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    N A R N I

STORIA

La zona del narnese fu abitata fin dal paleolitico e dal neolitico, come testimoniano i ritrovamenti avvenuti in alcune grotte. Il primo insediamento storico è quello degli Umbri che chiamarono la città Nequinum; in seguito alla conquista dei Romani il nome cambia e diventa Narnia, dal fiume Nar che scorre ai suoi piedi. A partire dall'XI secolo Narni vive un periodo di grande fioritura economica e culturale legata al passaggio della strada consolare Flaminia che collega Roma con l'Adriatico. Le trasformazioni sono radicali: la Platea Major sostituisce il foro romano, si costruiscono i grandi edifici civili e religiosi come il Palazzo Podestà, il Palazzo dei Priori e la Cattedrale di San Giovenale. Nel XIV secolo Narni entra a far parte dei territori controllati dal papato perdendo così la sua indipendenza, e sotto il pontificato di Gregorio XI viene costruita dal cardinale Albornoz un'importante Rocca che la domina dall'alto. Con la perdità dell'autonomia politica inizia la decadenza economica e culturale in cui si inserisce l'episodio del sacco dei Lanzichenecchi (17 luglio 1527) e la peste che questi si portarono al seguito; la città non fu distrutta, ma le perdite umane furono notevoli. I secoli che seguono, fino al Risorgimento, non sono segnati da avvenimenti importanti, ma appare alquanto viva a Narni l'adesione agli ideali mazziniani e repubblicani che segnerà fortemente le forze locali fra la fine dell'800 e l'inizio dell'900.

 

Corsa all'Anello: rievocazione storica di una sfida equestre del 1300.

MONUMENTI

La città di Narni, nel centro geografico d'Italia, conserva un ricchissimo patrimonio storico artistico e culturale che deriva dai suoi 3000 anni di storia. Il tessuto urbanistico attuale mantiene in modo pressochè perfetto l'antica struttura medioevale. Nel suo sottosuolo c'è una seconda città, da poco riscoperta.

ROCCA ALBORNOZ

E' situata a 406 m. sul livello del mare ed è stata edificata su un monastero dedicato a S. Maria Maddalena, negli anni che vanno dal 1360 al 1378, per volontà del cardinale Albornoz, che in quegli stessi anni fece costruire le rocche di Spoleto, Viterbo, Assisi, Montefiascone ed Orvieto.

La Rocca ha una pianta quadrangolare con torri agli angoli: alla torre più alta, detta "maschio", si accede per mezzo di una scala a chiocciola che parte dall'interno del cortile, anch'esso a pianta quadrangolare con al centro una cisterna di travertino con puteale ottagono. L'edificio è circondato per tre lati da un fossato, mentre le mura del quarto lato poggiano su una roccia a picco su un precipizio. Lunghe muraglie scndono dal muro di cinta esterno arrivando, verso occidente, fino alla via Flaminia, dove si aprivano la porta Romana e la porta Feronia, e, verso oriente, fino all'antico convento di S. Croce (oggi trasformato in fattoria. Importanti lavori di restauro  e di fortificazioni si susseguirono nei secoli apportando aggiunte e modifiche. Attualmente la Rocca è stata completamente restaurata e dispone di 1596 mq di superficie, distribuita su quattro livelli.

PONTE D'AUGUSTO

Costruito intorno al 27 a.C., costituiva l'antico passaggio della via Flaminia. Del ponte, che doveva essere a tre o quattro arcate, si possono ammirare la prima arcata, forse la più grande, ed i ruderi di due pilastri; tutta l'opera è rifinita in bugnato. Il ponte aveva una lunghezza totale di 160 metri mentre l'altezza dell'arcata rimastaim piedi è di 30 metri. Si tratta di un esemplare eccezzionale dell'età aurea romana vista la perfezione dell'opera e l'arditezza della costruzione.

