Perpignan rappresenta per me una delle mete più importanti nel sud della Francia: è qui
che Salvador Dalì è stato ispirato per la creazione delle sue famose prospettive. Perpignan
è Dalì: se arrivate in treno potrete notare sull'ingresso della stazione ferroviaria
una grande statua in bronzo dell'ecclettico artista spagnolo, folgorato dalla perfetta
prospettiva che si osserva dall'Avenue Général de Gaulle verso la stazione ferroviaria;
anche voi potrete goderne, ma per farlo dovete mettervi al centro del viale, che
fortunatamente non è trafficatissimo.
La città è molto bella, solare, ampia, antica e moderna insieme, pulita e disordinata.
Dal Boulevard Clémenceau si raggiunge il torrione de Le Castillet, che oggi ospita un museo
dedicato alle arti e alla cultura catalana, la Casa Pairal, e dove termina
il Quai Vauban, un bellissimo viale dove scorre il canale Le Basse. Poco distante dal
Castillet sorge la Cathédrale St-Jean, che si affaccia su Place Gambetta: a fianco della
cattedrale sorge invece il Campo Santo, circondato da un colonnato veramente interessante.
Prima di raggiungere l'attrazione principale di Perpignan, vi suggerisco di fermarvi
al Couvent des Minimes, soprattutto se come me siete appassionati di Dalì. Qui si trova
infatti un piccolo museo che organizza delle mostre temporanee dell'artista, personalmente
ho potuto ammirare delle foto scattate a lui e alla sua famiglia e ritoccate con effetti
grafici tra i più disparati. L'associazione che se ne occupa vi terrà anche informati sulle
sue iniziative, se ne siete interessati, inviandovi a casa i depliant delle mostre, basta
lasciare il proprio nome e indirizzo.
E arriviamo infine al Palais Des Rois De Mojorque, un'imponente costruzione che lascia
davvero senza fiato: la pianta del castello è esagonale, e ad ogni angolo è collocata
una torre a forma di freccia; il palazzo è talmente grande che dalla strada non è possibile
osservare due torri nella loro interezza contemporaneamente. La visita al castello è possibile
attraverso delle guide che vi illustreranno gli usi delle diverse sale, oltre a raccontarvi
la storia dello stesso. Al termine della visita, nelle stanze di fianco al cortile interno
è possibile degustare vini locali ed acquistarne eventualmente; inoltre, nel corso della mia
visita, ho potuto ammirare alcune sale decorate con i colori, i sapori e gli odori della terra
catalana: praticamente si trattava di un piccolo museo dove erano esposti pesci, tralci di vite,
olio, pietre, il tutto decorato con delle profumatissime essenze che esaltavano la vista,
purtroppo non so dirvi se era un'esposizione temporanea oppure no, ma vi auguro di trovarla
perchè è stata un'eperienza senza dubbio molto appagante.
Lasciamo il castello e addentriamoci verso il centro della città: le strade strette e
disordinate sono animate da molte persone e sono molto colorate, si cerca sempre
l'ombra per avere sollievo dal sole che batte forte. Curioso da osservare è il municipio
di Perpignan, sulla cui facciata sono collocate tre mani che escono dal muro: esse sono
di misura differente e rappresentano i tre stati sociali dell'aristocrazia, borghesia e terzo
stato.
Se siete arrivati in treno vi consiglio di passeggiare lungo il Quai Vauban al ritorno,
vedrete questo canale brillare, attorniato dagli alberi che creano un'atmosfera molto
rilassante dopo una giornata stancante sotto il sole di questa caldissima città.