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Ma il vero Andreuccio è l’Assessore!!!

Ieri, lunedì 3 settembre nell’assemblea dei commercianti tenutasi presso l’Auditorium S. Giacomo ho assistito ad una scena penosa: quella dei due primi cittadini della nostra Tolentino, Sindaco e Vice Sindaco, nonché dell’Assessore alla Cultura e al Bilancio, messi alla berlina e fatti oggetto di sberleffi, contumelie ed anche di attacchi da parte della surriscaldata platea dei commercianti e di alcuni esponenti delle forze politiche tolentinati. Non ho parlato allora, pur essendo presente, perché non la ritenevo la sede appropriata, essendo l’assemblea, su invito da parte dell’Amministrazione, riservata, appunto, ai commercianti del centro storico, ma qualche parola vorrei ora esprimerla lontano dal frastuono che poco si concilia con il confronto delle idee e che ha provocato negli Amministratori soltanto qualche imbarazzato balbettamento e qualche stizzita rimostranza. La protesta, comunque, detto per inciso, è stata vibrante e forse nei toni, in qualche caso, sopra i righi, ma in questa circostanza particolare mi sembra comprensibile e giustificabile di fronte al colpo di mano e di teatro dei nostri Amministratori che, in estate, diventano vere fucine di iniziative a dir poco discutibili (vedi la variante zona Flaminia).

Il confronto, anzitutto. L’assessore Romagnoli, può e, anzi, deve arrogarsi il merito (se merito c’è) di questa iniziativa dei parcheggi a pagamento, perché l’operazione parcheggi è stata gestita in maniera poco limpida. Egli ha parlato, durante l’assemblea di aver avuto tra la primavera e l’estate scorsa un triplice confronto con le forze politiche e con i vari comitati e associazioni tolentinati. Questo non e vero. Due sembrano essere state le riunioni convocate: la prima il 10 di aprile, nella quale presentò ai capigruppo presenti, me compreso, una piantina  della città piena di cancellature e, per sua stessa ammissione, di poco chiara lettura, perché non aveva avuto il tempo necessario per rivedere l’elaborato grafico, così almeno si giustificò. Tanto poco chiara che noi presenti tutti insieme richiedemmo di aggiornare la riunione quando vi fossero strumenti tecnici più chiari su cui discutere. La seconda riunione dovrebbe essere avvenuta, sottolineo dovrebbe, a fine giugno inizi luglio scorsi, perché a quella riunione io come altri esponenti delle forze politiche locali non partecipammo in quanto non ricevemmo alcun invito. Riunione comunque tardiva, se la Deliberazione di Giunta n.227 con cui si concede l’appalto dei lavori alla ditta S.I.S. (?) è del 29 giugno scorso.

Questo giusto per ristabilire una verità in merito al coinvolgimento delle forze politiche, che si sarebbe voluto ben più ampio ed articolato rispetto a due riunioni svolte l’una in maniera frettolosa, l’altra solo per pochi privilegiati. Dunque il piano dei parcheggi è tutto da attribuirsi all’Assessore competente e alle forze politiche che lo sostengono. Ma dire ciò non spiega almeno uno dei  perché di questa operazione, che, leggendo le benedette carte (la deliberazione n.227 appunto) vien fuori.

L’Amministrazione Foglia fin dal primo mandato e nonostante l’opposizione di Voce alla Città e di altre forze politiche di minoranza, diede avvio alla sciaguratissima operazione di costruzione di ben tre parcheggi (V.le Matteotti, ex Concerie ed ex Foro Boario), che risultarono, oltre che inutili, ingestibili prima ancora di essere ultimati. Tanto ingestibili che l’Amministrazione pensò bene, cioè male, di affidarne, o meglio appiopparne la gestione, alla nostra Azienda Autonoma (ASSM), già affidataria, fin dal 1993, della gestione del servizio delle soste a pagamento con un contratto settennale (scadenza luglio 2000), stessa Azienda cui, un anno fa circa, è stata rinnovata la convenzione, inclusiva però, questa volta, del bubbone dei tre parcheggi-fantasma, o meglio, per fantasmi. L’Azienda “vittima” dell’operazione “politicamente corretta” (o scorretta, a seconda dei punti di vista) cosa ha fatto? Nulla, ha fatto. Non ci ha investito né soldi né uomini, perché in quelle condizioni e a quelle condizioni non poteva che perderci e, quando è arrivata ad accumulare un bel debito di 150 milioni, l’Amministrazione “consensualmente” ha ben pensato di rescindere il contratto con l’Azienda “dando atto che tale gestione dovesse essere affidata a ditta specializzata” e buona notte al secchio!!! (Tralascio, per il bene degli uni e degli altri, di sottolineare il clima di guerra fredda che nel frattempo si è instaurato tra i due Enti a pubblica gestione e che ha coinvolto direttamente e indirettamente i cittadini, me compreso).

