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Voce  alla Città
 movimento politico

Il ponte sul fiume Kwai (leggi: quéi)

 Quando i filologi vogliono pubblicare l’edizione critica di un testo antico, il cui manoscritto originale sia andato perduto, (dico di un testo molto antico, tramandato attraverso i codici pergamenacei), dopo aver raccolto tutti i codici in circolazione, per verificare quali siano quelli più e quelli meno utili, quelli più antichi e quelli meno, li confrontano tra loro e scoprono così affinità e differenze tra di essi fino a desumere quale è il testo più fedele all’originale.
Questa operazione si chiama in termini tecnici collatio codicum descriptorum, cioè confronto dei codici copiati, trascritti.
Ecco questo metodo io lo ho applicato alle due proposte di delibera riguardanti la lottizzazione dell’area adiacente alla via Flaminia ho messo le due delibere una accanto all’altra e ho verificato in cosa fossero differenti l’una dall’altra.
Eseguendo tale operazione tutti potranno verificare come il dettato delle due delibere, il loro impianto di fondo non sia sostanzialmente mutato, salvo che per la presenza di un nuovo elemento, una sorta di fantasma, un convitato di pietra che come d’incanto si è materializzato dinanzi ai nostri occhi: il ponte sul fiume Kwai, volevo dire sul fiume Chienti.
Siccome di ponti l’attuale amministrazione ce ne ha qualcuno sulla coscienza, ha inteso proseguire su questa via, che assomiglia un po’ a quella di S. Paolo mentre si recava a Damasco. Una folgorazione, una luce s’è accesa! Come mai non ci si era pensato prima? Certo che ci voleva il ponte sul fiume Kwai per risolvere i problemi di viabilità della zona!!! Una imperdonabile dimenticanza cui si è prontamente fatto fronte attraverso la nuova proposta che non par altro che essere attenta all' “assetto della viabilità strutturale della città”, parole testuali della premessa alla proposta di delibera.
Dunque l’unico cambiamento formale e sostanziale nella delibera è la presenza del ponte, (un ponte, sia detto per inciso, che già era  in previsione nel PRG, e che però era inopinatamente scomparso dalle planimetrie del luglio scorso).

Ma, dobbiamo chiederci, questo benedetto ponte salva l’intera operazione? Noi di Voce alla Città crediamo sinceramente di no. Non crediamo che il complesso dell’intera variante al PRG porti dei reali benefici alla collettività. Crediamo, invece, che lo scopo primario di questa operazione celato dietro tante belle parole come “riqualificazione ambientale e urbanistica”, oppure “risposta alle esigenze di viabilità” sia la solita speculazione edilizia. La sostanza è tutta qua. Ma se sul piano tecnico si risponde in tal modo alla proposta “indecente”, sul piano politico e su quello economico occorrerebbe secondo noi fare un po’ di chiarezza.

1)       Sul piano politico la concessione del Ponte sul Chienti sembra da una parte una resa dei conti tra le due maggiori forze dell’attuale maggioranza. Chi è uscito vincitore dal confronto estivo prebalneare tra i DS e la Margherita?

Ognuno dirà che ha vinto la partita e ragionando assumendo il punto di vista di ciascuno ciò sembra vero.

Il DS portano a casa il progetto che non è stato modificato sostanzialmente in nessun punto se non attraverso l’aggiunta del già citato ponte. La Margherita che l’iter della delibera aveva contribuito a bloccare nello scorso luglio ha ottenuto l’inserimento del Ponte come richiedeva all’alleato di governo. Quindi se era questo, e solo questo, sottolineo, il solo quello che chiedeva, ha pur ottenuto una vittoria politica, ma questa mi sembra però una vittoria di Pirro, il perché lo spiegherò poi.

2)       Sul piano economico l’operazione lascia molto perplessi e preoccupati ancora di più. In un linguaggio che potremmo definire un bell’esempio di politichese vecchio stile, (si-dice-e-non-si-dice) a p.4 della vecchia proposta di delibera la Ditta ISIAC di Milano proprietaria dell’intera area dove si dovrebbe costruire, nel luglio scorso si obbligava alla realizzazione a proprie spese delle opere di urbanizzazione primaria della zona da riqualificare quali: parcheggi pubblici, verde attrezzato, viabilità, una piazza pubblica, (chissà perché, mi viene in mente con terrore Piazza Togliatti), percorsi pedonali e ciclabili e dulcis in fundo, si fa per dire, la sistemazione ad area del parco fluviale, come a dire, non ce ne frega niente, ma bisogna pure far contenti quei rompiscatole (è un eufemismo) degli ambientalisti.
La medesima ditta nella nuova delibera, sempre a p.4 contribuirà alla realizzazione del programma delle opere infrastrutturali “in un (senza apostrofo, naturalmente) equilibrata percentuale tra l’apporto pubblico e privato”.

Avete capito cittadini? No? Allora ve lo spiego io. Siccome, come al solito la coperta è troppo corta, o sembrerebbe esserlo, e il privato, cioè la ISIAC di Milano i soldi per il ponte non vuole tirarli fuori, perché così diminuirebbero i suoi guadagni ( ma intendiamoci, non è che la ISIAC pagando di tasca sua andrà a chiedere l’elemosina sotto qualche ponte, per sicurezza, già costruito, magari quello lì vicino di S. Catervo), così si è pensato, ma che bella pensata! Di inserire il ponte tra le opere infrastrutturali che verranno pagate non più soltanto dal privato possessore dell’area che ci costruirà sopra tante belle casette (si fa per dire!), bensì in una equilibrata percentuale con i cittadini di Tolentino. E qual è il punto di equilibrio? Nessuno lo sa perché tutto ciò è da “quantificarsi – parole della delibera – in sede di predisposizione dei progetti preliminare e definitivo delle medesime opere”.
Insomma nulla vieta di pensare che quello che è uscito dalla porta (ma il ponte chi lo paga?) rientri poi dalla finestra. Paga Pantalone, come al solito, e magari con gli interessi.

Voce alla Città voterà contro questa proposta di delibera perché il nostro movimento è stato sempre contrario a queste operazioni speculative che nessun vantaggio arrecano alla collettività. Altrimenti avrebbe detto di sì alle edificazioni della area ex cava Massi, alla edificazione dell’area ex porcilaia Poloni. Per quanto ci sforziamo di capire le differenze non ce n’è nessuna sostanziale, ci convinca qualcuno del contrario, se ci riesce.

  Tolentino li 17 settembre 2001



il   Capogruppo di Voce alla Città
Paolo
PAOLONI