Canzone della triste rinuncia
Le luci dentro al buio sono andate via e l'allegria comprata è già sparita.
Il giorno dopo è sempre la malinconia che spezza la magia di un'altra vita.
La forza che ti lega è grande più di te, l'anello al collo si stringe sempre
più;
non dare più la colpa al mondo o a lei per la rinuncia triste a quello che non
sei.
Lo sai cosa vuol dire stare giorni interi a buttar via nel niente solo il
niente?
Fai mille cose, ma sono sempre i tuoi pensieri che scelgono per te diversamente.
Son stanco d'aver detto le cose che dirò, di aver già fatto le cose che farò,
ma è tardi, troppo tardi, piangere ormai sulla rinuncia triste a quello che non
fai.
Credevo l'incertezza, possibilità, e il dubbio assiduo l'unica ragione,
ma quali scelte hai fatto in piena libertà? Ti muovi sempre dentro a una
prigione.
Non è la luce o il buio né l'ero ed il sarò, non è il coraggio che ti fa dir
"Vivrò!"
È solo un'altra scusa che usare vuoi per la rinuncia triste a quello che non
puoi.
Non voglio prender niente se non so di dare. Io e chissà chi decidono ciò che
posso.
Non ho la voglia o la forza per poter cambiare me stesso e il mondo che mi vive
addosso.
E forse sto morendo e non lo so capire, o l'ho capito e non lo voglio dire,
rimangono le cose senza falso o vero, e la rinuncia triste a quello che io ero.