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I  cani da tana : terrier e bassotti.

 

Un Jagd  Terrier all'inseguimento della preda

 

Trattando i cani da tana parleremo delle due tipologie possibili che formano tra l’altro due tra i dieci gruppi di cani riconosciuti dall’ Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (E.N.C.I.): i terrier (gruppo 3) ed i bassotti (gruppo 4 ).

Ho avuto modo di osservare al lavoro tre di questi cani e precisamente due terrier (un Deutscher Jagd terrier e un Patterdale terrier) ed un bassotto a pelo duro.

 

I terrier

 

Cominceremo parlando dei terrier: questo tipo di cane nasce per la necessità di combattere gli animali nocivi che potevano essere  per esempio i topi, le volpi e al giorno d’oggi i cinghiali; la lotta che il cane doveva compiere era di fatto testa a testa poiché nella maggior parte dei casi si svolgeva sotto terra (da qui terrier) nella tana di questi animali: nasce dunque il terrier, specializzato nella lotta sotteranea agli animali nocivi. Il fatto che il loro utilizzo sia stato destinato a quello della caccia va ricercato nelle origini ed in particolar modo in quelle geografiche: essendo cani di provenienza britannica ed essendo in Inghilterra la caccia considerata uno sport (si prenda ad esempio la tradizionale caccia alla volpe nella quale il terrier però rivestiva un ruolo secondario in quanto la vera e propria caccia da cavallo era praticata con i segugi e soltanto se la volpe si rifugiava nella tana si usavano i terrier per stanarla) al posto di usare espedienti quali bocconi avvelenati o trappole contro gli animali nocivi quali volpi, topi, faine, gatti,ecc. si preferì usare questi cani affrontando il problema direttament econ cani appositamente selezionati.In Inghilterra dl resto i terrier di tipo bull venivano anche usati per l’abbattimento di tori in quegli scontri che venivano chiamati “bull baiting” e talvolta si organizzavano anche delle competizioni per cui il cane vincitore doveva uccidere il maggior numero di topi in un tempo prestabilito: il cosiddetto “rat killing”. Nel corso degli anni ed in particolar modo dopo le due guerre mondiali il cane (e pertanto anche i cani da tana) è diventato sempre più un “oggetto” di lusso e così alcuni cominciarono ad alevare quelli dall’ aspetto più apprezzabile non più per quello che un tempo era il loro reale utilizzo ma piuttosto come cane da compagnia e da esposizione facendo perdere sempre più quegli istinti e quelle attitudini naturali che il cane aveva fino ad allora conservato. Questa selezione che a parere dei veri appassionati di razza non può essere che sbagliata ha portato via via negli anni fino ad arrivarer ai giorni nostri a far sì che delle 33 razze di terrier che risultano iscritte alla Federazione Cinofila Internazionale (F.C.I.) soltanto poche di queste siano ancora adatte al tipo di caccia che gli dovrebbe essere tipico. Che poi si arrivi come è capitato in talune occasioni quali anche mostre canine piuttosto importanti a vantarsi del fatto che il proprio cane non sia mai stato a caccia può essere ancor più dannoso poiché potrebbe condizionare il pensiero di coloro che stanno ascoltando il discorso senza però pensare che in fondo la vera crudeltà non sta nella caccia ma piuttosto nel reprimere il proprio cane impedendogli di fare quello che più gli piacerebbe e riuscirebbe meglio.

E’ importante precisare poi che qualunque sia il contesto in cui viene giudicato un cane (o qualsiasi altro animale) dovrebbero essere presi in considerazione tre tipi di bellezza che  sono :

 

bellezza armonica: per quanto riguarda l’armonia e le proporzioni

bellezza convenzionale: per quel che riguarda lo standard depositato della razza

bellezza zootecnica: di adattamento o di utilità secondo lo scopo per cui l’animale è nato

 

Ed è su questo “concetto di bello” che mi voglio soffermare, sulla bellezza zootecnica: un cane da caccia deve essere tale e non da compagnia poiché altrimenti avrebbe altre caratteristiche. Perché molti acquirenti di terrier si lamentano per il carattere nevrile del loro cane? Probabilmente perché spesso questo tipo di cane conserva il suo istinto predatore a cui però non riesce a dar svogo se non sul povero gattino di turno che si può ritrovare  a portata di bocca facendo una passeggiata per un centro abitato.

