dicembre
2005
Articolo per l'INFORMATORE CITTADINO
Franco
Casadidio
CONSIGLIERE
COMUNALE
Il
futuro è nei giovani, i giovani sono il futuro! Uno dei compiti più alti della
politica è quello di programmare ed agire guardando coraggiosamente oltre i
limiti del tempo presente, al di là degli egoismi di parte, per consentire alle
giovani generazioni di crescere nella civiltà e nella responsabilità sociale.
Quindici giovani tolentinati, nel dicembre del 1993, amanti della propria città
e preoccupati per le sorti del bene comune, iniziarono ad incontrarsi
settimanalmente e si costituirono come “osservatori”
della realtà politica locale.
Nacque così l’esperienza di Voce
alla Città, da persone che presero coscienza dell’essere
cittadini attivi e che volevano dare un senso positivo alla propria ed
all’altrui esistenza. In quel periodo sorsero molte altre esperienze simili in
tutta Italia, era una chiara e forte risposta al crescente degrado che si era
manifestato in tutta la sua crudezza, sia con le autobomba mafiose che
provocarono morti e danni gravi ai monumenti e chiese di Roma, Firenze e Milano
sia con la dilagante corruzione, emersa dai quotidiani fatti di cronaca e dalle
inchieste giudiziarie, nei rapporti tra i partiti e l’economia.
Nell’autunno del 1994, quando si era costituito anche il gruppo consiliare,
dopo il br
illante risultato elettorale, Voce
alla Città organizzò una serata al teatro don Bosco, dove
Antonino CAPONNETTO offrì una grande testimonianza che ci diede le coordinate
per l’impegno futuro: “Dopo la morte di
Giovanni e di Paolo dissi: è tutto finito! Ma non era vero e mi pento di averlo
detto. Ho capito subito dopo che d’ora in avanti il mio compito sarebbe stato
quello di diffondere il più possibile il messaggio che è dentro il sacrificio
di Falcone e Borsellino: che la mafia può essere sconfitta con la civiltà, il
rispetto della legge, l’amore per il proprio paese. Per questo sono sempre
contento quando posso comunicare questi valori e sentimenti alla gente ed in
particolare ai giovani ”.
A distanza di oltre un decennio, abbiamo la percezione di camminare ancora nel
buio; ma non siamo scoraggiati né abbiamo intenzione di tirarci indietro.
Infatti, come cantava ROSTAND: “ E’ di
notte che è più bello attendere la luce; ma bisogna forzare l’aurora a
nascere, credendoci ”. Forzare l’aurora oggi significa recuperare
i giovani al servizio politico, renderli capaci di prevedere i bisogni futuri
della propria comunità e rafforzarli nell’impegno anche di fronte ad
imprevedibili difficoltà. Buon Natale a tutti.
dicembre
2005
Franco
Casadidio
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