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Documento finale del convegno nazionale dei Movimenti

Viviamo in questo momento una crisi grave della democrazia rappresentativa che registra fenomeni crescenti di scarsa partecipazione democratica e di forte distacco della società civile da una politica sempre più riservata a pochi addetti ai lavori e lontana dalle esigenze dei cittadini.
Nel nostro Paese la situazione è particolarmente preoccupante perché è al potere una coalizione guidata da Silvio Berlusconi che, in due anni di governo, ha condotto una politica rovinosa attaccando a fondo principi e norme della Costituzione repubblicana ed ha promosso pseudo riforme nel campo dell'economia, dell'istruzione, della sanità, dei diritti ed in generale per la modernizzazione del Paese che disegnano una società iniqua e fortemente discriminatoria tra i cittadini.
Tutto all'insegna di un evidente conflitto di interessi che investe in pieno il capo del governo.
Di fronte ad un processo involutivo che sembra prefigurare l'attuazione di un vero e proprio "regime" è necessario costruire nei prossimi mesi una risposta adeguata alla crisi repubblicana che porti ad un progetto culturale e politico alternativo a quello delle forze di governo e in grado di realizzare meglio, piuttosto che abolire, i principi contenuti nella prima parte della Costituzione repubblicana.
Purtroppo i partiti del centro sinistra non sono riusciti ancora né ad adottare una strategia unitaria, né a concentrare la propria attenzione su un programma di ampio respiro capace di risvegliare le speranze e l'entusiasmo dell'opposizione e degli elettori delusi, come di quella parte di cittadini che si è allontanata dalla politica.
La novità politica di maggior rilievo di questi due anni è costituita dal lavoro e dalle manifestazioni di associazioni e movimenti della società civile che rappresentano competenze decisive per adeguare la politica alle forti trasformazioni in atto nella società contemporanea. Senza la valorizzazione di questi apporti non è possibile rinnovare la politica e promuovere una nuova classe dirigente.
Di qui la necessità che associazioni e movimenti assumano in questa fase un ruolo propositivo verso i partiti del centrosinistra e si battano per la convocazione di un' Assemblea nazionale costituente e programmatica entro il 2003. Le modalità di convocazione dell'Assemblea vanno concordate tra partiti, associazioni e movimenti. Nell'aggravarsi costante della crisi politica ed economica del Paese, incombe su tutte le forze politiche l'esigenza di prendere decisioni rapide ed efficaci: se questo nei prossimi mesi non avvenisse la responsabilità sarebbe prima di tutto dei partiti del centrosinistra che, in tal modo, creerebbero una ulteriore grave frattura tra il sistema politico e la società civile.
Da parte nostra ci sentiamo impegnati sin d'ora al perseguimento di tale obiettivo e per contribuire alla definizione delle regole e delle linee di un progetto-programma comune,  entro la fine del mese di giugno, proponiamo di convocare una riunione nazionale a Milano aperta alla partecipazione dei rappresentanti di tutte le associazioni e movimenti che vorranno aderire.


CAGLIARI , 1 giugno 2003