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A caccia con...

Il Dogo Argentino

 

Introdotto in Italia circa trent’anni fa dall’ imprenditore lombardo Giuseppe Citterio il dogo è un molossoide usato con successo in Argentina per la caccia al puma, al cinghiale e in generale alla grossa selvaggina.Qui in Italia purtroppo, dove per altro il terrirorio di caccia è estremamente diverso ed impervio rispetto al suo paese natale, a causa del modo di cacciare è estremamente difficile farlo col dogo. La sua vera ragione di vita non è pertanto così apprezzata come all’estero e viene prevalentemente usato come  guardiano delle proprietà private e per la difesa personale.Ciò nonostante le potenzialità di questo cane in questo tipo di caccia sono davvero notevoli.

Le origini

 

Prima di cominciare a parlare del dogo come cacciatore è però importante fare qualche premessa sulle sue origini che si fondono nel contesto storico-geografico in cui il dogo è nato: la colonizzazione spagnola in America latina aveva portato con se tra le altre cose il gusto per il combattimento tra gli animali anche se illegale.I cani da combattimento (perros de pelea) erano sottoposti ad un intensivo allenamento che li rendeva perfettamente idonei al loro utilizzo.

In questi anni (18 Nov. 1907) nasce Antonio Nores Martinez che appassionatosi alle lotte fra cani decise di creare una nuova razza che avesse tutte le carte in regola per eccellere nel combattimento e che allo stesso tempo potesse essere utilizzato nella caccia alla grossa selvaggina.Dall’ incrocio di nove diverse razze nasce un cane dal manto bianco dotato di un immenso coraggio e, allo stesso tempo, di un intelligenza da fare invidia ai migliori cani da pastore tedeschi nonché di doti fisiche strbilianti.

Le razze utilizzate per questo “cocktail” canino furono :

1)Bull Terrier : un terrier notevolmente diverso da ogni altro terrier per le maggiori dimensioni (deve essere molto potente e muscolarmente tonico, non ci sono limiti di altezza o peso: la sua altezza deve essere proporzionale, dando un’ impressione di grande sostanza in rapporto alla mole) e la sua tipica testa ovale. Fu utilizzato nella selezione del dogo per il suo potente morso e,come il pointer e il cane dei Pirenei per fissare il colore bianco.

2)Bulldog inglese : anticamente usato in Inghilterra, come dice anche il nome,nella lotta contro i tori…Dotato di una presa molto potente garantita dalle robuste mandibole e dai potenti muscoli masseteri …Oggi considerato cane da salotto ha perso molto in funzionalità pratica a causa di una selezione basata prevalentemente su criteri estetici.

3)Cane dei Pirenei : Guardiano per indole, che sia per la proprietà o per il gregge del padrone. La stazza garantì nel dogo un aumento della taglia. Il colore conferisce il tipico bianco del dogo.

4)Boxer : razza estremamente duttile che garantisce al propretario di poterlo addestrare per qualsiasi utilizzo anche se per sua indole eccelle nella difesa personale. Recentemente è uno dei cani più allevati e diffusi nel mondo. Questo carattere garantisce al dogo una grande versatilità nell’ impiego (ci sono allevatori che puntano la selezione verso la difesa personale e la guardia, altri verso la caccia )

5)Pointer : utilizzato per la caccia da ferma è stato utilizzato nel corredo genetico del dogo per garantire una velocità più elevata, un olfatto impeccabile sul selvatico e il colore bianco del mantello che permette di distinguerlo meglio.

6)Levriero irlandese : utilizzato anticamente nella caccia al lupo venne anche utilizzato per i combattimenti nelle arene medioevali romane.

Fu usato per la creazione del dogo principalmente per garantire una velocità maggiore nella rincorsa del selvatico

7)Alano : l’ altezza di questa razza varia tra i 70 e gli 80 cm. al garrese con un peso di circa 65 Kg. Conferì al dogo una stazza maggiore e gli trasmise nel corredo genetico la forza e la potenza che ha di natura.

