DOCUMENTO DI DISCUSSIONE SUL FORUM SANITA'

FORUM GENERALE

CODICI

La posizione del CODICI sul Piano sanitario nazionale

 

Per quanto riguarda lo scenario politico istituzionale, il recente decentramento dei poteri dallo Stato alle Regioni ha assunto l'aspetto di una reale devoluzione di poteri dallo Stato centrale alle Regioni. In questo contesto i Piani Sanitari Regionali (PSR) diventano il vero documento di programmazione sanitaria e il Piano Sanitario Nazionale, coerente con questi cambiamenti, si trasforma da atto programmatico per le Regioni, in direttiva di salute.

Anche se è modificata la forza d’indirizzo del PSN, rimane un atto importante che individua gli obiettivi dell’azione di Governo.

 

Non possiamo che dichiararci preoccupati per la dichiarazioni di voler superare il ruolo centrale del Servizio Sanitario Pubblico, quale sistema di garanzia della copertura universale e gratuita. In questo modo si frantuma il fondamentale diritto all’eguaglianza dei cittadini di fronte la malattia e viene, definitivamente meno il principio solidaristico, che ha ispirato la nostra Costituzione repubblicana. Va ribadito il ruolo centrale ed insostituibile del Servizio Sanitario Pubblico.

Lo smantellamento del SSN è un errore. Nonostante questa azione sia in corso da anni, non possiamo non segnalare agli osservatori attenti, che tale politica non ha portato ad una diminuzione della spesa da parte dello Stato, anzi la spesa è cresciuta a fronte di una diminuzione della qualità e tempestività dei servizi resi. Se a questo si aggiunge che l’onere a carico delle famiglie, ha raggiunto il 50 % della spesa complessiva sostenuta dallo Stato, da questi dati dovrebbe trarsi la logica conclusione, che questa è una politica sbagliata, volta solo ad avvantaggiare interessi speculativi sulla salute.

 

Il primo Progetto Obiettivo del PIANO SANITARIO NAZIONALE riguarda l’applicazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), vale a dire le prestazioni e i servizi che il SSN è tenuto a garantire a tutti i cittadini, gratuitamente o in compartecipazione, grazie alle risorse raccolte attraverso il sistema fiscale. Mentre prima il diritto alla salute era costituzionalmente garantito sulla base del bisogno del cittadino, ora il diritto alla salute viene garantito nei limiti delle scelte di politica fiscale (e quindi di bilancio). E’ un passo indietro che non tiene conto dell’evoluzione del concetto di salute. Per salute s’intende infatti una condizione di benessere psico-fisico della persona e non soltanto il ristabilimento dalla condizione patologica. E’ una riduzione grave del diritto alla salute e segna un’altra importante tappa verso il servizio sanitario garantito dalle assicurazioni, sia esse private, che no-profit. Mettere in mano alle assicurazioni i cittadini malati, significa aprire la strada a gravissime vessazioni e speculazioni sulla salute delle persone deboli. Basta vedere cosa succede per l’assicurazione obbligatoria RCA auto, per avere un idea della menomazione che avrebbe il diritto costituzionale alla salute. 

isogna operare un cambio di rotta deciso. Per garantire un servizio sanitario per i cittadini, non è necessario aumentare la spesa, si deve intervenire con riforme strutturali del sistema che puntano a combattere gli sprechi e a riconoscere un vero ruolo del cittadino utente, nell’individuazione della domanda sanitaria.

Il debito pubblico è un falso problema della sanità italiana. La verità è che si spende male. Il nostro è un sistema che spreca risorse senza garantire qualità dei servizi. La ragione principale di questa situazione è la mancanza del ruolo equilibratore dell’utente come soggetto contrattuale.

 

La programmazione rimane il metodo principale di una seria azione di governo, se questa è soprattutto coerente e se individua tempi e modalità certe per la realizzazione degli obiettivi che vengono indicati.

La principale critica che si può muovere al PSN è la sua genericità ed astrattezza, non tanto nell’individuazione degli obiettivi, ma nei percorsi per raggiungerli. Gli obiettivi annunciati null’altro sono che mere dichiarazioni di principi. E’ il caso emblematico dell’obiettivo della ricerca di un servizio definito "etico". Come si può conciliare un principio etico (e quindi socialmente accettato) con la riaffermazione del doppio binario dell’assistenza, l’apertura totale dell’attività privata nelle strutture del SSN, la reintroduzione della non incompatibilità dei medici. Questi elementi sono tra le cause principali delle gravi disparità di trattamento dei cittadini e in generale dei gravi problemi che affliggono il Servizi Sanitario italiano.

 

Se il problema riguarda l’inadeguata posizione professionale della classe medica all’interno del SSN, il CODICI propone la completa privatizzazione del rapporto con gli operatori medici. Nessun medico dipendente della struttura pubblica, tutti a contratto privato con l’indicazione degli obiettivi di servizio da raggiungere. Altro elemento di debolezza del piano sanitario, riguarda il ruolo del cittadino. Superare la retorica di porre al centro del SSN il cittadino, quando questo è privo di qualunque strumento e non ha alcun potere contrattuale.Dare un ruolo reale al cittadino, questa è la vera sfida innovativa.

Il primo governo Berlusconi, aveva cominciato ad affrontare questa sfida introducendo le Carte dei Servizi. Carte dei servizi rimaste, come tutti i documenti in favore del cittadino, lettera morta. Oggi bisogna riprendere quella sfida e trasformare quelle "inutili" carte in un vero "contratto" tra le strutture del servizio pubblico e i cittadini. Nelle Carte dovrebbe esser riportato quello che effettivamente il cittadino può pretendere dall’amministrazione sanitaria a cui si è rivolto, ed avere, non solo un potere sanzionatorio di fronte eventuali inadempienze, ma avere un preciso potere di pretesa azionabile dal singolo cittadino o dalle associazioni di rappresentanza.

In conclusione riteniamo di dover ribadire alcuni principi: centralità del SSR per garantire la copertura universale dell’assistenza sanitaria al cittadino, eliminazione dell’intramoenia e del rapporto di lavoro dipendente dei medici del SSN, rilanciare la sfida delle Carte dei Servizi, controllo della spesa e lotta agli sprechi, garantire i livelli minimi di assistenza a tutti i cittadini, indipendentemente dal censo e dalla classe sociale, mettere in concorrenza le strutture per attuare un vera libertà di scelta dei cittadini, queste in sintesi le proposte del CODICI.

 

Il Segretario Nazionale

Ivano Giacomelli