La Mostra
Aspetto del Volto
Intervista
a
Suor Blandina
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VITTORE:
non può essere un dipinto! |
La Storia
Per la mia professione di ortopedico e
traumatologo, avendo bisogno di effettuare radiogrammi delle tac al fine di realizzare
modelli ossei tridimensionali, qualche anno fa mi sono organizzato con una apparecchiatura
molto sofisticata che acquisisce immagini. Si tratta di uno scanner ad altissima
risoluzione, uno di quelli che si usano sui satelliti per fare la foto della terra.
Il Padre responsabile del convento di Manoppello, tramite un comune amico, è venuto a
conoscenza della mia attività. Avendo lesigenza di studiare il Volto Santo in
maniera più approfondita si è messo in contatto con me e mi ha chiesto di collaborare
per acquisire delle fotografie più dettagliate per capire meglio cosa fosse questa
immagine. La richiesta mi ha lusingato molto. Immediatamente sono corso a Manoppello con
questa attrezzatura.
La Tecnica
Quali le procedure e le tecniche utilizzate per
lacquisizione dei dati?
Ho usato uno scanner digitale che si chiama "dorso da banco ottico",
praticamente un piccolo scanner ad altissima risoluzione che si applica dietro una
macchina fotografica del tipo a banco ottico, a soffietto, e lo scanner funge da pellicola
fotografica. Acquisisce limmagine come se fosse una fotografia, però diventa una
fotografia digitale che può essere memorizzata insieme ad una notevole quantità di dati.
Quando poi la foto viene elaborata al computer si ha la possibilità di ingrandirla
notevolmente senza perdere risoluzione, si è potuto così analizzare fibra per fibra o
lintera immagine del Volto Santo.
La differenza con una normale fotografia sta nel fatto che la quantità di dati acquisiti
è talmente vasta che consente di elaborare continuamente, a seconda delle necessità, le
immagini. Limmagine fotografica, invece, sebbene sia acquisita e fissata, non può
fornire ulteriori informazioni perché la risoluzione è standardizzata.
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L'impressione
La prima impressione che si prova trovandosi di
fronte al Volto Santo può essere quella di osservare un dipinto. Una analisi più
attenta, lo studio di tutte le caratteristiche mi ha lasciato perplesso: più si guarda e
più sorge il dubbio che possa non essere un dipinto. Questa immagine, infatti, si vede
alla stessa maniera sia dal davanti che dal di dietro e io non conosco un dipinto che
guardato da entrambi i lati dia la stessa immagine, soprattutto se la fonte luminosa è
posta solo su un lato. La sottile consistenza del Velo, che gli conferisce una
straordinaria trasparenza, mostra anche la stessa tonalità di colore.
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Particolare ingrandito
dell'occhio
Ingrandimento
medio
ulteriore
ingrandimento
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I miei studi sono stati approfonditi: dopo averlo fotografato, lì sul posto, ho potuto
osservare limmagine ottenuta con il monitor che consente un ingrandimento
straordinario senza sfocare le immagini, e ho constatato che nellinterspazio tra il
filo dellordito e il filo della trama non si evidenziano residui di colore. Se io
penso ad un dipinto a olio, immagino che ci sia almeno tra un filo e laltro un
po di deposito di colore, devo dunque escludere il ricorso a questa tecnica per la
Reliquia di Manoppello. Bisogna escludere anche lidea dellacquerello perché i
contorni dellimmagine sono così netti nellocchio, nella bocca;
lacquerello avrebbe sicuramente intriso in maniera non precisa il filo e quindi
avrebbe determinato sbavature nei dettagli.
Pensare ad una stampa significa non considerare che sul velo limmagine sia
perfettamente visibile su entrambi i lati. Noi stiamo parlando di unopera che data
come minimo 1500, un periodo in cui le tecniche utilizzate non sono poi così sofisticate.
Io penso di continuare con una metodica fotografica ingrandendo ancora di più questa
immagine anche grazie allausilio del computer, cercando di poter entrare
nellintimo della fibra per vedere se ha in sé dei depositi di colore oppure se si
tratta di una fibra pura che ha assunto un colore non so per quale motivo.
E tutto molto misterioso e questo mistero mi affascina. |
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