ORGOGLIO
Parte seconda

Una donna bella e bravaL'antefatto
Siamo stati convocati dalla Titanus perché avevano bisogno di una mongolfiera d'epoca, che doveva arrivare dal cielo e poi doveva restare a terra, gonfia, per la durata delle riprese. Bozzetti, modellini, doppia realizzazione (nel cinema si prepara tutto doppio). La mongolfieraLe dimensioni dovevano essere accettabilmente contenute, per dare l'idea di una mongolfiera vera ma nello stesso tempo che entrasse agevolmente nello spazio disponibile. La cesta, interamente progettata e costruita da noi (i noi sarebbero Alessandro ed io), doveva essere leggera per poter volare e robusta per poter sopportare il peso del pallone gonfio di aria fredda durante la sosta a terra. Non è stato facile, però è stato stimolante nella progettazione, faticoso nella realizzazione e divertente/angosciante durante le riprese. Che sia stato stimolante, faticoso e divertente si capisce, ma angosciante perché?
Le riprese
Perché, naturalmente, il primo dei tre giorni dedicati alle riprese ci siamo accorti che lo spazio prescelto non era sufficiente e che il vento, anche se non eccessivo, non ci avrebbe aiutato per niente. Però quello era lo spazio e lì dovevamo metterla. E noi lì l'abbiamo messa, aiutati dalle maestranze che hanno creato apposta per noi delle impalcature da effetti speciali per contrastare il vento, che, dal canto suo, non si è fatto contrastare per niente e ci ha sbattuto il pallone, bello gonfio e teso, contro una impalcatura che faceva parte della coreografia. La concitazione successiva ci restituiva un pallone bucato in più parti e quasi inservibile. Hai capito perché nel cinema si fa tutto doppio? Si, vabbé, però eravamo appena al primo giorno e già un pallone era praticamente andato. Non si poteva insistere su quel posto, anche perché il vento non era per niente calato e prometteva per i giorni a venire altre sollecite visite. Quindi conciliaboli con il regista, l'aiuto regista, il tecnico delle luci, lo sceneggiatore con spostamento in un altro spazio che dava maggiori garanzie di riuscita. Seccato per questa soluzione, il vento il giorno dopo è arrivato accompagnato da alcune amiche, le raffiche, che ci hanno impedito qualunque tentativo. Per fortuna c'erano da girare diverse scene che non prevedevano la mongolfiera ed ho potuto scattare alcune foto ricordo.

Il terzo ed ultimo giorno
La mattina del terzo giorno non c'era un alito di vento, niente, vento zero. Increduli abbiamo sollecitato il regista che si è affrettato a girare le scene della mongolfiera in volo. E' stato bellissimo, la mongolfiera si è alzata facilmente e, altrettanto facilmente si è fatta governare tramite la fune alla quale era agganciata. E' stato possibile effettuare più di una ripresa e per tutta la giornata, anche nelle ore più calde, non si è mosso un filo d'aria. Vallo a capire stò vento. Naturalmente tutta l'ansia si è dissolta e abbiamo passato i mesi successivi in attesa di vedere il risultato. Non si è visto molto, alla fine. Esigenze della storia, e forse anche la necessità di aumentare il ritmo dello sceneggiato, hanno fatto eliminare alcune delle scene che erano state girate. Ma anche questo fa parte del gioco; come tutto si prepara doppio, nel cinema, anche le scene girate sono sempre in numero superiore a quelle strettamente richieste.
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