8)Mastino inglese o Mastiff : utilizzato anticamente nella lotta contro tori, orsi, leoni. Prevalentemente al giorno d’ oggi si tende ad utilizzarlo per la guardia delle proprietà private. Il suo aspetto maestoso garantisce una certo effetto per eventuali malintenzionati (alcuni esemplari raggiungono i 100 Kg. di peso).

9)Dogue de Bordeaux : fu utilizzato nella selezione del dogo per la sua presa molto potente garantita dalla stutura della bocca.

C’è da dire che non bastò accoppiare a caso tutte queste razze per ottenerne una nuova ma servirono l’esperienza e la passione di un uomo che per professione si occupava di genetica e perché no,probabilmente servì anche una buona dose di fortuna per garantireche si fissassero tutti questi caratteri genetici. Rimane poi da ricordare che furono anche commessi degli errori che rallentarono notevolmente tutto il lavoro svolto. Così fu nel 1928 che Antonio Nores Martinez potè rendere pubblico il primo “standard” ufficiale della razza.

 

Lo standard

Origine: Repubblica Argentina.

Data di pubblicazione dello standard di origine in vigore: 29.01.1999.

Utilizzo : Cane da caccia grossa.


Classificazione F.C.I. : Gruppo 2 Cani di tipo Pinscher
e Schnauzer
Molossoidi, cani da
montagna e Bovari
svizzeri.
Sezioni 2.1 Molossoidi, tipo dogo.
Senza prove da lavoro.


Brevi cenni storici: Questa razza è originaria della provincia di Cordoba, che è situata al centro della regione mediterranea della Repubblica Argentina. Essa fu creata dal Dr. Antonio Nores Martinez, un medico membro di un'antica famiglia indigena. Nel 1928, grazie alla sua passione per i cani, forse anche per tradizione familiare, egli fissò in uno standard l'aspetto caratteristico di questa nuova razza che chiamò Dogo Argentino. All'inizio incrociò metodicamente diversi cani di razza pura con l'antico cane da combattimento di Cordoba, un cane forte e vigoroso, ma dal carattere ancora instabile e geneticamente mal definito. Questa razza locale ottenuta da incroci tra dei Mastini, dei Bulldog e dei Bull terriers era rinomata e fortemente apprezzata dagli appassionati di lotte tra cani; in quel periodo questi combattimenti erano molto popolari in tutte le classi sociali. Grazie a una selezione severa e a degli studi di carattere minuziosi, il Dr. Nores Martinez raggiunse lo scopo che si era prefissato ottenendo una prima famiglia dall'eredità stabile. Al principio, questo cane fu considerato unicamente come cane da combattimento. Ma il Dr Nores Martinez, essendo un cacciatore appassionato impiegò questi cani in occasione di una delle sue abituali battute di caccia. I cani di questa nuova razza fecero allora mostra di una tale attitudine da divenire il centro d'interesse di questi partiti di caccia. Fu così che questo cane divenne rapidamente un eccellente cane da caccia grossa. Nel corso degli anni si adattò ancora una volta a un nuovo compito divenendo il compagno nobile e leale e il protettore insuperabile dei suoi padroni. La forza, la tenacia, l'odorato molto fine e il coraggio lo designano come il migliore tra i cani da caccia al cinghiale, al pecari, al puma e ad altri predatori che infestano le vaste e diverse regioni del territorio argentino. L'equilibrio armonioso e l'eccellente muscolatura atletica lo rendono adatto a sopportare lunghe marce in qualsivoglia condizione atmosferica e a sostenere duri combattimenti con la preda che ha cacciato. Il 21 Maggio 1964 il Dogo argentino è stato riconosciuto dalla Società di Cinologia Argentina e dalla Società Rurale Argentina che gli ha aperto il suo libro delle origini. Il 31 Luglio 1973, grazie agli sforzi instancabili del Dr. Augustin Nores Martinez, fratello del creatore della razza, il Dogo argentino è stato accettato dalla Federazione Cinologica Internazionale (FCI) come prima e unica razza argentina.