Ma questo per dire cosa? Semplicemente che il piano parcheggi così come è stato pensato, è il figlio mostruoso della mancata gestione dei tre mega-parcheggi di cui si è già detto, desolatamente vuoti per la quasi totalità dell’anno e che si sarebbero potuti riempire solo a una condizione, quella di tappezzare il centro storico di parcheggi a pagamento, costringendo quindi i cittadini ad utilizzarli. Questo si è puntualmente verificato. L’appalto è stato affidato ad una S.r.l. che non solo non fa per mestiere opere di carità, ma che in tre anni, quanto dura il contratto, deve rifarsi di tutte le spese per l’allestimento dei parcheggi, segnaletica annessa, deve rimborsare il Comune dei 150 milioni di debito accumulati, e, vivvaddio, deve anche guadagnarci di che campare!!! Ecco spiegato anche  il numero esorbitante di parcheggi a pagamento, con pochissime zone a disco orario e nessun parcheggio libero nel centro storico. Chi paga per questa operazione? Pagano, come sempre i cittadini,  prima attraverso le tasse e i rimborsi dei mutui per costruire i parcheggi, poi attraverso l’obolo dei parcheggi a pagamento e delle multe, ad inevitabile corollario di tanta sapiente gestione della cosa pubblica e dei denari dei cittadini.

A mo’ di aneddoto, benché sia la desolante verità scritta nella ormai famigerata Deliberazione di Giunta 227, l’Amministrazione, tra le altre cose, chiede, come garanzia, una “attivazione del servizio in tempi ristretti e non pregiudizievoli per l’Estate Tolentinate e le festività di S. Nicola”. Cosa si intenda da parte dell’Amministrazione non si capisce, ma una cosa è certa, che passata la Festa…gabbato lo Santo!

Uno dei responsabili della S.r.l. vincitrice dell’appalto, rispondendo ad alcuni interventi critici, ha rivendicato, durante il dibattito, il suo sacrosanto diritto di volerci guadagnare da questa operazione, e ha tenuto a sottolineare di non essere Andreuccio da Perugia, personaggio di boccaccesca memoria, ma a quanta pare un po’ offuscato nella di lui memoria e forse assente in quella dei cittadini partecipanti all’assemblea e di quelli leggenti queste righe. In breve, siamo intorno alla metà del’ 300, Andreuccio un giovane “mercatante” provinciale, nativo di Perugia, recatosi a Napoli, la grande metropoli del sud, per fare affari, viene aggirato, derubato, fino ad essere precipitato in un pozzo nero, e fin qui ci fa la figura che ci fa. Poi, però, Boccaccio lo riabilita, proponendolo come modello di chi, ingenuo in partenza, una volta imparata la lezione ne sa trarre dei vantaggi, tant’è che Andreuccio, facendo lavorare il cervello, si tira fuori dai guai e trova il modo di guadagnarci sopra una bel brillante da portarsi a casa.

In questa circostanza, mi pare che le vesti del personaggio di Andreuccio si attaglino meglio all’Assessore Romagnoli, caduto per ingenuità  (ma non voleva fare il Sindaco?) nel pozzo (nero) dell’operazione parcheggi. Ora, però, si faccia furbo, aguzzi l’ingegno e ascolti. Ne ha da guadagnarci, se non un rubino come Andreuccio, almeno un po’ di buona reputazione.

Tolentino, li 4 settembre 2001

Il Capogruppo di Voce alla Città
Paolo Paoloni