NARNI SOTTERRANEA

Dai giardini di San Bernardino è possibile scendere nei sotterranei della chiesa di San Domenico dove attraverso una serie di gallerie è possibile ammirare una chiesa protoromanica con affreschi, una cisterna romana ed i suggestivi locali utilizzati durante i processi inquisitori da parte del tribunale ecclesiastico. Una cella carceraria racchiude i graffiti tracciati sulle pareti dai condannati del Sant'Uffizio per lasciare dei massaggi in parte da decifrare. Il sotterraneo di Santa Maria Impensole, chiesa romanica, nasconde un edificio religioso precedente, costruito su di una struttura romana con due cisterne. Inoltre è possibile accedere all'unico acquedotto romano sotterraneo esistente aperto al pubblico.

      I T I N E R A R I                                                                     

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CHIESE

 

CATTEDRALE

Consacrata nel 1145. Ha un portico rinascimentale (1490) e tre portali di accesso. L'interno è diviso in 4 navate. Nella cattedrale sono conservate le seguenti opere artistiche: un affresco degli inizi del XV secolo raffigurante la Madonna col Bambino, opera di un anonimo maestro narnese; una fonte battesimale del 1506, opera dei maestri lombardi; la Cappella del SS.mo Sacramento con arco trionfale ricco di bassorilievi del 1490; l'Oratorio di S. Cassio, importante monumento archeologico cristiano in cui fu sepolto S. Giovenale nel 376 d.C., vescovo e patrono della città, ed inseguito i suoi successori; la cappella della Beata Lucia con dipinti del Trevisani del 1710; la cappella di S. Giuseppe; la Confessione progettata dall'architetto Paglia; l'altare di S. Biagio e l'altare di S. Pietro con la tela dell'Agresti. Nella cappella detta del Cornetto d'Inverno è conservata una tavola del XV sec. raffigurante la Madonna della Consolazione. La navata centrale presenta una sequenza di archi ribassati caratteristica dell'architettura romanica narnese ed in fondo sono conservati resti di affreschi del XIII e XV secolo; l'abside dell'edificio è un originale e raro esempio di architettura gotica di ispirazione francese (XIV sec.).

SANTA MARIA IMPENSOLE

La chiesa è chiamata di S. Maria Impensole perchè costruita su un pendio. In questo luogo, originariamente, si trovava un tempio romano ed infatti la struttura portante dell'edificio risale all'VIII sec., mentre la chiesa fu edificata nel XII sec., visto che sull'architrave della porta centrale è inscritto l'anno 1175. I portali sono ornati con fregi floreali, viticci ed animali - simbolo come l'agnello, il leone, l'aquila e il pavone. Sopra il portale centrale c'è un medaglione con un'immagine scolpita che secondo alcuni rappresenterebbe il Redentore mentre altri pensano che si tratti di S. Benedetto, visto che la chiesa apparteneva ai benedettini. L'interno della chiesa è a tre navate, divise da due file di colonne sormontate da particolari capitelli che sostengono il caratteristico arco ribassato, tipico dell'architettura narnese, mentre la copertura è a capriate. L'abside è di piccole dimensioni e l'altare è in pietra, con una mensa di notevoli dimensioni sostenuta da sei pilastrini. Al centro dell'abside, su una mensola, è collocata al statua dell'Assunta del XV!! secolo. I sotterranei della chiesa mostrano un edificio religioso precedente costruito su una struttura romana con due cisterne.

SAN FRANCESCO

La chiesa è stata costruita, dopo la morte del santo avvenuta nel 1226, in un luogo in cui il santo aveva dimorato. La facciata della chiesa ha un portale ad archi concentrici e sul frontone c'era il rosone, che è stato manomesso nel XVII sec. L'interno è a tre navate di stile tardo romanico, divise da pilastri cilindrici su cui poggiano archi a tutto sesto. L'abside poligonale è coperta con una volta a vela, è gotica e riprende quella della cattedrale. In fondo troviamo una grande finestra a trifora con una vetrata istoriata divisa in due parti: la superiore raffigura S. Francesco con i protomartiri francescani, l'inferiore raffigura Lo Speco di Narni, S. Giovenale e la piazza dei Priori.