Poste queste premesse cominceremo a parlare di quelle, seppur poche, razze che ancora oggi  sono rimaste funzionali e cioè alcuni Fox, Lakeland, Welsh ma in particolare lo Jagd e alcune di quelle razze che però non vengono riconosciute ufficialmente dalla F.C.I. quale per esempio il Patterdale. Queste razze provengono generalmente da quegli stati in cui le razze da lavoro vengono distinte da quelle da esposizione o compagnia; sono le razze funzionali per eccellenza in quanto selezionate per tutte quelle doti caratteriali e funzionali che distinguono il cane da lavoro e non per quelle caratteristiche che sono esclusivamente estetiche, queste passano in secondo piano rispetto alle prime.

 

Parliamo del Patterdale: è un terrier poco diffuso in Italia ma probabilmente questo è dovuto al fatto che molti ne ignorano l' esistenza e non certo per la sua mancanza di doti venatorie. Gli esemplari che ho avuto modo di osservare sono stati  recentemente importati dalla Scozia da un allevatore di Parma. Non essendo un cane ufficialmente riconosciuto è abbastanza difficile reperire materiale storico e risalire alle sue origini ma non ci è difficile capire che ha una marcia in più sia fisicamente che caratterialmente: è un cane decisamente più testardo degli altri terrier infatti tende a cercare lo scontro fisico diretto anche se l’animale che sta cacciando ha dimensioni decisamente superiori a lui come (ad esempio un cinghiale) mettendo a rischio la sua incolumità fisica e la sua stessa vita come farebbe un cane a presa; la mole e la prestanza fisica sono anch’esse generalmente superiori poiché più alto e pesante di quasi tutte le altre razze di terrier . Riassumendo brevemente uno  standard pubblicato dall’ A.K.C. possiamo dire che il Patterdale deve essere così:

 

Aspetto generale: un cane robusto, forte, vigoroso ma allo stesso tempo attivo, agile e scattante. Il  torace non è molto ampio. Come tutte le razze di terrier da lavoro deve essere in grado di passare attraverso quei piccoli passaggi sotterranei dove si nascondono le prede che deve inseguire. Misura all’ incirca tra gli 11 ed i 15 pollici. Si deve presentare compatto, potente ma allo stesso tempo armonioso con gambe ben dritte e robuste.

Testa: la testa e la bocca devono essere forti e  potenti (eventuali ciccatrici che il cane si è procurato al lavoro non pregiudicano ma valorizzano le qualità giudicate nelle esposizioni).

Orecchie: devono essere di una taglia limitata, non troppo lunghe ma neanche corte.Cadentiverso la guancia.

  Bocca: deve avere denti forti e garantire una presa salda grazie ai muscoli masseteri che devono essere ben sviluppati (allo stesso modo che per le ciccatrici la mancanza di denti per cause dovute al lavoro non pregiudicano ma valorizzano le qualità giudicate nelle esposizioni).

  Collo: di lunghezza moderata ma forte e muscoloso (un collo muscoloso aiuta parecchio l’azione delle mandibole nell’uccisione degli animali nocivi).

  Pelo: deve essere morbido ma non troppo fine. Un buon pelo è importante per garantire protezione contro l’umidità

  Coda: è portata alta e deve essere proporzionata alla lunghezza del corpo; lunga all’incirca tra i 5 e i 7 pollici. Può capitare che durante la caccia il cane rimanga intrappolato a causa della frana del tunnel, in questo caso l’unica possibilità di salvezza del cane è che ci sia qualcuno pronto ad intervenire scavando per liberarlo, in questo caso la coda viene usata come un vero e proprio manico da afferrare per estrarre il cane.