ASPETTO GENERALE : Molossoide di tipo normale, mesomorfo, dagli arti lunghi; pur non essendo un gigante, la sua buona taglia resta media nelle proporzioni desiderate. Il suo aspetto è armonioso; è robusto grazie alla possente muscolatura che traspare attraverso la pelle solida ed elastica strettamente aderente al corpo grazie a dei tessuti sottocutanei non troppo lassi. L'andatura è calma ma sicura; è intelligente e le reazioni rapide ed agili sottolineano il carattere gioioso di fondo. E' fedele ed affettuoso; il colore bianco è notevole; le attitudini fisiche ne fanno un vero atleta.


PROPORZIONI IMPORTANTI : Essendo un animale di dimensioni medie, nessuno dei tratti si allontana dal quadro generale che è armonioso e ben equilibrato. La testa è ugualmente di proporzioni medie e la lunghezza del muso è identica a quella del cranio. L'altezza al garrese corrisponde a quella della groppa. L'altezza del torace raggiunge il 50% dell'altezza al garrese. La lunghezza scapolo-ischiatica supera del 10% l'altezza al garrese.


COMPORTAMENTO / CARATTERE : Gioioso, franco, amabile, non diffidente, abbaia poco perché ben cosciente della sua forza. Non deve mai essere aggressivo, tratto del carattere che deve essere attentamente tenuto sotto controllo. La naturale predisposizione a dominare, in particolar modo marcata nei maschi, lo coinvolge continuamente in lotte territoriali con cani dello stesso sesso. Nella caccia è furbo e silenzioso, coraggioso e molto agguerrito.


TESTA : Di proporzioni medie, la testa da un impressione di forza e potenza, senza angoli bruschi né fini cesellature. La linea superiore è leggermente concava-convessa : per il rilievo dei muscoli masticatori e della nuca, il profilo della regione cranica è convesso e il muso è leggermente concavo. La forte muscolatura da una forma arcuata all'attaccatura della testa al collo.


REGIONE CRANICA :
Cranio : Massiccio, convesso nel senso anteriore-posteriore e trasversale. Le arcate degli zigomi sono molto sporgenti e formano una larga fossa temporale che permette uno sviluppo marcato del muscolo temporale. La protuberanza occipitale svanisce di fronte al grande sviluppo dei muscoli della nuca. Il solco centrale è leggermente marcato.
Stop : Mediamente marcato, trovandosi nel luogo di transizione tra la leggera concavità del muso e la convessità del cranio. Visto di profilo esso è ben definito grazie alla prominenza delle arcate sopracciliari.

