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RECENSIONI

 

GUITAR CLUB - LUGLIO/AGOSTO 1997

EQUINOX TRIO
"The News"
Promojazz

VITO DI MODUGNO
"Meriggio"
Promojazz

Equinox Trio - The News

Vito Di Modugno - Meriggio

Il bassista Vito Di Modugno, come componente dell'Equinox Trio, nonchè con il suo CD solista dal titolo "Meriggio", è protagonista di due interessanti release musicali.
L'Equinox Trio si presenta come una band affiatata che gioca con successo le sue carte sul "suonare insieme" e su una comunicatività e una freschezza di esecuzione in jazz di sicuro impatto. I ben assestati colpi del drumming di Di Monte scandiscono, con il feeling coinvolgente del basso di Di Modugno, il divenire di "Coffee Street", mentre Carrabba (sax tenore) spinge con generoso fervore il suo sound. E' poi il respiro flessuoso del fretless di Di Modugno a spaziare con più aperture in un fraseggio di forte coesione esplosiva. "Bluestango" vede in primo piano la ponderata perizia, il pathos e il lirismo del piano di Rosini, sulla cui conduzione, a tratti fluida, a tratti acuta e delicata, si innesta il sax tenore di Carrabba, intenso, vivace, germogliante. Il drive autorevole e pienamente jazzistico di Carrabba al sax tenore, con i suoi scattanti affondi, segna poi la via di "Transfusion", con il morbido e ben rilevato racconto sonoro di Di Modugno e il caldo pulsare di Di Monte che completano il quadro. Consideriamo ora il secondo CD, "Meriggio", ove Di Modugno ci presenta con limpidezza descrittiva ariosi paesaggi sonori di sicura suggestione. Nell'atmosfera eterea e avvolgente di "La luna" apprezziamo il sound chiaro e intenso del sax tenore di Semeraro. Il basso fretless di Di Modugno, con soffice, densa evocatività sottolinea "Memories", ha poi il sopravvento il lirismo sognante del sax soprano di Carrabba, supportato dall'umbratile tambureggiare di Di Monte. "Fiestaspace", infine, è un brano elegante, dal feeling vagamente spanish, che si dispiega supportato da Petruzzelli (drum) e Di Modugno, da una base inizialmente funky ed un groove decisamente rock, ove protagonisti emergono i graffiti di Zifarelli alla chitarra elettrica. Di rilievo è l'intervento al piano di Colasazza, cristallino e sgusciante, che si protende e scorre con naturalezza nelle sue fugaci giustapposizioni.

GIORDANO SELINI

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