Colore: può essere nero, fulvo e di diverse altre colorazioni ma generalmente gli allevatori tendono a preferire il colore nero con i piedi ed il petto colorati di bianco.

Corpo:deve dare un’apparenza attiva.Il torace non deve essere troppo sviluppato

  Arti posteriori:devono essere forti e dritti. In proporzione con l’altezza del cane poiché dei posteriori sproporzionati, troppo lunghi o troppo corti non l’aiuterebbero nella caccia in tana.

  Nota:I maschi devono avere entrambi i testicoli discesi nello scroto.

 

  Come possiamo notare tutte le caratteristiche sopra citate sono in funzione dell’attività che gli è tipica e viene dato un peso notevole alla valutazione dell’ insieme della testa poiché è con questa che il cane sostiene lo scontro con il selvatico.

Il Patterdale è probabilmente uno dei progenitori di quello che in Italia è uno dei terrier più allevati e che conserva se ben allevato delle spiccate attitudini per l’attività venatoria: il Deutscher Jagd terrier.

Passeremo ora a parlare di quello che in Italia è uno dei pochi, purtroppo, terrier riconosciuti dalla F.C.I. che  viene tutt’oggi utilizzato per la caccia.Le origini di questo cane sono abbastanza recenti in quanto si comincia a parlare della razza all’incirca negli anni ’70. Basti pensare che lo standard di razza è stato reso pubblico nel 30 novembre del 1981. Probabilmente la base genetica da cui nacque il primo Jagd terrier fu quella dell’incrocio fra un Fox terrier nero focato e un terrier da lavoro con caratteristiche simili ad un Patterdale.L’istinto venatorio nello Jagd come nel Patterdale è altissimo e quindi sarebbe un peccato non poterlo vedere al lavoro su di una preda per scovarla rincorerla e abbaiarla, sì  perché quando si lancia in rincorsa di una preda che sempre più spesso è il cinghiale (vedi foto) l’abbaia con due differenti toni di voce, mentre la mantiene in movimento con un tono più acuto  tendendo sempre a mantenerla nella stessa posizione pur rincorrendola per stancarla e quando questa per stanchezza si ferma allora il tono si fa più cupo ed è allora che si cerca di intervenire poiché il cane cercherà di aggredire la preda e questa di difendersi (se la preda è un cinghiale possiamo ben immaginare che può causare non pochi danni su un cane di circa 10 Kg.); questo naturalmente non accade nella caccia in tana poiché l’animale si rifugierà in qualche anfratto e il cane lo inseguirà per finirlo.E’ dunque un cacciatore polivalente perché riesce nei tipi di caccia più diversi: sia in quello della piccola selvaggina adattandosi talvolta anche a fagiani e lepri che nella caccia grossa su cinghiali e caprioli, cervi, ecc.). Grazie a queste caratteristiche è particolarmente apprezzato dai cacciatori e quindi solo una piccola parte rischia di rimanere inutilizzata nel salotto di una casa. Per quello che riguarda le caratteristiche fisiche riporto lo standard pubblicato il 30/11/1981 dalla F.C.I. :

 

  Aspetto generale:Il Deutscher Jagdterrier è un cane da caccia in superficie (sia nel bosco che in brughiera) e sottoterra; avvista e avverte a voce sul terreno, in acqua, ed è pure cane da pista sul selvatico ferito e da riporto per piccola selvaggina. Di piccola taglia, è ideale in città e in automobile; esige però molto esercizio sul terreno. Possiede un odio innato per gli animali nocivi, è diffidente verso gli estranei, poco soggetto a malattie.