REGIONE FACCIALE : Della stessa lunghezza del cranio.
Tartufo : Nero con le narici ben aperte. Esso è leggermente proteso in avanti visto la leggera concavità del muso. Vista di profilo, la delimitazione anteriore del tartufo è dritta e perpendicolare rispetto al bordo anteriore del mascellare; esso può tuttavia essere posizionato più avanti di quest'ultimo.
Muso : Potente, un po' più lungo che alto, ben sviluppato in larghezza. Le facce laterali sono leggermente convergenti. Il muso è leggermente concavo, una caratteristica quasi esclusiva del Dogo argentino.
Labbra : Moderatamente spesse, corte e ben applicate. I bordi delle labbra sono di preferenza pigmentati di nero.
Mascelle/denti : Mascelle forti e ben tese, senza prognatismo superiore o inferiore. Le branche mandibolari convergono leggermente e regolarmente. La forza della presa delle mascelle è massima. I denti sono grandi, ben sviluppati, allineati in modo regolare, saldamente impiantati e di un bianco immacolato senza carie. Si ricerca una dentatura completa. La regolarità delle arcate dentarie è d'importanza fondamentale. Chiusura a tenaglia, chiusura a forbice ammessa.
Guance : Larghe, leggermente appiattite, esenti da pieghe, da rigonfiamenti e da cesellature; ricoperte da una pelle spessa.
Occhi : Da colore bruno scuro a nocciola, protetti dalle palpebre i cui bordi sono preferibilmente pigmentati di nero, senza che una depigmentazione parziale venga considerata un difetto penalizzabile. Essi sono ben separati. A mandorla, sono posizionati ad altezza media. Nell'insieme la loro espressione è attenta e viva, ma può spesso divenire dura e implacabile, specialmente nei maschi.
Orecchie : Attaccate alte sulla testa, esse sono ben separate l'una dall'altra a causa della larghezza del cranio. Vista la funzione del cane alle sue origini, esse dovrebbero essere tagliate e portate dritte, di forma triangolare e di una lunghezza che non superi il 50% della lunghezza del bordo anteriore del padiglione dell'orecchio naturale. Se non sono tagliate, sono di lunghezza media, larghe, spesse, piatte e arrotondate all'estremità. Il pelo è un po' più corto che sul resto del corpo. Possono presentare piccole macchie che non sono penalizzabili. L'orecchio naturale è portato cadente e ben applicato contro la parte posteriore delle guance. All'erta possono essere portate semierette.

COLLO : Di lunghezza media, forte e dritto, ha una buona muscolatura e presenta di profilo una linea superiore leggermente convessa. Ha la forma di un cono tronco. All'attaccatura con la testa, la muscolatura forma una piegatura che nasconde tutte le sporgenze ossee di questa regione; si unisce armoniosamente con il torace formando una larga uscita d'incollatura. È coperto da una pelle elastica e spessa che può scivolare liberamente sui tessuti sottocutanei che sono un po' più lassi che nel resto del corpo. Alla gola presenta delle pieghe non pendenti e lisce; questa caratteristica è fondamentale in vista delle attitudini funzionali del cane. Il pelo di questa regione è un po' più lungo rispetto al resto del corpo.


CORPO : La lunghezza del corpo, misurata dalla punta della spalla alla punta della natica, supera di circa il 10% l'altezza al garrese.
Linea superiore : Orizzontale. Il garrese e la punta dell'anca sono alla stessa altezza; essi sono i due punti più rilevati.
Garrese : Ampio e ben rilevato.
Dorso : Largo e vigoroso, con un importante sviluppo muscolare che crea una leggera inclinazione in direzione della regione lombare.
Regione lombare : Solida e dissimulata dallo sviluppo della muscolatura lombare che forma un solco mediano lungo la colonna vertebrale. Essa è un po' più corta del dorso e risale leggermente verso la groppa. Lo sviluppo muscolare nell'insieme delle regioni che formano la linea superiore disegna un profilo che appare talvolta avvallato, ma è una falsa impressione, e lo sviluppo completo della muscolatura dorsale e vertebrale nei cani adulti crea lo stesso effetto.
Groppa : Di lunghezza media, larga e muscolosa, le estremità dell'anca e della tuberosità dell'ischio sono appena visibili. La sua larghezza è uguale o un po' al di sotto di quella della gabbia toracica. Essa forma in rapporto all'orizzontale un angolo di circa 30°, il che determina un superiore leggermente inclinato fino all'attaccatura della coda.
Petto : Largo e ben disceso; la punta dello sterno si trova alla stessa altezza della punta della spalla (articolazione scapolo-omerale) e la linea inferiore del torace è a livello dei gomiti. Il petto è spazioso per offrire largo spazio ai polmoni. Le costole sono lunghe moderatamente curvate e si congiungono con lo sterno al livello della linea del gomito.
Ventre : Un pò rialzato in rapporto alla linea inferiore del torace, ma mai levrettato; vigoroso; i muscoli dei fianchi e del ventre presentano lo stesso buon tono.
Coda : Attaccata ad altezza media, essa forma un angolo di 45° con la linea superiore. A forma di sciabola, spessa e lunga, raggiunge i garretti senza superarli. A riposo essa è naturalmente cadente. In azione, è portata un po' piu alta della linea superiore e batte continuamente da sinistra a destra. Al trotto, è portata alla stessa altezza o un po' più alta.

