SOPRAVVIVENZA

La sopravvivenza in aerostatica è intesa nella sua accezione più ampia in quanto spazia dalla sopravvivenza alle ire dei contadini che hanno visto arato il proprio campo fuori stagione fino alla classica riparazione di danni ricevuti in atterraggi particolarmente agitati passando per la sopravvivenza in attesa del recupero da parte di equipaggi distratti. Entreremo in seguito nei dettagli, ma un piccolo esempio di sopravvivenza vissuta ve lo voglio già fornire.
Un raduno di Castellina in Chianti con atterraggio in un campo quasi irraggiungibile e attesa infinita dell'equipaggio di terra. Durante i vari tentativi di recupero era giunto fino a me Mauro, quindi l'attesa si era fatta meno angosciante ma non meno lunga. Mentre si avvicinava la notte, aumentava il senso di freddo cui ben presto si aggiunse un senso di vuoto all'altezza dello stomaco per cui era diventata urgente l'introduzione di calorie.
Il campo di atterraggio si trovava vicino ad una vigna carica di grappoli ben maturi, cosi, "al solo fine di sopravvivenza", io e Mauro ci siamo strafogati (*) circa 5 o 6 chili di uva a testa, buona, buona, buona. Morale: Meglio un atterraggio in prossimità di frutteti che uno in un campo arato di fresco.

(*) Strafogati = mangiati rapidamente con in viso una vaga espressione di stupore.


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