  Testa e cranio:Ilcranio è piatto e più largo fra le orecchie di quello del Fox Terrier. Tra gli occhi si restringe e scivola verso il muso senza stop pronunciato. Il muso è un po' più corto del cranio misurato dall'occipite allo stop, e non deve ricordare quello del Levriero.

  Muso: Potente, con guance pronunciate. Mandibola robusta, con mento ben disegnato.

Dentatura molto forte, con buona chiusura a forbice.

  Tartufo:Nero, bruno scuro nei soggetti marroni.

  Occhi:Scuri, piccoli, infossati, con palpebre ben aderenti, espressione decisa.

  Orecchie:A forma di V, attaccate alte, non troppo piccole, leggermente aderenti alle guance.

  Collo:Potente, non troppo lungo, leggermente arcuato e allargantesi all'attaccatura con le spalle.

  Anteriore:Scapola lunga, inclinata; arti anteriori diritti, ben muscolosi; metacarpo leggermente inclinato; l'ossatura è piuttosto potente che sottile.

  Dorso:Forte e diritto, non proprio corto, reni e groppa molto muscolose.

  Torace:Profondo, cerchiato.

  Posteriore:Arti posteriori lunghi, ben angolati e muscolosi. Garretti piazzati bassi e ossatura forte.

  Piedi:Non devono essere di gatto; quelli anteriori sono spesso più grandi dei posteriori. Son ben chiusi.

  Coda:Ben inserita in una lunga groppa, portata più orizzontalmente che inclinata, non deve essere portata alta.

  Pelo:Duro, ben aderente, fitto, ruvido e diritto; tuttavia né liscio né corto.

  Colore:Il colore principale è il nero, nero misto a grigio, o anche marrone scuro con tonalità più chiare, marrone-rosso-giallastro alle sopracciglia, al muso, al torace, sugli arti e attorno all'ano. Una maschera chiara o anche scura sono parimenti tollerate. Un po' di bianco sul torace e sulle dita è ammesso.

  Altezza:Al garrese è compresa tra i 33 e i 40 cm (né di meno né di più).

  Peso:Nel maschio varia da 9 a 10 kg, nella femmina da 7,5 a 8,5 kg.

  Difetti:Che ne diminuiscono il valore: cranio stretto; muso a punta; mento sfuggente; assenza di denti (ad eccezione del terzo molare); mascelle enognate; tartufo chiaro, macchiettato; occhi chiari, troppo grandi, sporgenti; orecchie diritte, troppo leggere, fluttuanti, troppo piccole e inserite in basso, troppo pesanti; anteriore diritto, con spalla non sufficientemente inclinata; dorso insellato, dorso di carpa, troppo corto; petto stretto o troppo largo; posteriore diritto, non abbastanza angolato; garretto vaccino; posteriore arcuato a botte; andatura rigida; piede con dita divaricate; piede da gatto; coda rovesciata in avanti, attaccata troppo in basso; pelo fine e raso; lanoso; eretto (aperto); ventre privo di pelo. Che eliminano dalla riproduzione: prognatismo ed enognatismo, incisivi incrociati o con chiusura a tenaglia; assenza di denti (tranne il terzo molare); anomalie ereditarie dei testicoli; anomalie oculari; colori non ammessi; eccesso o insufficiente taglia.

  Nota:I maschi devono avere i testicoli apparentemente normali, ben discesi in modo permanente nello scroto.

Tutto l’insieme delle doti fisiche e caratteriali spiega come mai lo Jagd terrier è considerato da molti e probabilmente a ragione il miglior compagno di caccia che un cacciatore possa desiderare ma come al solito solo l’esperienza diretta può spiegare certe cose…provare per credere.