ARTI
Arti anteriori : Nell'insieme presentano un tutto muscoloso ed osseo saldo e vigoroso ben proporzionato alla taglia del soggetto. Visti di fronte e di profilo, gli anteriori sono dritti e paralleli.
Spalle : Alte e ben proporzionate. Esse sono molto robuste, con una buona muscolatura in rilievo, ma senza esagerazione. L'obliquità della scapola rispetto all'orizzontale è di 45°.
Braccio : Di lunghezza media e ben proporzionato all'insieme. È vigoroso, dotato di una importante muscolatura e forma un angolo di 45° rispetto all'orizzontale.
Gomiti : Robusti, ricoperti da una pelle un po' più spessa ed elastica che non forma né pieghe né rughe. Posizionati naturalmente contro la parete toracica alla quale sembrano appartenere.
Avanbraccio : Della stessa lunghezza del braccio e perpendicolare rispetto all'orizzontale; le sue ossa sono robuste e dritte e la muscolatura è ben sviluppata.
Carpo : Largo, situato nel prolungamento dell'avanbraccio esente da escrescenze ossee o da pieghe cutanee.
Metacarpo : Leggermente appiattito, è dotato di una buona ossatura e presenta una obliquità di 70-75° rispetto all'orizzontale.
Piedi anteriori : Arrotondati, con dita corte, solide e ben strette. I cuscinetti duri e carnosi sono ricoperti da una pelle nera e rugosa al tatto.

ARTI POSTERIORI : Le angolazioni sono medie. Nel loro insieme, i posteriori sono forti, solidi e paralleli; danno l'impressione della grande potenza che la loro funzione esige, poiché gli arti posteriori devono assicurare un impulso sufficiente e determinare il portamento tipico del cane.
Coscia : Di lunghezza ben proporzionata all'insieme, vigorosa, con muscoli visibili pienamente sviluppati. L'articolazione dell'anca forma un angolo di 100°.
Ginocchio : Situato sullo stesso asse dell'arto. L'angolo femoro-tibiale è di circa 110°.
Gamba: Leggermente piu corta della coscia, robusta, prolunga il buon sviluppo muscolare dell'arto.
Articolazione del garretto e garretto : L'insieme tarso-metatarso è corto, robusto e solido; assicura la forza di propulsione del treno posteriore. L'articolazione del garretto è solida e forma un angolo di circa 140°; la punta del garretto è ben visibile. Il garretto è saldo, quasi cilindrico e forma un angolo di 90° rispetto all'orizzontale. Se esistono gli speroni, devono essere eliminati.
Piedi posteriori : Simili ai piedi anteriori; benché siano un pò più piccoli e leggermente più lunghi, ne hanno la stessa conformazione.

ANDATURA : Agile e sciolta. Non appena l'interesse del cane viene risvegliato, l'andatura cambia notevolmente carattere; si rialza e le reazioni diventano rapide, il che è tipico della razza. Il passo è calmo; il trotto è allungato con una buona estensione degli anteriori e una spinta possente dei posteriori; al galoppo, il cane mostra tutta la sua energia e sviluppa tutta la sua potenza. Le impronte dei quattro piedi sono parallele. I cani che camminano all'ambio non sono ammessi; questa andatura è considerata un difetto grave.

