CANZONE DI NOTTE N°2

E un’altra volta è notte e suono
non so nemmeno io per che motivo
forse perché son vivo
e voglio in questo modo dire “sono”
o forse perché è un modo pure questo
per non andare a letto
o forse perché ancora c’è da bere
e mi riempio il bicchiere.

E l’eco si è smorzato appena
delle risate fatte con gli amici
dei brindisi felici
in cui ciascuno chiude la sua pena
in cui ciascuno non è come adesso
da solo con se stesso
a dir dove ho mancato, dove è stato
a dir: dove ho sbagliato.

Eppure fa piacere, a sera
andarsene per strade ed osterie
vino e malinconie
e due canzoni fatte alla leggera
in cui gridando celi il desiderio
che sian presi sul serio
il fatto che sei triste, o che t’annoi
e tutti i dubbi tuoi.

Ma i moralisti han chiuso i bar
e le morali han chiuso i vostri cuori
e spento i vostri ardori
è bello ritornar normalità
è facile tornare con le tante
stanche pecore bianche
scusate non mi lego a questa schiera
morrò pecora nera.

Saranno cose già sentite
o scritte sopra un metro un po’ stantio
ma intanto questo è mio
e poi voi queste cose non le dite
poi certo per chi non è abituato
pensare è sconsigliato
poi è bene essere un poco diffidente
per chi è un po’ differente.

Ma adesso avete voi il potere
adesso avete voi supremazia
diritto e polizia
gli dei, i comandamenti ed il dovere
purtroppo non so come siete in tanti
e molti qui davanti
ignorano quel tarlo mai sincero
che chiamano pensiero.

Però non siate preoccupati
noi siamo gente che finisce male
galera od ospedale
gli anarchici li han sempre bastonati
e il libertario è sempre controllato
dal clero o dallo stato
non scampa, fra chi veste da parata
chi veste una risata.

O forse non è qui il problema
e ognuno vive dentro ai suoi egoismi
vestiti di sofismi
e ognuno costruisce il suo sistema
di piccoli rancori irrazionali
di cosmi personali
scordando che poi infine tutti avremo
due metri di terreno.

E un’altra volta è notte e suono
non so bemmeno io per che motivo
forse perché son vivo
o forse per sentirmi meno solo
o forse perché a notte vivon strani
fantasmi e sogni vani
che danno quell’ipocondria ben nota
poi, la bottiglia è vuota.