 

I bassotti

 

Un caso a se sono i cani da tana appartenenti al gruppo 4 ovvero i bassotti. Come ho già detto appartengono ad un gruppo diverso da quello dei terrier. Il bassotto si differenzia da questi anche per le proprie attitudini infatti caccia le sue prede sia sopra la terra che sotto, in tana. E’ quindi un tipo di caccia per certi aspetti simile a quella di un segugio (anche se le proporzioni fisiche stesse lo smentiscono) ma per altri a quella di un terrier: il fatto di cacciare sia sopra che sotto terra è dunque l’unico motivo per cui non può essere messo nel gruppo dei segugi con cui ha tanto in comune ma nemmeno in quello dei terrier con cui ha in comune la tipologia di caccia, nella tana. Deve essere in grado di praticare i due tipi di caccia e quindi viene testato grazie a prove multiattitudinali (V.P.) e una prova di tana (B.H.F.K.). Non importerà ricordare che tutto quello che ho già detto per i terrier riguardo alla perdita degli  istinti e alla mancanza di abilità teoricamente naturali vale anche per molti altri cani e certamente anche per i bassotti. Passiamo a parlare delle prove di cui ho accennato che si suddividono così :

 

1)Prova di tana

2)Prova multipla:

 

La prova di tana simula lo scovo e l’abbattimento dell’animale in tana, spiegherò in pratica di cosa si tratta: vengono messi in una serie di tunnel artificiali collegati assieme un bassotto ed una volpe, il compito del bassotto è quello di dover raggiungere la preda per poter poi combatterla e abbatterla, in realtà appena comincia il duello grazie a dei coperchi che permettono l’accesso al tunnel vengono divisi i due animali in modo tale da non apportare danni a nessuno dei due, inoltre per l’incolumità della volpe non viene effettuata più di una prova al giorno cosicchè questa non venga stressata più del dovuto. C’è da dire che il bassotto è un cane estremamente testardo che se non riesce scavando ad entrare nella tana è capace di rimanere immobile per ore senza fare il minimo rumore di fronte a questa, aspettando l’uscita della preda; di qui l’importanza fondamentale di avere un padrone che si sappia comportare e muovere armoniosamente al cane.

Per quel che riguarda la prova multipla, invece si può dire che si compone come abbiamo visto di tre prove in cui, nelle prime due il cane dovrà usare il fiuto per il raggiungimento di un animale ferito e successivamente dare prova di controllabilità rispetto al padrone, nella terza, il cane userà il suo fiuto su quella che è invece una traccia odorosa molto più lieve rispetto a quella del sangue dato che la lepre lascia un odore poco percettibile al naso del cane: saremo sicuri che se il cane si comporta nella maniera che ci dovremmo aspettare su questa traccia allora lo farà anche in presenza di selvatici più “facili”. In pratica la prova multipla consiste nella simulazione della ricerca e del recupero di animali feriti: nonostante la precisione e la potenza delle carabine odierne può capitare che il cacciatore, sbagliando nel loro utilizzo,  non uccida la preda causando però spesso traumi o ferite all’ animale, che sia la rottura di una zampa oppure una semplice ferita con perdita di sangue: in questo modo specialmente se stiamo prede di grosse dimensioni,  queste potrebbero trascinarsi per chilometri e morire dissanguate tra molte sofferenze. Dovendo il cacciatore assicurarsi invece una morte veloce e il più indolore possibile nel caso in cui non riesca ad uccidere la preda e questa fugga per nascondersi dovrà anche procedere velocemente al ritrovamento e all’ uccisione della stessa. Per fare questo si procede generalmente come per i punti della prova simulata: individuata la parcella di caccia in cui si vuole operare grazie alla tracciatura eseguita con il cane al guinzaglio  si libera quest’ultimo per scovare l’animale. Viene dunque eseguito il cosiddetto dressaggio durante il quale l’ ausiliario deve comportarsi armoniosamente (condotta al piede) al cane. Scovato l’animale si procede all’uccisione e, nel caso in cui ci siano altri animali da recuperare il cane dovrà essere in grado di fare la guardia al selvatico abbattuto contro altri selvatici o, nel caso, allo zaino del padrone. Questa procedura naturalmente può avvenire anche eseguita per il semplice censimento e la selezione degli animali, pratica necessaria per il controllo del territorio.

