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  o c r i c o l u m

ANTIQUARIUM

Piccolo ma affascinante museo realizzato con gusto ed attenzione comunicativa. Introduce ed informa efficacemente sul tema storiografico della città romana di Ocricolum e le sue peculiarità. Si apprezza,  tra altre copie, reperti originale, riproduzioni, uno splendido calco del famoso Giove di Otricoli proveniente dal Capitolium della città romana e oggi  ai Musei Vaticani insieme ad alcune statue ritrovate nel sito archeologico e raffiguranti Giunone, Venere, Augusto.

AREA ARCHEOLOGICA

Raramente, come nel caso di Ocricolum, le pietre descrivono la vicenda storica di una comunità e le "pietre ritrovate" permettono di ricostruire il senso e la portata. Il centro fortificato umbro (preromano) era costruito in altura (brani di mura contengono ancora l'attuale Otricoli).

Durante la guerra sociale la città si schierò con gli Italici. La reazione di Roma fu durissima: distruzione dell'abitato e conseguente progressiva fondazione della nuova Ocricolum (probabilmente con popolazione dedotta da altre zone del centro Italia già assoggettate) in pianura nei pressi di una vasta ansa del Tevere in modo da costruire anche un importante scalo fluviale (il "porto dell'olio"). Nasce e si sviluppa una città romana ampia e strutturata. Ancora visibili le terme, il teatro e l'anfiteatro, l'area del foro e quella della basilica, le grandi sostruzioni che costituivano i terrazzamenti, monumenti funerari, tratti della Flaminia pavimentata con grandi basoli di leucite. Da qui il Tevere verso Roma era navigabile ed il porto aumentò notevolmente la funzione della città oltre l'attività commerciale.

Nella seconda metà del '700 il Papa Pio VI interessato ad impinguare i nascenti musei vaticani favorisce organiche campagne di scavo. Nelle raccolte vaticane sono tuttora conservati i prestigiosi reperti come i mosaici della sala rotonda provenienti dalle terme otricolane, la grande erma di Giove (Zeus di Otricoli), le statue di Giunone e Afrodite e quelle di Augusto in atteggiamento "eroico".

Alla metà del VI secolo la popolazione risale sul colle e abbandona la città romana. per meglio difendersi dalle invasioni e del letto del Tevere.

Ocricolum è ora un vasto museo all'aperto in rapido sviluppo, una grande aula didattica nel paesaggio di una qualificata campagna umbra lambito dal Tevere.

      I T I N E R A R I                                                                     

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STORIA

L'Antico centro umbro di Ocricolum sorge sul colle ove sorge la moderna Otricoli. Esistono dei resti di mura che testimoniano l'esistenza di questo centro sul colle in età preromanica.

Nel sec. II a.C. la popolazione scende sulle rive del Tevere per meglio sfruttare quell'importantissima via commerciale che sarà alla base della nascita della grande città romana, ora chiamata Ocricolum. In questa zona esistono notevoli ruderi di edifici pubblici conosciuti sin dal Rinascimento quando gli scavi pontifici della fine del '700 riportarono alla luce una ricca messe di opere d'arte e di iscrizioni. Il complesso dei resti visibili nella zona archeologica è imponente. Essi appartengono quasi tutti alla stessa epoca, presumibilmente all'età Augustea: si tratta di un Teatro e di un Anfiteatro e di una imponente sostruzione ad arcate che sosteneva uno dei monumenti più importanti della città, forse il Capitolium.

Al II sec. appartengono invece le Terme, ricche un tempo di mosaici figurati, costruito su di una spianata artificialmente resa possibile dall'insediamanto del rio S. Vittore in un cunicolo sotterraneo.

La popolazione ritornò sul colle forse seconda metà del VI sec. per sfuggire all'aria malsana della zona, dovuta al continuo spostamento del letto del Tevere, o per meglio difendersi dalle invasioni barbariche.

Intorno al VII sec. sul colle fu castruita la Collegiata Santa Maria Assunta, le cui mura sono in opus mixtum e reticuletum (materiali romani). Nella Collegiata, attualmente, vengono conservate le reliquie di tutti i santi otricolani.

Vicino ad Otricoli sorge un piccolo castello medievale: Poggio, immerso nel verde dei boschi con la chiesa di San Nicola (1400), il castello di Arverino (1100) e la chiesa di S. Vittore (1300).