CANZONE QUASI D’AMORE

Non starò più a cercare
parole che non trovo
per dirti cose vecchie
con il vestito nuovo
per raccontarti il vuoto
che al solito ho di dentro
e partorire il topo
vivendo sui ricordi
giocando coi miei giorni, col tempo.

O forse vuoi che dica
che ho i capelli più corti
o che “per le mie navi

son quasi chiusi i porti”
io parlo sempre tanto
ma non ho ancora fedi
non voglio menar vanto
di me o della mia vita
costretta come dita dei piedi.

Queste cose le sai
perché siam tutti uguali
e moriamo ogni giorno
dei medesimi mali
perché siam tutti soli
ed è nostro destino
tentare goffi voli
d’azione o di parola
volando come vola il tacchino. 

Non posso farci niente
e tu puoi fare meno
sono vecchio d’orgoglio
mi commuove il tuo seno
e di questa parola
io quasi mi vergogno
ma c’è una vita sola
non ne sprechiamo niente
in tributi alla gente, o al sogno. 

Le sere sono uguali
ma ogni sera è diversa
e quasi non ti accorgi
dell’energia dispersa
a ricercare i visi
che ti han dimenticato
vestendo abiti lisi
buoni ad ogni evenienza
inseguendo la scienza, o il peccato. 

Tutto questo lo sai
e sai dove comincia
la grazia o il tedio a morte
del vivere in provincia
perché siam tutti uguali
siamo cattivi e buoni
e abbiam gli stessi mali
siamo vigliacchi e fieri
saggi, falsi, sinceri, coglioni. 

Ma dove te ne andrai
ma dove sei già andata
ti dono, se vorrai
questa noia già usata
tienila in mia memoria
ma non è un capitale
ti accorgerai da sola
nemmeno dopo tanto
che la noia di un altro… non vale.

D’altra parte lo vedi
scrivo ancora canzoni
e pago la mia casa
pago le mie illusioni
fingo d’aver capito
che vivere è incontrarsi
aver sonno, appetito,
far dei figli, mangiare,
bere, leggere, amare, grattarsi.