L'ANDAMENTO ALTIMETRICO DELL’ASSE STRADALE

Il profilo longitudinale dell’asse stradale è costituito da una successione di tratte a pendenza costante (livellette) raccordate da curve generalmente circolari (raccordi verticali).Il profilo dell’asse (cosiddetta linea rossa) viene sovrapposto a quello del terreno (cosiddetta linea nera) rappresentato dalla linea ottenuta intersecando la superficie del terreno con la superficie cilindrica, a generatrice verticale, passante per l’asse stradale.

La sovrapposizione dei due profili pone in evidenza le differenze di quota fra l’asse stradale ed il terreno e quindi la necessità di realizzare scavi o riporti, viadotti o gallerie. L’andamento altimetrico si sceglierà in modo che i movimenti di terra siano il più possibile ridotti, nel rispetto delle pendenze delle livellette e dei raggi dei raccordi; si cercherà anche, quando i materiali di scavo siano utilizzabili per i rilevati, di avere volumi di sterro e di riporto dello stesso ordine di grandezza.

La lunghezza delle livellette dovrà essere tale da permettere la sistemazione dei raccordi verticali ed è bene lasciare tra i punti di tangenza almeno 80÷100 metri; è pure preferibile, per la regolarità del moto evitare la successione di brevi livellette (specialmente se alternate in salite e discesa), le variazioni sensibili di pendenza e i lunghi tratti in forte salita.

Le pendenze delle livellette della pista ciclabile vanno scelte tra il valore zero ed un valore massimo fissato dalle Norme , in modo da mantenere un adeguato rapporto tra costi di percorrenza e costi di costruzione. I valori massimi, fissati dalle Norme col criterio che in salita o in discesa le componenti prevalenti del traffico non siano costrette a ridurre la velocità di quella minima di progetto.

E’ consigliabile ridurre la pendenza nei tratti in curva quando la pendenza longitudinale del tronco è piuttosto elevata e il raggio delle curve è piccolo, per compensare l’aumento di resistenza specifica in curva, Quando si adotta la pendenza nulla, bisogna porre attenzione ad assicurare il deflusso longitudinale delle acque nelle cunette.

IL PROFILO LONGITUDINALE

Una volta scelto l’andamento planimetrico del tracciato, e concluso lo studio dei raccordi si può procedere alla elaborazione di uno dei più importanti allegati di un progetto: il profilo longitudinale. Nel profilo longitudinale sono messi in evidenza le caratteristiche altimetriche presenti nel tracciato stradale. Infatti il profilo longitudinale rappresenta l’andamento altimetrico del terreno e della piattaforma, in corrispondenza dell’asse stradale definito nella planimetria supposto sviluppato sopra ad un unico piano di rappresentazione.

COME SI COSTRUISCE IL PROFILO LONGITUDINALE DEL TERRENO LUNGO L’ASSE STRADALE

Sull’asse stradale vengono fissati un congruo di punti, detti picchetti d’asse.Questi picchetti d’asse vengono poi riportati sul terreno e materializzati con picchetti di legno numerati, in modo da definire l’andamento dell’asse stradale sul terreno.Per la formazione del profilo longitudinale del terreno, occorrerà conoscere la distanza reciproca di questi picchetti d’asse, e la loro quota.

Le distanze tra i picchetti, sono di solito misurate direttamente e in modo progressivo mentre le quote verranno dedotte a seguito di una livellazione geometrica lungo una linea.Qualora si sia nella fase di progetto preliminare, sia le distanze tra i picchetti d’asse, sia le loro quote, verranno dedotte sulla carta topografica a curve di livello, utilizzata per lo studio preliminare del tracciato.Una volta note le quote e le distanze progressive tra i picchetti d’asse, si può costruire il profilo longitudinale del terreno, il quale altro non è che un diagramma nel quale in ascisse vengono riportate le distanze progressive relative a ciascun picchetto d’asse,mentre in ordinate vengono riportate le rispettive quote. I punti così ottenuti vengono, successivamente uniti tra loro con segmenti rettilinei, dando luogo al profilo del terreno lungo l’asse stradale, il quale, in definitiva, sarà costituito da una spezzata detta anche profilo nero, perché, convenzionalmente, disegnata in nero.Le distanze (in ascisse) sono riportate sul profilo, generalmente, con la stessa scala con la quale è stata redatta la planimetria.Se si utilizzasse la medesima scala per riportare le quote in ordinate, si otterrebbe un profilo, non deformato, ma assai appiattito (per i valori relativamente modesti dei dislivelli in relazione alle distanze), e quindi poco chiaro e poco leggibile.Si usa allora, per questo motivo, rappresentare le quote (ordinate) con una scala maggiore, di solito 10 volte, di quella utilizzata per rappresentare le distanze; si ha così l’effetto di deformare il terreno per mettere nel giusto risalto i dislivelli.

Il profilo longitudinale viene corredato da un prospetto, detto registro del profilo, in cui sono indicati gli elementi planimetrici ed altimetrici dei picchetti d’asse, e cioè:

*La numerazione dei picchetti

*Le distanze parziali

*Le distanze progressive

*Le distanze ettometriche

*Le quote del terreno

*Le quote di progetto.

Se si volesse mantenere l’asse stradale a livello del terreno, eliminando così qualsiasi movimento di terra, allora il profilo longitudinale della piattaforma stradale verrebbe a coincidere con il profilo nero del terreno prima esaminato.

Tuttavia, il profilo del terreno presenta un andamento irregolare e perciò del tutto inadeguato a rappresentare l’andamento altimetrico della strada.

Nasce perciò l’esigenza di regolarizzare il profilo nero del terreno, costituito da numerosi e brevi segmenti, sostituendolo con una spezzata composta da un limitato numero di tratti di asse stradale a pendenza costante, che prendono il nome di livellette.

Questa nuova spezzata rappresenta l’andamento altimetrico della piattaforma stradale in corrispondenza del suo asse, e prende il nome di profilo di progetto oppure di profilo rosso.