Stampa


Giornali Bloomberg INVESTIMENTI, InvestiNet, Sabato 19 Gennaio 2000 (Francesco Gironi)

Wap, successo annunciato?

Telefonia: cos'è e chi sta puntando sul Wireless application protocol

All'ultima riunione, lo scorso 9 febbraio in un albergo romano, i volti apparivano assai più sereni del solito. A ispirare tanto ottimismo era un dato: il numero di abbonati alla telefonia mobile dovrebbe raggiungere, entro il 2001, i 530 milioni di utenti che nel 2004 diventeranno un miliardo.

Di questi, la stragrande maggioranza avrà la possibilità accedere a servizi multimediali, ricevere la propria e-mail e collegarsi a Internet. Collegarsi a Internet significa Wap, Wireless application protocol, ovvero la prima vera rivoluzione del telefonino dalla sua nascita. Questo almeno a sentire le 300 società che hanno aderito al Wap forum, l'associazione di aziende che ha sviluppato il nuovo standard di comunicazione per far arrivare Internet sul telefonino.

Fino ad oggi, infatti, il problema era quello di riuscire a trasmettere le pagine di Internet in un linguaggio più semplice di quello fino ad allora adottato, l'Html (Hyper text mark-up language). Utilizzare le frequenze radio vuol dire dover riordinare le informazioni da far arrivare all'utente, sempre che non si voglia inviare un semplice ipertesto.

La soluzione è arrivata con il Wml (Wireless mark-up language) creato dagli americani della Unwired Planet. Inizialmente il linguaggio non fu accettato anche perché la Unwired l'aveva messo i vendita sul mercato. Solo quando si decise di creare un linguaggio non proprietario le aziende iniziarono a verificare la possibilità di sviluppare una serie di prodotti. Nel dicembre del 1997 nacque il Wap forum. Dopo la Ericcson, Motorola, Nokia e Unwired planet arrivarono ben presto altri colossi dell'informatica e dell'elettronica fino a superare, appunto, il traguardo delle 300 adesioni. Tra le ultime anche la Microsoft di Bill Gates. "Riteniamo che gli standard di Internet rappresentano la base fondamentale per la e di nuovi dispositivi telefonici wireless basati su browser", ha detto Harel Kodesh, vicepresidente della divisione productivity appliance della casa di Seattle, annunciando l'intenzione della Microsoft di collaborare alla realizzazione degli handheld della prossima generazione. Quei telefonini che dovrebbero, cioè, far arrivare posta elettronica e pagine web direttamente sul display. Eppure, nonostante tutte le dichiarazioni, il Wap ha avuto una gestazione alquanto difficoltosa. E un avvio, se possibile, ancora più complesso. Il primo apparecchio Wap in commercio è stato l'Alcatel one touch Pocket. Ma consentiva il collegamento solo con Omnitel 2000 il portale del secondo gestore italiano. Scelta obbligata anche perché Tim non ha ancora avviato il servizio, limitandosi ad una serie di test tra i quali quello più interessante nella provincia di Isernia con un sistema per essere guidati, via telefonino, alla destinazione desiderata. Poi è stata la volta di Siemens, ancora una volta con risultati alterni: l'S25 non funziona con i Wap italiani basandosi solo sulla tecnologia SMS. Solo in questi ultimi mesi, con l'uscita della versione 1.1, finalmente si può cominciare a parlare seriamente del Wap. Anche se, ancora una volta, con qualche problema. Prova sono le difficoltà della con il suo 7110, lanciato sul mercato italiano poi ritirato per problemi di software e quindi solo da qualche settimana tornato sugli scaffali di alcuni selezionati dealer.

