perdonali di D'Aquino hanno
influenzato la sua opinione, perché, pur essendo sotto molti aspetti
un asceta, i suoi biografi lo descrivono come un goloso. D'Aquino inoltre
era famoso per la sua dottrina sui vari tipi di anima che un corpo può
possedere (altra bizzarra e inconsistente teoria). Gli animali, insegnava,
non hanno l'anima. E' da notare che, sempre secondo le farneticazioni di
D'Aquino, inizialmente neanche le donne avevano un'anima! Poi, però,
ricordandosi che la Chiesa si era addolcita e aveva ammesso che in realtà
le donne hanno un'anima, d'Aquino a malincuore accondiscese che fossero
un gradino più su degli animali, i quali certamente non l'avevano
(malgrado nella Bibbia, Genesi 1. 30, Dio stesso affermi il contrario...
ma evidentemente d'Aquino l'aveva dimenticato).
Comunque si vogliano interpretare gli insegnamenti successivi
del cristianesimo, le sue espressioni più antiche (e molte delle
sette ebraiche da cui derivavano) predicavano l'ideale vegetariano. E'
tutt'altro che sorprendente dunque la loro attitudine generale nei confronti
degli animali; Nazareni, Terapeuti, Ebioniti, Gnostici ed Esseni, tutti
avevano scelto di vivere senza cibarsi di carne. I Montanisti, un'altra
delle prime sette cristiane, si astenevano dai cibi carnei, e così
anche Tertulliano, uno dei primi padri della Chiesa. Origene (185-254 d.
C.), forse il pupillo più noto di Clemente e uno degli scrittori
più prolifici dei primi anni della Chiesa, aveva davvero colto nel
segno parlando di coloro che avrebbero appoggiato il consumo di carne:
"... credo che i sacrifici animali siano stati inventati dall'uomo come
pretesto per mangiare carne". (Stromata, "Sui Sacrifici", Libro VII). Anche
confessioni cristiane più recenti hanno sostenuto il vegetarianesimo.
Ellen G. White, uno dei fondatori della Chiesa Avventista del Settimo Giorno,
era un ardente vegetariano, così come John Wesley, il fondatore
del Metodismo. Sylvester Graham, il ministro presbiteriano, era un sostenitore
dell'ideale vegetariano. Trappisti, Benedettini e gli Ordini Cathusian
della Chiesa Cattolica Romana, così come altre organizzazioni cristiane
quali il Movimento Gnostico Universale e i Rosa croce, tutti promuovono
la scelta vegetariana. San Francesco, nonostante le ingiustificate accuse
di essere un vegetariano incoerente, era in realtà un convinto difensore
degli animali, che amava e rispettava come se stesso.
Si tratta di coincidenze? O forse tutte questi gruppi,
questi insieme di credenti erano in realtà pazzi? Non è forse
"probabile" che seguissero semplicemente i precetti di Dio e rispettassero
la natura? E non è forse vero che l'uomo decise di sua spontanea
volontà di ignorare i comandamenti del suo Dio solo per mangiare
un piatto di carne saporita?