Peso del Proiettile
kg. 35
Lunghezza
mm. 410
Diametro corpo
mm. 147,3
Corpo proiettile
Ghisa
Caricamento
Polvere nera gr. 750
n° 470 Pallette in piombo da 13 mm.
Spoletta
Anteriore a doppio effetto mod.1899
Vel. alla bocca
Max m./sec 390
Legenda:
Un pò di storia:
Questo tipo di proiettile prende
il nome dall' ideatore Henry Shrapnell (1761-1852) ufficiale di artiglieria
inglese.
L' esercito britannico cominciò
ad utilizzare questo tipo di proiettile (originalmente di forma sferica)
nel 1803.
Con l' avvento delle canne rigate
il proiettile assunse la forma cilindro ogivale venne dotato di corona
di forzamento in rame e perfezionato nella struttura.
Caratteristiche:
Il proiettile è concepito
per esplodere in aria lungo la traiettoria in modo da produrre un cono
di proiezione delle pallette contenute sopra gli ammassamenti di truppe
nemiche. Per questo motivo il proiettile è dotato di spoletta a
tempo di esplosione regolabile prima dello sparo.
Funzionamento:
L' accensione provocata dalla spoletta
opportunamente regolata viene comunicata alla carica di polvere nera tramite
il tubo di carica, la defraglazione della polvere spinge violentemente
in avanti il diaframma in acciaio che determina l' espulsione delle pallette
in piombo contenute nel proiettile. Il principio di funzionamento è
del tutto simile ad una cartuccia a pallini per fucile da caccia.
Alla velocità di espulsione delle pallette si
somma l' energia cinetica ancora posseduta dal proiettile al momento dello
scoppio lungo la traiettoria ne risulta una velocità di circa
400 - 500 m./sec per ogni singola palletta.
Le pallette nel proiettile erano unite tra di loro
con una sostanza cementante e colorante ( rosso) a base di gesso e minio
con lo scopo di evitare il movimento delle stesse e produrre all' atto
dello scoppio una nube colorata indicante il punto di scoppio per l' aggiustamento
del tiro.
Funzionamento:
Allo sparo del proiettile un percussore
inerziale colpiva una capsula ed accendeva una miccia pirotecnica avvolta
a spirale internalmente al corpo spoletta nel punto selezionato tramite
opportuna rotazione di una ghiera graduata mobile esterna.
La miccia comunicava il fuoco ad
una carichetta interna di polvere nera che propagava la fiamma tramite
il tubo di carica alla polvere nera contenuta nella parte inferiore del
proiettile determinandone lo scoppio.
Nella parte superiore della spoletta
era inserito un percussore inerziale opposto al primo che provocava l'
accensione della carichetta di infiammazione in caso di urto del proiettile
contro un bersaglio determinando comunque lo scoppio del proiettile anche
se il tempo di scoppio impostato non era ancora trascorso.
Chiaramente l' esplosione al suolo
per impatto di un simile tipo di proiettile era di efficacia scarsa o nulla.
.
Impiego:
Il corpo spoletta veniva applicato al proiettile nelle
officine di produzione. La spoletta era comunque dotata di un traversino
di sicurezza di trasporto che bloccava il percussore di accensione della
miccia; il traversino veniva sfilato prima dello sparo e, sempre prima
dello sparo veniva avvitato nella parte superiore della spoletta un innesco
mod. 85/99 contenente la capsulina per l'accensione ad impatto.
Il tempo di esplosione era regolato opportunamente tramite
la rotazione di una ghiera godronata con riferimento ad una scala graduata
in ettometri o in cm. di miccia. La rotazione della ghiera spostava il
punto di accensione della miccia variando così il tempo di combustione
e di conseguenza il tempo di scoppio del proiettile.
La spoletta poteva essere regolata direttamente
a mano oppure con l' impiego di un graduatore di spolette meccanico che
posizionava in modo più rapido e preciso la ghiera rotante
di programmazione della spoletta.