ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE E PER GEOMETRI

“V.MORETTI”

ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE)

 

 

 

 

 

OGGETTO: IL DISEGNO DI UN’ALTIMETRIA DALL’ANALISI DELLE CURVE DI LIVELLO

 

 

 

 

ALLIEVO: ANDREA DI DOMENICANTONIO

 

 

 

CLASSE: 3°A Geometri               DATA: FEBBRAIO 2000

 

 

 

 

MATERIA: TOPOGRAFIA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

RAPPRESENTAZIONE DEL TERRENO

La  rappresentazione planimetrica dei dettagli del terreno, che fanno parte di un determinato rilievo topografico, si può ottenere immaginando di proiettare perpendicolarmente sulla superficie di riferimento i punti che si sono individuati per rappresentare il terreno stesso.

Tuttavia, la sola rappresentazione planimetrica, è insufficiente a dare una completa informazione sulle caratteristiche morfologiche del terreno, in quanto non tiene conto delle differenze altimetriche dei particolari topografici.

La necessità di rappresentare la morfologia del terreno, dovendo utilizzare il supporto bidimensionale del foglio, costituisce un problema matematicamente non risolvibile. L’ostacolo è stato eluso mettendo a punto tecniche di disegno e convenzioni che fossero in grado di rappresentare l’effetto plastico tridimensionale del terreno.

Le tecniche più usate sono:

-          rappresentazione a curve di livello

-          rappresentazione a tratteggio zenitale e obliquo

-          rappresentazione a sfumo od ombreggiatura.

Nello svolgimento del nostro lavoro, noi abbiamo preso in considerazione esclusivamente la rappresentazione a curve di livello.

 

RAPPRESENTAZIONE A CURVE DI LIVELLO

Se immaginiamo di collegare sul disegno tutti i punti che giacciono alla stessa altezza (stessa quota), si ottengono delle linee curve dette isoipse o curve di livello.

 

Per regolarizzare la rappresentazione altimetrica, le curve di livello sono scelte con un differenziale di quota uniforme detto equidistanza. Il suo valore è definito in relazione alle caratteristiche morfologiche del terreno e alla scala del disegno, in modo che le isoipse non risultino né troppo fitte né troppo distanziate tra loro. L’equidistanza può essere assunta come la millesima parte del denominatore della scala: se la scala del disegno è 1:2000 l’equidistanza potrà essere di 2m, se la scala fosse 1:25000 essa diventerà di 25m.

Attualmente la quasi totalità della cartografia a grande e media scala viene eseguita con la rappresentazione a curve di livello. Per le piccole scale non è possibile tracciare le curve di livello necessarie per rappresentare i particolari altimetrici del terreno. Infatti, diminuendo la scala di rappresentazione, le isoipse dovrebbero essere disegnate troppo vicine l’una all’altra; occorre perciò aumentare l’equidistanza riducendo il numero di curve di livello, comportando però una perdita di informazioni e di dettaglio del disegno.


CENNI SUL PROFILO ALTIMETRICO

Profilo altimetrico: veduta in due dimensioni del rilievo di un certo tratto di territorio, ottenuta immaginando di tagliare una carta topografica con un piano verticale. Un profilo altimetrico si può disegnare quando si ha a disposizione una carta geografica o topografica dotata di curve di livello. Di solito, per evidenziare il rilievo del terreno, si usa esagerare la scala verticale rispetto a quella orizzontale. Accostando una serie di profili paralleli si può ricostruire un'immagine in tre dimensioni del territorio considerato. Operazioni di questo genere vengono di solito effettuate con l'ausilio del computer.

 


 

Per ottenere la rappresentazione di un profilo altimetrico di un rilievo, si dispongono sull'asse delle ordinate tutti i punti corrispondenti alle varie quote altitudinali mentre sull'asse delle ascisse viene fissata la distanza tra due punti prefissati dell'area considerata.

 

 

QUESTA BREVE SPIEGAZIONE DEL RILIEVO ALTIMETRICO è STATA PRELEVATA DALL’ ENCICLOPEDIA MICROSOFT ENCARTA ’98.

 

 

 

 

 

 

LAVORO ESEGUITO

Il nostro intento era quello di scegliere un percorso casuale sulla carta IGM e di ricavarne il profilo altimetrico mediante le curve di livello.

La tavola in mio possesso riguardava la zona di Roseto degli Abruzzi (TE), ed il percorso da me scelto si trovava nei pressi della frazione di Montepagano.

Ho acquisito con lo scanner la zona interessata ed ho salvato il file in formato jpg. Successivamente ho trasferito l’immagine sul programma di fotoritocco “Paint Shop Pro” ed ho evidenziato in rosso l’intero percorso, indicando anche i punti presi come riferimento per la costruzione dell’altimetria.

In una tabella ho elencato tutti i dati relativi alle distanze ed alle quote dei punti.

Le distanze sono state ricavate tramite misura tratto per tratto della strada; le misure trovate sono poi state convertite da scala 1:25000 a scala 1:1.

ES.    10mm´25000= 250000mm= 250m

 

Le quote, invece, sono state ricavate mediante le curve di livello, sapendo che quest’ultime si trovavano a differenza di quota di 25m l’una dall’altra. Le isoipse più marcate indicavano un dislivello di 100m.


 

 

 

 

 


Se un punto si trovava nello spazio compreso tra due curve di livello, il procedimento era il seguente: si tracciava la perpendicolare alla curva di livello e si attuava la proporzione  X:x = B:b