Granata da 149 con caricamento a liquidi speciali
emersa dal ghiacciaio del Lares.
La granata è caratterizzata dalla particolare
colorazione esterna : ogiva nera con fascia gialla.
Le dimensioni e la struttura della granata sono
simili alla granata a grande capacità descritta nel sito.La limitata
carica esplosiva interna (600 grammi circa di acido picrico) posizionata
nell'ogiva del proiettile serve esclusivamente a provocare la rottura del
corpo della granata liberando così l' aggressivo chimico contenuto
nella parte cilindrica del proiettile.
L' aggressivo chimico poteva essere del tipo:
Asfissiante: fosgene, cloroarsina.
Vescicante-caustico : yprite.
Lacrimogeno-soffocante: bromo, cloropicrina.
Un diaframma in acciaio avvitato con guarnizione
in piombo separava all' interno della granata la carica esplosiva dalla
carica di aggressivo chimico.
Le pareti interne della granata che contenevano
l' aggressivo chimico erano rivestite con una camicia di piombo; questo
per evitare reazioni chimiche dell'aggressivo con l' acciaio del corpo
del proiettile.
La spoletta utilizzata era il modello 910 a percussione
con tappo ogiva anteriore avviatato in acciaio.
Questo proiettile era utilizzato per creare zone
avvelenate di sbarramento in prossimità di passaggi obbligati o
di ammassamenti di truppe.
Per "gasare" efficacemente un ettaro di terreno
occorrevano circa 25 granate di questo tipo.
L' impiego in zone montane di questi proiettili
risultava poco efficace a causa della costante presenza di vento in quota
e della presenza di pendii, condizioni che non favorivano il ristagno della
sostanza tossica liberata dalle esplosioni.
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