Gran Soufflè  - Performance di Ivano Vitali su testo poetico di Maria Pia Moschini                Galleria La Corte Arte Contemporanea      
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Firenze, domenica 4 giugno 2000.
Esattamente un anno dopo "Passi d’artista" e "In ...cubo" a Piazza S. Spirito, si inaugura presso la Galleria "La Corte Arte contemporanea" di Rosanna Frizzi Tempestini la manifestazione "In ... cubo un anno dopo", organizzata dall’Associazione Artisti Contemporanei Firenze Metropoli. Il programma prevede la presentazione della video- documentazione del Progetto "In ... cubo" e di "Passi d’artista", la mostra delle opere "5x5" anno 1997 con un’installazione di Antonella Foscarini, la mostra-installazione delle lettere, cataloghi, stampati, che accompagnavano le diapositive spedite dagli artisti di tutto il mondo in occasione del progetto In ...cubo. Infine la performance "Gran Souffle’" realizzata con le poesie del Piccolo Teatro di Maria Pia Moschini per Ivano Vitali. L’azione rappresenta la costruzione di un’ opera d’arte intesa ironicamente come un soufflè cucinato seguendo una precisa ricetta.
Alle ore 19.00 inizio invitando cinque persone del pubblico a collaborare nella lettura delle poesie; intervengono Aroldo Marinai, Mirella Monti Belshé, Toe Mercurio, Daniela Bassi ... Per l’occasione indosso una maglietta nera che porta davanti la scritta "artista" e dietro "non". Muovendomi creo il gioco ARTISTA / NON ARTISTA.
Dopo che ciascuno dei cinque ha letto la propria poesia, iniziando il pubblico ai segreti della creatività, viene coperto da me con un sacco di quotidiani. Ogni volta ripeto poi il rito di strappare in strisce dei giornali che getto in un bidone; li mescolo con un bastone ed ottengo il "Gran Soufflè".
La performance si conclude con l’estrazione dal bidone del libro di Eugenio Miccini, Arte contemporanea e discriminazione assiologica, sigillato in un "sarcofago-contenitore" di cartapesta blu che dono a Maria Pia Moschini.
    
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Primo Intervento

Un quinto di conoscenza:

VOCE SENZA PERSONA.
Parlo dal nulla. Esisto?
"Non si registra la parola
cuspide estrema di qualche stella.
E' inutile gridar
... la terra!!! ..."
Così dice Guillèn.
Invece conoscere è inventare.
Seguire il corso
di un bel vento invisibile.
Parola è movimento, scatto,
apprensione.
A volte, confusione.
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Secondo Intervento

Un quinto di dolore:                                                      
(Vocalizzi)
AAAAAAAAAAAAAAA
AI AI AI AI
OI OI OI
UI
Dolore?
Mi nascondo, ritorno all'uovo madre.
Non vedo il mondo.
Mi chiedo: sarà rotondo?
Perchè creare
è fare uscire il volo
da un uovo eterno.
Muovere dalle polveri un passo,
anche d'artista.
Niente è facile allora,
                    ma l'ombra chiede un prezzo.
Ed io lo pago. CON OGNI MEZZO.
 

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Terzo intervento                                      

Un quinto di temporalità:                                                 
Tic Tac
Tiiiic Taaaac
Tic
Tac
Batte il tempo il suo tacco,
si fa sentire.
Viaggia dall'interno
sul rintocco di un cuore.
L'eco penetra il guscio
e si diffonde.
A onde. A onde.
L'opera aspetta
l'attimo che la scava
come un pozzo e distilla
quell'acqua multiforme
d'iride pura,
che la farà eterna.
Afferrare quel lembo
di sostanza assoluta
dalla freccia che scocca.
O L'OPERA E' PERDUTA

 

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Quarto Intervento

Un quinto di colore:                                                             
Dal buio nasce la luce.
Un raggio, una visione.
Non c'è passione
senza azione veloce.
CATTURARE IL COLORE
con mano lesta.
Da ladro/cacciatore.
Senza ucciderlo,
attenti a non rompere
il Bianco, il suo niveo
candore.
Poi liberatre i rossi
come fiamme,
accendere quel fuoco
che brucerà nei gialli
il verde degli arbusti,
Ma non è GIOCO,
è una fatica astratta,
una tensione.
Il premio?
             L'Assoluta Visione.

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Quinto Intervento

Un quinto di libera azione:                                               
Poi la libera azione.
Il salto, il doppio salto,
il ruotare sul pernio
della fragola,
del pomo appena colto.
Dall'intimo raccolto.
Tutto vola, s'incendia,
prende il mare,
si accosta al sogno
che tenta il volo
da campanili instabili.
L'OPERA E' LA'.
Capovolta, vibrante,
immobile aliante
da trasportare in cielo,
fra le nuvole a specchio,
Non è una consuetudine.
Per l'artista
la sua liberazione
è solo il cupo inizio
di un'altra solitudine.
A volte anche tuonante.
                          Senza lampo ne' pioggia.
                                    Delirante

(Possibili percussioni)
            Musica di Alberto Giglioni: Pill3     -    Webmaster Ivano Vitali