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Il lupo e il cieco

Notte di plenilunio
 
Il lupo ululava
Il cieco cercava
Per terra la luna splendeva
Sorgente di luce, li aspettava
No! Non è vero che nella luna c’è Caino
Nella luna c’è il lupo
e il cieco
Alzati luna!

Ivano Vitali

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"Dal mio diario" di Ivano Vitali
 
Sabato 1 settembre 2001 dalle ore 18 all’alba, “La Casa dell’Arte” celebra la luna festeggiando “Il Plenilunio di Settembre” presso la “Libera Università di Treggiaia” a cura di Giovanni Pelosini e nei pressi di Casale Marittimo (PI).
Incantevole il posto e valida l’organizzazione che invita a intervenire con un abbigliamento di tipo lunare e offrendo cibo rigorosamente vegetariano.
Anche le performances e gli interventi della serata sono tutti riferiti alla tematica della luna piena. Purtroppo il cielo è coperto e la luna si mostra raramente.
Dovendo intervenire con una grande luna realizzata con i quotidiani (Il Corrire della Sera) e dal diametro di oltre sette metri, stento a prendere il via, sperando in una schiarita del cielo. Poi, nonostante tutto, mi decido e realizzo l’installazione in uno spazio di terra battuta poco distante dal casale. E mentre la gente è coinvolta a seguire il programma della serata, faccio i primi tentativi, incontrando da subito problemi a tenere il sacco fermo a causa del vento. Per controllare meglio la situazione, chiedo un aiuto a Marion che stava scattando foto.
Le insegno a gonfiare la luna muovendo il lembo del sacco, mentre io cerco di ancorare con delle pietre le estremità.
All’improvviso Marion mi avverte che una gatta bianca è entrata mentre apriva e chiudeva il sacco. La gatta dentro la luna gironzola e non esce quando la chiamiamo, e così decido di entrare per prenderla. E mentre mi avvicino, la gatta, forse impaurita, rompe la carta ed esce.
Successivamente devo allontanarla più volte perché sembra molto interessata e divertita.
La luna, una volta  illuminata dal suo interno con due faretti a lampade alogene, è pronta. A realizzare la performance “Il lupo e il cieco” collaborano Marco Conte, che ho conosciuto poco prima e che ha  subito accettato di fare il cieco, e Bruno Sullo vestito con il costume da lupo realizzato con i quotidiani e illuminato da due torce ad intermittenza. Da mezz’ora è entrato in azione, ululando e aggirandosi nel buio attorno al Casale.
Quando il pubblico, avvertito dell’inizio della performance, si avvicina all’installazione della luna, recito il testo "Luna di plenilunio"
La performace si conclude dopo che il cieco e il lupo sono entrati nel la luna e proiettano le loro ombre sulla superfice di quotidiani.
Finita l’azione, inizio subito a raccogliere il grande sacco e per poco evito  la pioggia.
E’ mezzanotte quando saluto gli amici e vengo a sapere da Giovanni Pelosini che la gatta si chiama Luna.

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