GUIDA PER LA PROGETTAZIONE DI PISTE CICLABILI | |
degli allievi Delia Andrietti e Di Nicola Marcello |
·
PREMESSA.
Gli
itinerari ciclabili s’identificano con i percorsi stradali utilizzabili dai
ciclisti, sia in sede riservata o con veicoli a motore.
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FINALITA'
E CRITERI DI PROGETTAZIONE.
Le
finalità ed i criteri da considerare a livello generale di pianificazione di un
itinerario ciclabile sono:
a)
favorire e promuovere la mobilità ciclistica e pedonale, alternativa all'uso
dei veicoli a motore nelle aree urbane;
b) valutare la redditività dell'investimento con riferimento all'utenza reale e potenziale ed in relazione all'obiettivo di ridurre il rischio d' incidentabilità ed i livelli di inquinamento atmosferico ed acustico.
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STRUMENTI
DI PIANIFICAZIONE.
Al
fine di predisporre interventi coerenti con le finalità ed i criteri anzidetti
gli enti locali si dotano dei seguenti strumenti di pianificazione e di
pianificazione:
a)
un piano della rete degli itinerari ciclabili;
b) i progetti degli itinerari ciclabili previsti dal piano, che prevedono anche la riqualificazione dello spazio stradale circostante.
·
ULTERIORI
ELEMENTI PER
LA PROGETTAZIONE
1.Gli
itinerari ciclabili, posti all'interno del centro abitato o di collegamento con
i centri abitati limitrofi, possono comprendere le seguenti tipologie riportate
in ordine decrescente rispetto alla sicurezza che le stesse affrontano per
l'utenza ciclistica:
a)
piste ciclabili in sede propria;
b)
piste ciclabili su corsia riservata;
c)
percorsi promiscui pedonali e ciclabili;
d)
percorsi promiscui ciclabili e veicolari.
Gli
itinerari ciclabili possono essere utilizzati per esigenze prevalentemente
legate alla mobilità scolastica quale sistema alternativo di trasporto per la
risoluzione o per esigenze prevalentemente turistiche e creative.
2.Per
la progettazione degli itinerari ciclabili devono essere tenuti presenti i
seguenti elementi:
-
intersezione a raso e gli eventuali sottopassi compresi i loro
raccordi le sistemazioni a verde;
-
nella segnaletica stradale: oltre ai tradizionali cartelli, le strisce e gli
impianti semaforici, le indicazioni degli attraversamenti ciclabili, le
colonnine luminose alle testate degli elementi
spartitraffico;
-
nell'illuminazione stradale: gli
impianti speciali per la visualizzazione notturna degli attraversamenti a raso;
-
nelle attrezzature: le rastrelliere per la sosta dei velocipedi e, specialmente
sulle piste ad utilizzazione turistiche, panchine e
fontanelle d'acqua potabile ogni 5 Km di pista, punti telefonici od in alternativa indicazione dei punti più vicini, ecc.
·
DEFINIZIONI,
TIPOLOGIE E
LOCALIZZAZIONE.
La
pista ciclabile può essere realizzata:
-
in sede propria, ad unico o doppio senso di marcia, qualora la sua sede sia
fisicamente separata da quella relativa ai veicoli a motore ed ai pedoni,
attraverso idonei spartitraffico longitudinali fisicamente invalicabili;
-
su corsia riservata, ricavata dalla carreggiata stradale, ad unico senso di
marcia, concorde a quello della contigua corsia destinata.
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LARGHEZZA
DELLE CORSIE.
1.
Tenuto conto degli ingombri dei ciclisti e dei velocipedi nonché dello spazio
per l'equilibrio e di un opportuno franco laterale libero da ostacoli, la
larghezza minima della corsia ciclabile è pari ad 1,50 m; tale larghezza è
riducibile ad 1,25 m nel caso in cui si tratti di due corsie contigue, dello
stesso od opposto senso di marcia, per una larghezza complessiva minima pari a
2,50 m.
2.
Per le piste ciclabili in sede propria e per quella su corsia riservata la
larghezza della corsia ciclabile può essere eccezionalmente ridotta fino ad
1.00 m. sempre che questo valore venga protratto per una lunghezza
dell'itinerario ciclabile e che tale circostanza sia opportunamente segnalata.
3.
La larghezza dello spartitraffico fisicamente invalicabile che separa la pista
ciclabile in sede propria dalla carreggiata destinata ai veicoli a motore, non
deve essere inferiore a 0,50 m.
· VELOCITA’ DI PROGETTO E CARATTERISTICHE PLANO ALTIMETRICHE.
La
velocità di progetto, a cui correlare in particolare le distanze di arresto e
quindi le lunghezze di visuale libera, deve essere definita per ciascun tronco
delle piste ciclabili. Tenuto conto che i ciclisti in pianura procedono in
genere ad una velocità di 20-25 Km/h e che in discesa con pendenza del 5%
possono raggiungere velocità anche superiori a 40 Km/h.
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ATTRAVERSAMENTI
CICLABILI.
1.
Per gli attraversamenti a raso, in aree d’intersezione ad uso promiscuo
con i veicoli a motore ed i pedoni, le piste ciclabili su corsia riservata
devono in genere affiancarsi al lato interno degli attraversamenti pedonali, in
anodo tale da istituire per i ciclisti la circolazione a rotatoria con senso
unico antiorario sull’intersezione medesima.
2.
Per gli attraversamenti a livelli sfalsati riservati ai ciclisti va in genere
preferita la soluzione in sottopasso, rispetto a quella in sovrappasso,
assicurando che la pendenza longitudinale massima delle rampe non superi il 10%
e vengano realizzate, nel caso di sovrappasso, barriere protettive laterali di
altezza non inferiore ad 1,50 m.
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AREE
DI PARCHEGGIO.
1
Ogni progetto di pista ciclabile deve essere corredato dall’individuazione dei
luoghi e delle opere ed attrezzature necessarie a soddisfare la domanda di sosta
per i velocipedi ed eventuali altre esistenze legate allo sviluppo della mobilità
ciclistica, senza che si abbiano intralci alla circolazione stradale,
specialmente dai pedoni. L’individuazione in questione si riferisce, in
particolare sia ai poli attrattori di traffico sia ai nodi d’interscambio
modale. 2.
Nei nuovi parcheggi per autovetture ubicati in contiguità alle piste ciclabili,
debbono essere previste superfici adeguate da destinare alla sosta di
velocipedi.