Comunque sia, sono in molti ad attendere lo sviluppo di Wap. Quasi come la panacea di molti mali. Almeno in Italia. Analizza Alessandro Mondini responsabile business development di Nokia Italia: "il fatto che in Italia la penetrazione di del computer e di Internet sia a livelli nettamente inferiori rispetto agli Stati Uniti e al resto d'Europa mentre al contempo il telefonino abbia la maggiore penetrazione del mondo potrebbe costituire un enorme vantaggio". L'Italia, in altre parole, si ritroverebbe a bruciare le tappe: mentre altrove proprio la diffusione del computer potrebbe rendere inutile l'acquisto di un telefonino Wap perché tutte le operazioni verrebbero compiute dal personal computer di casa, il telefonino, senza il quale l'italiano sembra non poter vivere, sarebbe il sostituto di un computer destinato a diventare un pezzo d'antiquariato industriale.

Così solo quest'anno si conta che almeno una quindicina di nuovi apparecchi monteranno la tecnologia Wap. E saranno i grandi nomi a scontrarsi. Da Motorola che offrirà un tribanda, alla Ericsson; da Siemens ad Alcatel. Ma c'è anche chi non vede tutto questo ottimismo. "Non credo che oggi la tecnologia Wap possa essere una grande rivoluzione. In conclusione finisce con l'essere solo un servizio SMS un po' più complesso", dice Massimo Morandi, direttore di Cellulare magazine. E allora perché tutte queste attese? "Perché con l'introduzione del GPRS e dell'UMTS potremmo finalmente avere Internet anche sui telefonini", taglia corto Morandi. Il GPRS (General packet radio service) prima e l'UMTS (Universal mobile telecommunications system) poi, consentiranno velocità superiori a quelle dei modem casalinghi offrendo così le possibilità di avere sul cellulare anche pagine grafiche senza la spada di Damocle delle bollette. In più sarà possibile restare collegati 24 ore su 24 pagando però solo per i secondi impiegati a scaricare le informazioni (se si volesse la stessa cosa attualmente bisognerebbe tenere le linea sempre occupata).

In attesa delle nuove tecnologie, meglio prepararsi. Lo hanno capito le prime società di gestione finanziaria e le banche. Fineco, San Paolo-Imi, Gruppo Intesa, Banca di Roma stanno lavorando alacremente a progetti con tecnologia Wap come protagonista. E insieme ai titoli arriveranno anche le notizie. ANSA e RAI in testa. Proprio la RAI sta sottoscrivendo in questi giorni un accordo con la Nokia per offrire notizie attraverso il telefonino.

E insieme ai grandi nomi della finanza e dell'informazione stanno nascendo una miriade di più o meno piccole realtà. Come la WAPventure. Cinque soci con alle spalle grossi investitori istituzionali capaci di staccare assegni miliardari per sviluppare un portale che dalla prossima primavera dovrebbe muovere i primi passi. "La proposta iniziale riguarderà il mondo della ristorazione", annuncia Massimiliano De Carolis, socio dell'iniziativa, "offriremo una ricerca avanzata in parte attraverso le guide classiche e in parte attraverso una piccola redazione che elaborerà le informazioni in maniera da offrire proposte customizzate". Ad esempio, si potrà chiedere direttamente al telefono l'elenco di ristoranti etnici o di locali per intime cene a lume di candela e così via. Costi? "Solo quello della telefonata secondo le tariffe degli operatori che per noi saranno delle semplici pipeline", chiarisce De Carolis.

Ma proprio in questa dichiarazione c'è il primo grande problema. La tecnologia Wap potrebbe essere le prima vera grande minaccia per i gestori della telefonia cellulare. Con le tariffe ridotte all'osso, infatti, i guadagni arrivano proprio dai servizi aggiuntivi come potrebbero essere quelli offerti dal Wap. "Un rischio del Wap è proprio che gli operatori telefonici possano essere in un certo senso scavalcati", ha dichiarato Matteo Colle della Oberthur Italia in un'intervista a Voice com, rivista del settore. E in effetti fino a questo momento è solo la Nokia a offrire un apparecchio in grado di gestire più provider Wap trasformando di fatto l'apparecchio in una sorta di terminale Internet. Con la sola differenza che al posto di monitor e tastiera avremmo un piccolo telefonino. Ed è proprio quello che al WapForum di Roma hanno visto finalmente avvicinarsi.
 


[Torna agli articoli] [Home page]