Per quanto riguarda l’aspetto fisico del bassotto possiamo dire innanzitutto che se ne distinguono tre tipologie di pelo: bassotto a pelo corto, lungo o a pelo duro. Di questi tre tipi se ne distinguono due varietà di taglia: standard e nano. Pur essendo morfologicamente simili le tre l’unica razza che ha continuato ad essere selezionata quasi esclusivamente per la caccia (soprattutto in Inghilterra, Germania e Svizzera) è stato il bassotto a pelo duro: probabilmente è proprio per la sua rusticità, ossia per la capacità di mantenersi in buona salute e di sapersi adattare alle situazioni più diverse, per il carattere deciso ed ostinato, per la sua resistenza alla fatica sui terreni più diversi ed insidiosi che continua ad essere utilizzato per la caccia in tana e nalla ricerca dei selvatici. Riguardo al fenomeno “bassotismo”vi sono diversi pareri: su quali siano le origini del caso, che sia stato un carattere voluto e ricercato dall’uomo comunque non vi è dubbio; sicuramente in natura non si sarebbe arrivati a queste caratteristiche fisiche dato che generalmente le anomalie tendono a non accentuarsi ma a “normalizzarsi”. L’ipotesi più probabile è che il cacciatore che ha usato durante i secoli questo tipo di cane si sia reso sempre più conto che se si fosse arrivati a determinate caratteristiche si sarebbe arrivati ad avere anche il tipo di cane ideale per la caccia in tana.

Il bassotto è sicuramente un cane che per vivere al meglio ha bisogno di un suo spazio vitale all’aria aperta e della possibilità di muoversi, deve avere possibilmente un padrone che abbia voglia di fargli assaporare quelle emozioni particolari che sa provare e far provare durante la caccia. E’ infatti in queste situazioni che che lo si può vedere al massimo delle sue energie e della sua vitalità, forse proprio perché le apprezza maggiormente della vita casalinga.

Le sue origini sono tedesche, probabilmente deriva dall’ incrocio fra bassotti a pelo corto e schnawzer con qualche traccia di terrier. L’aspetto tipico del bassotto si è ottenuto grazie ad una lunghissima selezione che, tra l’altro, ha contribuito a garantire la rusticità della razza, mirata soprattutto allo scopo di ottenere un cane ottimale per la caccia in tana. Riporto anche per il bassotto a pelo duro la traduzione dello standard pubblicato dalla F.C.I.  il 27 gennaio del 1969:

 

Aspetto generale: Cane basso, lungo di corpo,  forte e muscoloso, molto compatto, la testa deve avere  portamento vivace e fiero. Nonostante le dimensioni degli arti a confronto con la lunghezza del corpo il cane non deve apparire sgraziato, intralciato nei movimenti e neppure  deve essere esile come una donnola.

 Testa e collo: La testa allungata vista dall’alto e di profilo va restringendosi uniformemente verso il tartufo. Il cranio deve essere leggermente convesso longitudinalmente e si inserisce

  Tartufo: La canna nasale deve essere lunga e stretta, leggermente ricurva, deve terminarsi con un tartufo finemente scavato con narici ben aperte; il colore del tartufo varia dal nero al marron in accordo col colore del pelo. Lo stop deve essere marcato leggermente, tanto quanto basta per essere notato. Meno la depressione è visibile e più la testa sarà tipica.

  Labbra:  Le labbra devono essere tese fino a  ricoprire la mandibola, non devono essere invece pendule, né sottili. La loro connessione deve formare solo una leggerissima piega.

  Mascelle: devono essere ben sviluppate, elastiche nella chiusura, con dentatura ben sviluppata e in particolare gli incisivi devono combaciare perfettamente.

