Provenza-Costa Azzurra



La regione della Provence-Cote d'Azur è per noi italiani la regione forse più famosa della Francia: causa la sua vicinanza con il nostro paese, risulta molto semplice da visitare, inoltre su alcune città di confine si parla spesso e volentieri italiano, il che rende attraente una visita. Questa regione raccoglie in sè un numero non indifferente di diversità e contrasti, oltre a tanti colori e profumi molto vari: in tutte le città potrete trovare infatti negozi che espongono oggetti artigianali con colori sgargianti, in cui predominano il giallo del sole, il blu del mare e il verde della terra, oltre a prodotti tipici regionali, fra cui le famose herbes de provence, preparati a base d'erbe miscelati in diverse proporzioni, secondo l'uso specifico a cui sono destinate.
La ricchezza della regione è data anche dai profumi dei cibi che qui potrete gustare: la cucina provenzale fa da punto di congiunzione tra la cucina italiana e quella europea in genere; i piatti tipici sono costituiti da un piatto unico formato da carne, solitamente cuicinata con una ricca salsa e pasta scondita ad accompagnare quello che sarebbe per noi la seconda portata. I vini della regione sono molto robusti, da provare assolutamente il Cote-du-Rhone. Tra i prodotti tipici della Provence-Cote d'Azur c'è sicuramente il sapone di Marsiglia, che potrete trovae in molti negozi venduto in blocchi di alcuni etti, in diversi tagli: solitamente ne potrete trovare di due tipi, quello bianco che è quello base, usato oltre che per la pulizia personale soprattutto per il bucato, e quello verde, arricchito di olio d'oliva, specifico per il corpo.

La chiesa di San Michele a Menton, nel cuore della città vecchia

La prima città che si incontra arrivando dall'Italia è Menton (o Mentone): in passato questa città apparteneva all'Italia, ma dopo la Seconda Guerra Mondiale è passata sotto il dominio francese. Menton è una città molto turistica, divisa praticamente in due parti: dalla stazione, dirigendosi verso ovest si incontra tutta la parte moderna della città, fatta di negozi e alberghi, mentre orientandosi verso est, e quindi verso l'Italia, si entra nella parte vecchia, fatta di piccole strade, tipiche del panorama ligure. Proprio in queste vie è possibile rilassarsi, trovando un po' di sollievo alla calura estiva, passeggiando fra case molto antiche ammassate le une sopra le altre. Da ammirare nel centro della zona vecchia anche la chiesa di S. Michele, raggiungibile seguendo i cartelli affissi sulle strade e orientandosi con il campanile che svetta tra le case che la circondano. Nella Menton vecchia è possibile inoltre imbattersi in numerosi negozi che vendono prodotti tipici regionali, che qui a Menton hanno anche dei prezzi più contenuti rispetto ad altre città, come ad esempio Nizza; a Menton inoltre non avrete problemi di lingua, in quanto, essendo di origine italiana, vige il bilinguismo italiano-francese.

Uno scorcio della parte vecchia di Nizza, sicuramente la zona più interessante dal punto di vista meno turistico Una vista di Nizza dall'alto del parco dove un tempo sorgeva il castello della città

Poco distante da Menton si trova invece Nizza (Nice). Nizza è una famosissima città turistica, molto rinomata per il suo lungomare, la Promenade des Anglais, che si snoda lungo diversi chilometri, accompagnata da una spiaggia molto ampia per il Mar Ligure. Anche Nizza, come Menton, ha due anime, quella antica e quella moderna: la parte più moderna è quella lungo la costa, rinnovata rispetto al passato, mentre quella antica la si può ritrovare all'interno, fra zone pedonali che cercano di conservare il carattere intimo del passato, e nella vera e propria parte vecchia, che si estende nei pressi del vecchio castello che era situato sulla rocca alla fine della Promenade des Anglais. La parte vecchia di Nizza risulta molto interessante: il suo ingresso è delimitato da un mercato dei fiori, situato in una piccola piazza parallela alla Promenade, mentre proseguendo verso l'interno è possibile inoltrarsi in un groviglio di viuzze senza pari: è molto difficile orientarsi in quanto la zona non ha ua pianta regolare, ma è proprio qui che si possono scoprire cose molto interessanti, avvolte da un'atmosfera che nulla ha a che fare con la caoticità della parte moderna. Nella vecchia Nizza non si incontrano molte auto, tutti vanno a piedi, e proprio qui si conserva ancora la tradizionale aria mediterranea-provenzale che non si incontra nelle grandi città turistiche della costa; è inoltre possibile gustare i sapori della cucina provenzale in uno dei tanti piccoli ristoranti, dove vengono proposti menù a base di carne e pesce. Personalmente mi sono fermato al Restaurant de la Bourse, veramente minuscolo: putroppo non so darvi indicazioni per tovarlo, è sbucato per caso dalla pioggia che in quel giorno imperversava in città, se lo trovate però fermatevi e chiedete anche un Kir della casa come aperitivo, molto dolce e ritemprante.

