San Massimo

SAN MASSIMO

Via dei Mille 28 - tel. 011 8126703

orario apertura: feriali 8 - 12  /  16 - 19

festivi : 8 - 12,30  /  17,45 - 19,30

Messe: feriali ore 18,30

festivi: ore 8,30 - 10,30 - 11,30 - 18,30

 

La grande chiesa sorge nel Borgo Nuovo, zona scelta come area di espansione fra Porta Nuova ed il fiume Po già nel 1826, ma solo durante il regno di Carlo Alberto suddivisa in isolati. Fu il primo esempio a Torino di edilizia religiosa "borghese" assunse, pur non perdendo il suo valore simbolico, una funzione pratica: soddisfare le esigenze dei residenti la cui parrocchia, Madonna degli Angeli, era troppo lontana.

La chiesa progettata dagli architetti Leoni e Sada venne costruita tra il 1849 ed il 1853 su un terreno donato dal comune che contribuì alle spese con un sussidio che andò ad unirsi a quello della Casa Reale. La municipalità volle che fosse dedicata l primo vescovo della città.

E' un edificio neoclassico, con un grandioso pronao formato da quattro colonne corinzie addossate alla facciata, dove quattro nicchie contengono le statue degli Evangelisti, opera del Bogliani, donate dalla regina Maria Teresa.

L'interno è a sviluppo longitudinale con una sola navata con volta a botte a cassettoni e cupola poggiante su un tamburo con colonne.

Colpisce il senso di grandiosità, sottolineato dall'abside coronata da cassettoni dorati, ove si snoda un affresco con colonnati e trabeazioni che, illusoriamente, continua la costruzione, la decorazione pittorica realizzata dal Gonin nel 1853 raffigura "San Massimo recitante nella Cattedrale al popolo di Torino". Sempre al Gonin si deve la decorazione dei pennacchi che sorreggono la cupola con i quattro padri della Chiesa Latina in atto di meditazione circondati da angeli e putti.

Le lunette della chiesa si devono al Camino, al Gastaldi, al Morgari. A destra dell'altar maggiore si apre la cappella dei Caduti, ornata con marmi neri. Straordinario l'organo con oltre tremila canne, opera prima del Vegezzi Bossi, maggior organaro italiano fra Otto e Novecento.

La chiesa custodisce anche dipinti sei-settecenteschi pervenuti in epoca successiva per lasciti e donazioni tra cui:

  • "Deposizione" della scuola del re Ribera;
  • "Pala della Vittoria" del Legnanino opera commissionata all'artista dal Consiglio Comunale per commemorare la liberazione della città dall'assedio francese e la successiva vittoria del 7 settembre 1706;
  • "Presentazione al tempio" attribuita a Carlo Francesco Beaumont.

 

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