Gianni PRINCIPI
Presidente del Consiglio Comunale - Tolentino
Signor
Prefetto,
Signori
Presidenti della Federazione dei Maestri del
Lavoro d'Italia, della Federazione Nazionale
Cavalieri del Lavoro e dell'Associazione
Nazionale Lavoratori Anziani di Azienda,
rappresentanti delle Associazioni di categoria,
ai sindacati,
Autorità politiche, militari e civili,
a Voi tutti giunga il saluto vivo e cordiale
della comunità Tolentinate, che mi onoro e
pregio rappresentare oggi, in questa occasione
così solenne ed importante che suggella e premia
il mondo del lavoro.
Il
diritto al lavoro e la tutela del lavoro
hanno rappresentato e rappresentano i due
pilastri del nostro impianto costituzionale, a
garanzia della DIGNITA’ e della LIBERTA’
dell’uomo.
La
giornata del 1° maggio costituisce la migliore
occasione per mettere in luce i risultati e fare
delle riflessioni.
Non può
considerarsi superato il concetto stesso di
mondo del lavoro, per effetto della sua pure
innegabile trasformazione e frammentazione. Non
si sono cancellati i vincoli di solidarietà,
né la forza rappresentativa, che
caratterizzano l'universo dei tanti milioni di
italiani impegnati in attività lavorative
diverse e nuove. Ne un moderno sviluppo
dell'economia e della società italiana possono
prescindere dal lievito morale e
dall'impulso produttivo dell'aspirazione al
lavoro e dell'attaccamento al lavoro.
Proprio in questo senso l'antica
decorazione della "Stella al merito del
lavoro", le cui norme furono rinnovate
nel 1992, conserva pienamente il suo significato
e la sua funzione. Sapete quali siano le qualità
e l'impegno che motivano il conferimento delle
"Stelle" : perizia, laboriosità, integrità
personale, capacità di contribuire attraverso
invenzioni e innovazioni al miglioramento delle
tecniche e dei metodi di lavorazione, impegno a
trasmettere alle nuove generazioni il proprio
patrimonio di professionalità, e anche - aspetto
particolarmente attuale - impegno a contribuire
al miglioramento delle misure di sicurezza del
lavoro.
Il
diritto al lavoro, và dunque difeso con tutto il
nostro impegno e le nostre energie, ponendo in
atto tute le misure ed i provvedimenti per
tutelare il “potere di acquisto dei salari”,
la “sicurezza del lavoro”, la “concretezza
e la autenticità”, spergiurando i rischi del
“lavoro a tempo”, che sembra piuttosto
“parcheggiare” i “lavoratori”, piuttosto che
“formarli”, ed aiutarli per un ingresso e/o
reinserimento nel mondo del lavoro.
.
E’ un
dovere delle istituzioni specie nei confronti
delle giovani generazioni che gia’ pagano il
pegno della contrazione delle loro future
pensioni, decurtate dalle recenti riforme
previdenziali (55% dell’ultima mensilità contro
l’80%, remunerato prima della riforma
previdenziale)
Riguardo
la sicurezza occorrono provvedimenti
responsabili e seri che consentano una
concreta migliore vigilanza e repressione,
attraverso un forte e coordinato impulso
all'attività ispettiva - delle violazioni delle
norme vigenti, di nuove norme più duramente
sanzionatorie ; interventi incisivi sulle aree
di lavoro irregolare o in nero e sulla realtà
degli appalti ; prevenzione, sistematica e a
tutti i livelli ; formazione, con sostegni
mirati specialmente alle piccole e piccolissime
imprese ; rafforzamento dei rappresentanti dei
lavoratori per la sicurezza.
Dobbiamo
sentire in tutto il suo peso umano e sociale il
fatto che il numero totale degli infortuni resta
non molto al di sotto del milione all'anno e
quello degli infortuni mortali resta di oltre
mille all'anno, in media - tragicamente - tre al
giorno.
E' assurdo che si debba morire lavorando, e
lavorando, aggiungo, per salari bassi, talvolta
perfino indecenti.
In nessun luogo, i lavoratori possono essere
trattati come numeri.
Ognuno dovrà fare la sua parte e tutti siamo
coinvolti.
Concludo citando la nostra Costituzione – l’art
1 definisce l'Italia "una Repubblica
democratica, fondata sul lavoro".
Ma il lavoro non è soltanto principio fondante
della nostra democrazia. Non è soltanto la prima
sorgente del nostro benessere. E' un valore
morale che dà significato alla vita di ciascuno
di noi.
Cari
Maestri del Lavoro,
l'onorificenza che oggi la Repubblica vi
conferisce è il coronamento di una vita di
lavoro, la vostra vita di lavoro costituisce un
esempio, al quale le giovani generazioni possono
ispirarsi.
E' bello, volgendo indietro lo sguardo al
percorso della propria esistenza, poter dire: ho
fatto la mia parte di onesto lavoro, per il bene
dei miei familiari, per il progresso della mia
Patria. Questo voi potete dire oggi a voi
stessi, con coscienza serena, con giusto
orgoglio.
A Raponi Fernando e Di Paolantonio Rosalba,
il plauso e la riconoscenza dell’Amministrazione
Comunale, per aver l’impegno profuso, lustro ed
esempio per la nostra città,
Gianni PRINCIPI
Presidente del Consiglio Comunale - Tolentino