PELLE : Omogenea, un po' spessa, ma liscia ed elastica. Bene applicata al corpo, è abbastanza mobile grazie alla struttura semi-tesa dei tessuti sottocutanei; non forma pieghe notevoli, salvo nella regione del collo dove i tessuti sottocutanei sono piu lenti. Deve essere meno pigmentata possibile, anche se con gli anni la pigmentazione aumenta. Una pelle esageratamente pigmentata non è ammessa. Si preferiscono i soggetti nei quali i bordi delle mucose labiali e palpebrali sono pigmentati di nero.

MANTELLO
PELO: Uniformemente corto, liscio, e piacevole al tatto, di una lunghezza approssimativa da 1,5 a 2 cm. La densità e lo spessore variano secondo il clima. In un clima tropicale, il pelo, piu sottile e rarefatto, lascia trasparire le regioni pigmentate, il che non è un motivo di penalizzazione. In un clima freddo, il pelo è piu spesso e fitto; la presenza di sottopelo è allora possibile.
COLORE: Di un bianco puro. Attorno agli occhi si accetta una macchia nera o di colore scura; questa macchia non deve superare il 10% della superfice della testa. Tra i soggetti di pari qualità, il giudice dovrà optare per quello il cui bianco è più puro.

TAGLIA E PESO
Altezza al garrese : Per i maschi : da 62 a 68 cm.
Per le femmine : da 60 a 65 cm.

DIFETTI : Ogni scarto in rapporto a ciò che precede deve essere considerato un difetto e verrà penalizzato in funzione della sua gravità.
DIFETTI ELIMINATORI : N.B. I maschi devono avere i due testicoli di aspetto normale completamente discesi nello scroto.

 

Gli impieghi di lavoro: la caccia

 

Se volete un valido compagno imbattibile sia nella guardia della vostra casa che nella difesa della vostra persona il dogo è sicuramente uno dei tanti cani che potrebbero svolgere questo ruolo e, allo stesso tempo, saprà dimostrare un incredibile attaccamento verso la famiglia e i bambini.

Il suo vero scopo di vita comunque non è questo…E’ nella caccia che dimostra tutta a sua forza e il suo carattere, traformandosi in una vera e propria macchina da guerra.

Il dogo viene impiegato con successo in Argentina nella “caccia grossa” al puma e al cinghiale.Il territorio argentino non è così impervio come quello italiano ma ci sono territori molto più vasti e liberi dalla vegetazione. La ricerca del selvatico avviene recandosi sul posto a cavallo oppure in jeep ma poi la caccia continua a piedi al seguito dei cani. In genere il cinghiale viene aspettato all’alba oppure vicino ai torrenti nel quale è stato avvistato ad abbeverarsi. Per cacciare col dogo sono necessari almeno tre cani. Prima si “alza” il cinghiale con una muta di segugi e si cerca di spingerlo verso le poste dove, al posto del cacciatore col fucile si trova quello con i dogo. C’è da dire che, come i cacciatori sapranno, il cinghiale è un animale estremamente intelligente, abilissimo nel far perdere le tracce ai cani da seguita. Un possibile ostacolo a cui si troverà di fronte l’ addestratore di dogo è il carattere talvonta scontroso nei confronti di altri cani. I cani che cacciano assieme devono quindi essere testati in modo da avere solo soggetti che stiano assieme in accordo. La differenza tra un dogo e un segugio è che dato il peso e le dimensioni del cane, se il cighiale inseguito decide di caricare i cani questi non sono privi di difese ma possono tenergli testa. Una volta che i dogo hanno fermato il cinghiale sopraggiungerà il cacciatore che con un pugnale potrà tagliare l’arteria  femorale del cinghiale o, in

alternativa potrà finirlo con un colpo di arma da fuoco. Il cacciatore deve essere pronto, alla fine della caccia a ricucire il cane in caso di gravi ferite; il dogo ignora il dolore e quindi sarà abbastanza semplice per una persona con un minimo di esperienza ricucirlo anche senza anestesia.

E’ però impossibile trasmettere a parole quelle emozioni che solo una persona che abbia provato questo tipo di caccia può aver provato.

Prova di temperamento in Argentina