Ai lati delle navate troviamo cinque cappelle per parte. La chiesa è ricca di affreschi del '300, del '400 e del '500 le cui caratteristiche sono tipiche della tradizione pittorica di Narni e dei dintorni ad eccezione della cappella Eroli: quest'ultima è caratteristica dell'Architettura del '400 ed è decorata con affreschi raffiguranti episodi della vita del santo, ispirati agli affreschi giotteschi di Assisi e degli affreschi della chiesa di S. Francesco di Montefalco. La sacrestia è stata affrescata da Alessandro Torresani con scene raffiguranti l'Annunciazione, L'Adorazione dei Magi, le nozze di Cana ed il Redentore.

SANT'AGOSTINO

La chiesa fu edificata tra la fine del XIII sec. e l'inizio del XIV ad opera dei frati agostiniani. La chiesa di allora fu trasformata in abitazione dei religiosi e si  estendeva parallela alle mura castellane, più in basso rispetto all'attuale posizione. La facciata nuda presenta un portale con una svasatura incorniciata a forma di toro, che si ripete intorno agli stipiti e che delimita ed orna anche due grosse zoccolature ai lati dell'ingresso. In alto, al centro, c'è un rosone in cotto, che fu manomesso per creare un finestrone, reso necessario per dare luce alla chiesa dopo che vennero chiuse le finestre gotiche laterale. In una nicchia in alto a destra c'è una Madonna. La chiesa si presenta ora a tre navate, divise da due file di pilastri sottili e slanciati, che sostengono le ampie arcate. La navata centrale presenta un soffitto ligneo, con al centro un ovale, con una cornice imponente, che racchiude una tela raffigurante la gloria di S. Agostino e la vittoria sull'eresia, opera del '600. L'abside quadrata è gotica, coperta con volta a crociera, ed al centro c'è il prezioso altare in pietra del '300 facente parte della costruzione originaria, che ripete i motivi delle cornici del portale. La chiesa è stata recentemente restaurata.

SAN DOMENICO

Antica cattedrale del XII sec. con un portale decorato con 12 medaglioni raffiguranti gli Apostoli. La chiesa ha tre navate divise da arcate a tutto sesto poggianti su pilastri. Le cappelle sono del XV sec. mentre gli affreschi risalgono al XV ed al XVI sec.

PALAZZO DEI PRIORI E PALAZZO COMUNALE

Il Palazzo dei Priori, attribuito al Gattapone, si affaccia sull'omonima piazza, anticamente chiamata Platea Major, ed era sede delle magistrature cittadine in età medievale. Interessanti sono il portale con la piccola loggia del banditore e la maestosa loggia con due ardite arcate con pilastro centrale ottogonale e con vele divise da costoloni. Di fronte al Palazzo dei Priori è situati il Palazzo Comunale, sede delle più importanti autorità: l'edificio è il risultato dell'adattamento di tre torri con case acquistate dal Comune nel 1282. Al piano nobile si aprono sei finestre del XV sec., mentre sulla facciata sono inserite sculture di animali o di statue ora mutilate. Le lapidi ricordano cittadini narnesi o governatori illustri. Nell'atrio del palazzo sono conservati reperti archeologici provenienti dalla città e dal territorio circostante. Nella sala Consiliare è conservata la Pala del Ghirlandaio che raffigura l'incoronazione della Vergine.

FONTANA DI PIAZZA DEI PRIORI

Fontana in bronzo del XIV secolo.

PONTE CADORNA

Ponte romano a un solo arco a tutto sesto, facente parte dell'acquedotto della Formina, realizzato dal prefetto delle acque M. Cocceio Nerva. L'I.G.M. ha individuato nel ponte Cadorna il centro geografico della penisola italiana.

SPECO FRANCESCANO

Si trova a 14 km. da Narni ed è uno dei santuari francescani più autentici. Conserva la memoria della presenza del santo come la grotta o speco, dove di recava a pregare, e il suo giaciglio. L'oratorio risale al XIII sec. Ed è affrescato, mentre il chiostro appartiene al XV sec. Suggestivo è il refettorio di S. Bernardino.

FONTE DI FERONIA

Antichissima fonte che si trova nei pressi della Rocca. E' interessante, da un punto di vista archeologico, il lungo cunicolo sotterraneo di adduzione dell'acqua.