  Occhi: devono essere abbastanza grandi, ovali e posti  leggermente di lato, devono trasmettere  espressività, vivacità ed energia. L’occhio dovrebbe essere scuro, non è considerato difetto grave ma è generalmente indesiderato nei soggetti a pelo grigio il colore azzuro, giallo o perlaceo.

Orecchie:devono essere attaccate in alto e non troppo in avanti, larghe ma non troppo lunghe, la punta dell’orecchio deve presentarsi molto arrotondata, non deve assolutamnete essere accartocciata. Devono essere molto mobili e aderenti alla guancia.

Collo:sufficentemente lungo, muscoloso, asciutto e convesso verso la nuca, non deve presentare giogaia,è portato generalmente eretto conferendo alla testa una posizione rilassata.

  Arti anteriori: La spalla deve essere lunga, posta obliquamente ed attaccata saldamente al torace; la muscolatura deve essere ben sviluppata e plastica. Il braccio deve essere dritto e ben muscoloso, libero nei movimenti. L’avambraccio invece deve essere corto ed il più possibile a piombo ma  con una muscolatura ben sviluppata. Le dita sono 5, decisamente arcuate per garantire una maggior presa sul terreno.

  Corpo: I pettorali devono essere ben sviluppati in relazione anche al lavoro che deve compiere sotto terra. Il petto deve avere lo sterno ben visibile, prominente fino a formare due fosette ai suoi lati. La cassa toracica vista da di fronte si presente ovale e molto ampia. La parte anteriore deve essere ben muscolosa conferendo al cane un aspetto tarchiato, basso, lungo e largo. Il dorso deve avere un garrese lungo e largo e tutto il dorso deve avere un aspetto lineare, rettilineo. Il ventre dev’ essere discretamente arrtrato. La groppa si presenta ben lunga, larga e rotonda, ben muscolosa. Il bacino non deve essere troppo corto, deve presentarsi abbastanza sviluppato, diretto obliquamente un po’ all’ indietro.

  Arti posteriori:la base scheletrica deve essere solida, di buona lunghezza, la coscia deve avere un ottimo sviluppo muscolare. La gamba deve essere robusta con muscolatura solida. L’articolazione del ginocchio deve essere larga e robusta. Nell’insieme laparte  posteriore deve comunque apparire perfettamente dritta, a piombo. Le dita sono 4, arcuate come le anteriori.

  Coda:deve essere portata in linea col profilo dorsale, senza un’ accentuata curvaura

 

Bassotto a pelo duro:

  a)mantello: ad eccezione del muso, delle sopracciglia e delle orecchie il corpo è interamente ricoperto da un uniforme mantello ruvido (duro), denso, aderente, con sottopelo evidente. Al muso si forma una barba, le sopracciglia sono cespugliose. Alle orecchie il pelo è più corto che sul corpo, pressochè liscio ma sempre di tipo analogo alle altre parti del corpo. La coda ha pelo ben aderente e non forma ciuffo all’estremità. L’insieme del pelo a distanza da l’ impressione di essere quello di un bassotto a pelo corto.

b) colore del pelo: Tutti i colori sono ammessi macchie bianche al petto sono ammesse ma non desiderabili.

c) difetti: il pelo molle, che sia corto o lungo o in qualsiasi parte del corpo;pelo lungo, scartantesi dal corpo in tutte le direzioni, ricciuto o ondulato, inoltre la coda a frangia.   

  Difetti generali:I deguenti difetti portano tutti alla squalifica del cane senza la possibilità di alcuna qualificazione in esposizione: prognatismo, enognatismo, flessione esagerata degli arti durante l’ andatura, spalle gracili, petto cadente, coda mozza, mancanza di un testicolo. A causa di questi difetti i cani che li presentano non verranno neppure iscritti al Deutschen Kennel Club.

 

                                                                                                                                                        Emanuele Peghetti.