SONO: ERGO SUM

 

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Mercoledi 6 giugno. Una volta giunto alla Stazione di S. Lucia a Venezia, mi avvio a piedi in direzione di Piazza San Marco e di lì ai Giardini di Castello dove alle ore 10 è stata inaugurata la 49° Biennale delle Arti Visive diretta da Harald Szeemann. Quando entro nel giardino dalla parte antistante la biglietteria,  saluto l’artista Giuliano Nannipieri che da poco ha terminato la sua performance travestito da aiuola. Sono circa le 11 e 30 quando inizio la performance “Sono: ergo sum” vestito da tamburino giallo davanti a un leggio musicale che contiene una raccolta di immagini che mi ritraggono con i diversi costumi delle mie performances; sfoglio di tanto in tanto le pagine come fossero spartiti musicali e ogni volta cambio ritmo.

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Alle 13 e 30 circa un temporale mi costringe a interrompere e mi riparo sotto un ombrellone che si trova poco distante, vicino alla grande tenda militare che ospita l’esposizione “The first Ukrainian project” degli artisti ucraini. Non sono molti i luoghi per ripararsi dal temporale  e presto mi ritrovo in compagnia di undici ucraini che sono in attesa di partecipare all’inaugurazione della mostra e che avverrà all’aperto appena terminata la pioggia. Partecipo ai festeggiamenti, bevo un coktail di succo di fragola e prosecco e mangio tartine al salmone … Rifocillato, riprendo la performance   posizionandomi questa volta davanti all’ingresso della Biennale. Rivolto verso il padiglione Italia suono la “Sveglia” per altre tre ore.  Poco più in là un gruppo di operai che sta montando uno stand solidarizza e mi imita per un poco battendo con il martello sulle lamiere.

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