 

 

CHIESE ED ABBAZIE INSERITE NELL'ITINERARIO BENEDETTINO

 

ABBAZIA DI S. CASSIANO

Alcuni studiosi avanzano l'ipotesi che fosse stata un pò come la culla dell'ordine benedettino nella zona di Narni e che da essa abbiano avuto origine i diversi monasteri sparsi per il territorio di cui abbiamo ancora testimonianza. L'abbazia, fortificata e protetta da mura merlate, è costituita oltre che dalla chiesa, sormontata dal campanile con la cuspide a forma di piramide quadrangolare, da un complesso di fabbricati un tempo ad uso dei monaci ed oggi a disposizione dei pellegrini. I lavori di restauro hanno restituito alla chiesa il suo aspetto originario: si è infatti scoperto che in origine aveva una pianta a croce greca con al centro le quattro arcate più ampie e con  tre absidi, una delle quali è ora occupata dal campanile. La facciata ha un bel portale con pilastri ed archi concentrici; manca l'affresco della lunetta, ma è stata ricostruita la trifora e tre aperture ovali in alto. All'interno i bracci della croce greca si aprono con arcate ad ampio respiro e tutto sesto e poggiano su colonne marmoree ornate di basi e capitelli eleganti.

CHIESA DI S. MICHELE ARCANGELO DI SCHFANOIA

L'attuale chiesa di S. Michele Arcangelo sorge al posto di un'altra più antica, accanto ad un piccolo monastero, e presenta caratteri di grande vetustà nell'insolita pianta e nella disposizione dei singoli elementi architettonici; essa ha origine, secondo la tradizione locale, da un antico culto di S. Michele Arcangele che qui avrebbe sostato. Il fabbricato è piuttosto lungo e costituito da due corpi che si incontano in un punto centrale formando un angolo ottuso. La facciata è provvista di un grande portale ad arco a tutto sesto a ghiera eccentrica con  in alto una finestra tonda alla maniera dei rosoni delle chiese medievali. L'ambiente interno è in salita e ha forma di trapezio irregolare, con le pareti divaricanti e asimmetriche fino al grande arco che separa la costruzione, costituita da tre ambienti: l'aula abbaziale, il corridoio di collegamento e la chiesa propriamente detta. Tutti questi ambienti sono dipinti can affreschi: quelli dell'aula abbaziale, databili tra il XIII ed il XV secolo, raffigurano l'ascensione al cielo di Gesù con al di sotto due schiere di persone, la Madonna e gli Apostoli da un lato e un gruppo di uomini e donne vestiti sontuosamente dall'alto.

CHIESA DI SANTA PUDENZIANA DI VISCIANO

Antica S. Maria di Visciano, poi S. Pudenziana, è una chiesa facente parte di un antico monastero situato nella campagna narnese attraversata dalla via Tiberina. Colpisce l'alto campanile ricavato dai resti di una torre medievale. La facciata ha in alto una finestrina con arco a pietra bianca e nera e, a destra, un bassorilievo romano; un piccolo portico quadrato costituito da quattro pilastri di mattoni, alternati con quattro colonne romaniche e sormontati e sormontati da un tetto in cotto completa l'esterno. L'interno è a tre navate divise da colonne e pilastri che sostengono arcate a tutto sesto e presbiterio sopraelevato con ciborio sovrastante l'altare, costituito da quattro colonne che sostengono un baldacchino tutto in pietra. Affreschi del XIII e del XV secolo decorano le pareti e i pilastri.

ABBAZIA DI SANT'ANGELO DI MASSA DI TAIZZANO

Sempre percorrendo la via Tiberina è possibile raggiungere l'antica Abbazia di S. Angelo in Massa, ceduta ai benedettini nel 996 e divenuta poi titolo di abati commendatari. Alla chiesa si accende attraverso un portico rinascimentale costituito da sei pilastri in pietra che sorreggono archi a tutto sesto; la torre campanara è una costruzione medievale con una merlatura posticcia. L'interno della chiesa è a tre navate con colonne di pietra che sostengono archi a tutto sesto, l'altare è di marmo del tardo rinascimento, voluto del vescovo Cesi che fece costruire in fondo alle navate laterali le cappelle con portali di marmo pregiato. In quella di sinistra è conservata una tela del narnese Michelangelo Braidi del 1595 rappresentante la Natività.