RAPACI DIURNI

AQUILA REALE

(Aquila chrysaetos)

Ordine: Accipitriformi
Famiglia: Accipitridi
Lunghezza totale: 75-88 cm
Apertura alare: 2 - 2,20 metri

DESCRIZIONE
HABITAT
ALIMENTAZIONE
RIPRODUZIONE
CONSERVAZIONE

DESCRIZIONE

L'aquila reale è uno dei più grandi uccelli della nostra avifauna: la notevole apertura alare, il peso dai quattro ai sei chili, sono veramente significativi, anche se poco apprezzabili in natura data la notevole altezza cui è solita volteggiare. Utilizzando le correnti termiche ascendenti, veleggia spesso ad ali immobili e distese, le remiganti aperte a ventaglio, roteando in ampie spirali o planando in linea retta attraverso una valle. Gli adulti appaiono più o meno uniformemente bruni mentre la parte superiore del capo è caratteristicamente dorata a tutte le età. Il becco, fortemente uncinato, è nero a base grigia, gli artigli sono molto sviluppati, l'iride è scura. I giovani presentano un piumaggio dalle tonalità bruno-scure non uniformi. La base delle remiganti è bianca, come gran parte della coda, alla cui estremità vi è una larga banda scura. Questo contrasto di colori, molto marcato nel primo anno, tende a scomparire dopo una serie di mute, e dal quinto al settimo anno, l'aquila assume il definitivo abito da adulto. La femmina si differenzia dal maschio solo per la taglia maggiore.

HABITAT

Ogni coppia frequenta tutto l'anno una stessa zona ma difende attivamente solo lo spazio attorno al nido, allocato su pareti rocciose, a quote non elevate e sempre al di sotto delle zone di caccia, affinché sia agevole il trasporto delle prede al nido. Ogni coppia dispone di più nidi. Può utilizzarne preferibilmente uno solo, oppure cambiare ogni anno sito di nidificazione. Il nido, posto solitariamente al riparo in un anfratto roccioso, è costruito con rami raccolti al suolo o strappati direttamente dagli alberi. Sul bordo è guarnito da fronde verdi, arbusti e ciuffi d'erba continuamente rinnovati.

ALIMENTAZIONE

Il volo alto a spirali serve a controllare e a ispezionare il territorio, mentre il volo di caccia avviene a bassa quota, fino a sfiorare il terreno, catturando così la preda di sorpresa. L'Aquila reale si rapporta, per la sua alimentazione, alle disponibilità delle risorse locali nei vari periodi dell'anno. È, dunque, piuttosto eclettica. In molte zone i mammiferi sono il suo alimento base, seguiti da uccelli, rettili, carogne. Queste ultime si rilevano indispensabili quando, in inverno, scarseggiano le prede vive. Nonostante la grande mole, il fabbisogno alimentare giornaliero dell'Aquila è relativamente modesto, circa un 5-8% del suo peso corporeo. Sopporta bene anche periodi di digiuno superiori a una settimana.

RIPRODUZIONE

Il periodo riproduttivo inizia già in inverno. Una volta scelto il nido adatto, la coppia provvede a rinnovarne i rami e a rinforzarlo, impegnandosi in questa attività per alcuni mesi. Intanto si svolgono le parate nuziali e i voli di possesso territoriale, ad opera soprattutto del maschio che si esibisce in "festoni", cioè in una serie alternata di picchiate e risalite ad ali chiuse o semichiuse. Tra marzo e i primi d'aprile sono deposte, con qualche giorno di intervallo, le due uova (più raramente 1 o 3), biancastre e macchiettate di bruno. La femmina le cova p4er 43-45 giorni, sostituita dal maschio solo quando deve allontanarsi per nutrirsi. La madre protegge e imbecca i piccoli fino a 5-6 settimane, poi questi iniziano a cibarsi da soli, con le prede portate dagli adulti. È molto frequente che un solo pulcino riesca a raggiungere l'involo. A 80 giorni circa dalla nascita, le giovani aquile, ormai grandi come i genitori, sono pronte a seguirli in voli sempre più ampi e lunghi. Il legame familiare si rompe con la nuova stagione riproduttiva, tra la fine dell'autunno e l'inverno. Tuttavia, qualche giovane rimane nei luoghi di nascita fino alla primavera successiva. In seguito, inizia un lungo periodo di erratismo che conduce il giovane anche molto lontano dai luoghi d'origine fino a quando, divenuto adulto, si stabilisce in un proprio territorio, andando a formare una nuova coppia.

CONSERVAZIONE

L'Aquila reale è una delle specie che meritano maggior cura e tutela. Non è rara l'uccisione, soprattutto di giovani, a causa di fucilate o di esche avvelenate. A volte, ma molto di più in passato, vengono catturati i giovani nel nido. Qualsiasi fattore di disturbo (turismo di massa, fotografi o naturalisti poco avveduti, scalatori, deltaplani, alianti e parapendii) durante il delicato periodo della nidificazione e dell'allevamento della prole, rischia di compromettere l'intera stagione riproduttiva.

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