Lot



La provincia del Lot è una tra le più suggestive del sud della Francia. L'ho scoperta quasi per caso, alla ricerca di due paesi che mi sembravano molto interessanti: Montauban e Moissac.
Certamente una visita alla scoperta di questa regione non vi deluderà, soprattutto se siete alla ricerca di tranquillità e tradizione; in questa zona sono concentrate molte tappe dei cammini di San Giacomo per Santiago de Compostela, che ogni anno molti pellegrini percorrono. I cammini sono diversi e molto lunghi: impegnano per diverse settimane i pellegrini che si accingono a compiere questa impresa, completamente a piedi, che spesso viene completata nel corso di alcuni anni. Le partenze solitamente sono da Puy-en-Velay, per poi scendere via via verso sud fino alla meta spagnola: ogni pellegrino percorre fino a 30 km al giorno, per poi trovarsi in uno dei tanti ritrovi dove raccontare le proprie storie ai compagni di viaggio incontrati lungo il cammino.
Questo è uno dei motivi per cui una visita in questa regione ritempra lo spirito: in effetti, in ogni paese, tappa di questo cammino, è possibile respirare una spiritualità diffusa ma non opprimente, che mette a proprio agio e incuriosisce.

La cattedrale di Montauban, bianca, contrasta con il rosso tipico dei mattoni delle case

Ho potuto visitare alcuni paesi come dicevo; partendo da Montauban, la città dei mattoni rossi, dove la gran parte degli edifici è costruita appunto con mattoni rossi che colorano in modo originale le strade. Molto interessante e vivo il centro della cittadina, con la sua cattedrale completamente bianca, che spicca notevole fra gli altri edifici: al suo ingresso sono depositate quattro gigantesche statue riproducenti i quattro evangelisti, per metterle al riparo dagli agenti atmosferici che le hanno pesantemente rovinate. Le stradine centrali, chiuse in un'ampia zona pedonale, permettono di scoprire odori e sapori antichi in un'ambiente ben conservato.

Il meraviglioso chiostro dell'abbazia di Moissac, patrimonio dell'umanità

Molto più mistico invece il paesino di Moissac. Assolutamente da visitare è il centro abbaziale di Moissac, patrimonio dell'umanità, sotto protezione UNESCO. La sua storia è molto singolare: in occasione della costruzione della ferrovia, il progetto prevedeva la demolizione del chiostro abbaziale, ma gli abitanti, molto affezionati a questa abbazia si sono letteralmente rivoltati, tanto da riuscire a far variare il progetto, conservando il tanto amato chiostro. Purtroppo si è comunque persa una parte del centro abbaziale, quella relative alle cucine, e oggi la ferrovia passa proprio a fianco del sito religioso, tanto da sentirsi periodicamente durante le visite.

Particolare di un capitello: ognuno rappresenta animali o scene bibliche, in questo: la crocifissione di San Pietro

Il centro esige assolutamente una visita, come dicevo: la cattedrale contiene importanti statue lignee che adornano in modo molto consono la sua semplicità. La visita alla cattedrale è libera, ma forse sarete abbastanza fortunati da incontrare, come è capitato a me, un signore anziano, abitante di Moissac, che gratuitamente e con grande passione vi illustrerà i dettagli della cattedrale, la storia delle statue e della città. A fianco della cattedrale sorge invece il bellissimo chiostro, per il quale sono previste delle visite guidate da non perdere. Il chiostro ha una costruzione unica nel suo genere un colonnato che vede altenarsi colonne singole e colonne doppie, i cui capitelli sono adornati ognuna con una scena tratta dalle Sacre Scritture e da animali. Purtroppo, ai tempi della Rivoluzione Francese, i rivoluzionari irruppero nel chiostro, distruggendo tutti i volti dei personaggi raffigurati: ne rimane solo uno, molto rovinato dagli agenti atmosferici però, riguardante la crocifissione di San Pietro. Da osservare infine il timpano d'ingresso alla cattedrale, molto elaborato, riproducente il Giudizio Universale.
Il resto del paese è molto tranquillo, con un'ampia zona pedonale che racchiude tutto il centro; interessante anche il lungofiume, non molto frequentato.