Le calanche di porfido rosso, la pietra che colora questa tratto di costa Il massiccio dell'Esterel, meta degli amanti del trekking

Sempre sulla costa, mi sono fermato per un giorno a Le Trayas, una frazione di St-Raphael, città nella quale sono custodite diversa vestigia romane, dislocate in giro per le strade cittadine e nella vicina Frejus. Le Trayas può rappresentare un''interessante tappa per chi intende praticare del trekking: da qui partono infatti alcuni percorsi immersi nel massiccio dell'Esterel, che domina la costa. Il paesaggio è molto bello, valorizzato dai suoi colori caldi, dovuti al rosso del porfido che caratterizza la zona, formando le famose Calanche, insenature spesso a strampiombo sul mare; le più belle dal punto di vista paesaggistico sono osservabili invece a Cassis, poco dopo Tolone. Vi segnalo che a Le Trayas tutto è eccessivamente caro, per cui procuratevi provviste in anticipo, oppure recatevi a St-Raphael, dove c'è una maggiore scelta: il pernottamento è possibile nell'accogliente ostello della piccola cittadina balneare, che dista circa due chilometri dalla stazione di Le Trayas, dopo una strada completamente in salita, faticosa ma interessante da percorrere. In ostello potrete inoltre ricevere informazioni sui percorsi di trekking da seguire, ma fate in fretta a chiedere informazioni perchè le cartine a disposizione sono poche e molto richieste.

Uno angolo della singolare Les-Baux-de-Provence Les-Baux-de-Provence: una cittadella persa nella campagna provenzale

L'interno della Provenza-Cote d'Azur è invece molto differente dalle città di mare, che hanno comunque in comune la stessa atmosfera, ancorchè molto stemperata rispetto all'entroterra. Un buon punto di partenza nel cuore della Provenza è rapresentato sicuramente da Les Baux de Provence, un'antica cittadella situata su un colle di granito bianco, nel quale si mimetizza per sfuggire all'occhio umano che le passa vicino. Il luogo è molto famoso per la sua unicità e richiama qui moltissimi turisti ogni anno: il consiglio è di visitare per quanto possibile in bassa stagione, magari in inverno, dove comunque troverete molti visitatori, ma quando è possibile ammirare ancora di più la sua spettacolare desolazione. Dall'alto della cittadella si ammira la campagna che si stende vasta verso le colline circostanti, denominata Val d'Enfer, i cui colori contrastano con il candore di Les Baux. Poco distante da Les Baux è possibile invece visitare la bella cittadina di St-Rémy-de-Provence, dove sono situati alcuni ritrovamenti di origine romana.

Un angolo della tranquilla St-Remy-de-Provence, sulla strada per Les Baux: qui si respira la tipica calda aria provenzale

Un'altra tappa che può rivelarsi interessante è la poco conosciuta Sisteron, città più a nord, molto piccola, ben ordinata, e ominata dall'antico castello, visitabile e dal quale si può osservare un panorama sul Rodano che scorre ai suoi piedi e su una strana formazione rocciosa proprio di fronte al castello, chiamata Il graffio del Diavolo, cinque solchi profondi nella roccia della montagna, che sembrano appunto il graffio di una mano. A Sisteron non dimenticate di portarvi il costume da bagno se volete rilassarvi un po' prendendo il sole: c'è infatti una piscina comunale molto grande usufruibile gratuitamente da chiunque, circondata da un parco molto ben tenuto in cui trascorrere un pomeriggio.

La chiesetta di Sisteron, un piccolo paese dove la sosta è resa piacevole dalla quiete delle sue strade Il singolare 'Graffio del Diavolo', ben visibile dal castello della città, visitabile

Una sosta la merita anche la piccola Tarascona (Tarascon), situata lungo il Rodano, su cui si affaccia il suo imponente castello dalle pareti bianche, che d'estate accecano riflettendo la forte luce solare. Di fronte al castello è situata la chiesa della città, che rimane però chiusa nel pomeriggio e per la gran parte della giornata.

Il candido castello di Tarascona, sul Rodano: nei suoi pressi anche la chiesa di questa piccola città

Una città importante della Provenza è sicuramente Avignone, la città dei Papi. In estate si svolge una grande festival teatrale, che richiama in città molti artisti, anche di strada che popolano le vie interne della città vecchia, e moltissimi turisti naturalmente. E' proprio per questo che la mia considerazione di Avignone non è molto alta: ho avuto molta difficoltà a godermi la città proprio per la moltitudine di persone che la affollava, rendendo difficle girare per la città. Raggiungendo Avignone in treno ci si ritrova direttamente di fronte ad una delle porte di ingresso alla città, il cui centro è ancora racchiuso nelle antiche mura medievali, che fanno da cornice al cuore della città, il quale racchiude antico e moderno, come spesso capita.

L'imponente Residenza dei Papi di Avignone, nel cuore della città Vista dalla piazza di fronte alla Residenza dei Papi sul Pont Valentrè

Il simbolo di Avignone è sicuramente il Palazzo dei Papi, visitabile ogni giorno con delle guide che partono ad intervalli regolari, con visite in diverse lingue; a fianco del palazzo sorge invece la Cathédrale de Notre-Dame des Doms, dietro la quale si estendono i Rocher des Doms, un grande giardino nel quale è possibile fermarsi anche per bersi qualcosa di fresco e ripararsi dal caldo estivo che in questa zona si fa sentire in modo molto intenso. Altro luogo da visitare è il famoso Pont St-Bénézet, immortalato da una famosa filastrocca le cui strofe sono trascritte sui cartelli che ne descrivono la storia: il ponte è stato parzialmente distrutto nel corso del XVIII secolo, infatti delle 22 arcate ne rimangono ora solo 4.