Roddy Doyle


Bella famiglia!

Chi ha messo incinta Sharon Rabbitte? Questo interrogativo verrà svelato molto presto, ma non sarà l'unico elemento su cui si baserà lo sviluppo del romanzo.
Come reagiscono i genitori di una ragazza che rimane incinta, naturalmente senza essere sposata? Forse i Rabbitte sono gli unici genitori che riescono a prenderla quasi con gioia, senza farlo pesare, e ridendoci pure sopra, con tutta la famiglia che si riunisce attorno ad una nuova vita e a quella che la porterà alla luce.
Come reagiscono gli amici e le persone che abitano vicino a te? Ti guarderanno con occhi diversi, si faranno nuove domande, vorranno sapere chi è il padre e come andrà a finire. Ma se la protagonista volesse solo dimenticare cosa succederebbe?
E' un libro molto umoristico, che va avanti a bevute, a battute e a litigi, ma che rivela in ogni momento l'amore che c'è tra genitori e figli e che si manifesta solo in momenti drammatici per enfatizzare la sua importanza, e di come tutto il mondo è paese, e i pettegoli si trovino ovunque.

Due sulla strada

E' ancora la famiglia Rabbitte protagonista di questo romanzo, che si apre alla vigilia dei mondiali di calcio del 1990.
Sharon accudisce la sua bimba, mentre Jimmy senior è ancora disoccupato; a fargli compagnia anche il suo amico Bimbo, che è appena stato licenziato. Il sussidio dello Stato basta per campare, ma non permette di fare una bella vita, e Bimbo con le mani in mani proprio non ci può restare.
Perchè non mettere su un'impresa propria allora? Basta un furgone a pezzi, da rimettere a nuovo e via con merluzzo fritto, hamburgher e patatine per fare un sacco di soldi.
Sempre con il suo solito humor, Doyle ci parla di come si crea un'impresa tra amici, di come ci siano sempre problemi, ma di come l'amicizia vera non può essere mai comprata nemmeno con tutto il denaro del mondo.

La donna che sbatteva nelle porte

Questo libro di Doyle è diverso dai due precedenti: qui si perde parte dell'umorismo incontrato nei libri di cui ho parlato poco sopra. La singolarità è l'immedesimazione dell'autore in un personaggio femminile, attraverso la quale narra in prima persona: Paula Spencer.
Paula ha perso da tempo la serenità di quando, da giovane, parlava e scherzava con le sue amiche dei ragazzi e della vita. Si innamora di Charlo che è perfetto.
Ma la perfezione dura solo fino al matrimonio, dopo ci saranno solo botte, quasi quotidianamente, per anni, fino a che Charlo non si rivolge alla figlia, e Paula sino ad allora inerme ed innamorata trova una forza incredibile dentro di sè per reagire.
E' in questa scena che si riassume tutta l'ironia di Doyle, che nel resto del romanzo ci sa far sognare, innamorare, arrabbiare ed impaurire; muove nel lettore mille sentimenti e sembra che Paula siamo noi, o almeno una nostra amica, una donna che conosciamo da sempre, e mentre si legge ci si vergogna, della crudeltà che possono scatenare gli uomini.
Probabilmente il migliore romanzo di Doyle, unico per struttura e per argomenti, in cui l'autore che conoscevamo svanisce, lasciando spazio a una donna e alla sua storia: da leggere assolutamente.

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