Archivio storico - 1989

  • Oasi sul Fiume Esino difficile da realizzare (mese) - COMUNICATO STAMPA
    Che per il WWF realizzare un'oasi al fiume Esino fosse difficile, i soci di Jesi lo hanno presto compreso, visto il diffuso disinteresse delle Amministrazioni locali per l'ambiente fluviale e per l'anacronistica e accanita opposizione dei soliti cacciatori.
    Ma che si arrivasse dopo anni di proclamati impegni (oltre 100 milioni per un progetto di Parco Fluviale e non una lira spesa per qualcosa di concreto) alla totale distruzione della seppur piccola area di protezione proposta dall'amministrazione jesina, questo è davvero troppo!
    I 3-4 ettari di stagni sono stati rasi al suolo con tutta la vegetazione circostante da ignote ruspe e la piccola ma ricca zona umida è scomparsa. Il WWF e il fiume sono stati ancora una volta presi in giro.
    Di falsi e ipocriti impegni per la salvaguardia dell'Esino ce ne sono stati fin troppi e non si può continuare a distruggere, tra l'altro inutilmente, le zone umide e la vegetazione ripariale, senza contare che proprio in quell'area si trova una delle rare nidificazioni delle nitticore, di grande valore faunistico e senza dubbio da proteggere con attenzione.
    La "polizia", come purtroppo la chiamano ancora, ha comportato oltre al ritombamento di molti stagni, l'abbattimento di salici, canneti e tifeti, proprio nel periodo riproduttivo per uccelli ed anfibi, qui piuttosto numerosi.
    Il WWF sa che quest'area è inserita nella zona integrale individuata dal progetto di parco e che i soci jesini, con la collaborazione del WWF Italia, chiedono da tempo la gestione di un'area fluviale della Ripa Bianca che protegga adeguatamente le nitticore e quella ricca area fluviale, per cui sta raccogliendo firme in città.
    Ma chi deve ringraziare il WWF per questo ennesimo scempio?
    Gli Istituti Riuniti di Beneficenza, proprietari dell'area, ormai abbandonata per l'impossibile utilizzo agricolo, o il Genio Civile, che per la scarsa sensibilità verso i fiumi, si è spesso guadagnato l'appellativo di "incivile", o l'ENEL, che 2 anni fa per risistemare un'inutile diga ha distrutto decine di ettari di fiume.
    Speriamo che i responsabili dello scempio e chi deve controllare per la salvaguardia del fiume spieghino alla cittadinanza le assurde motivazioni di questo devastante intervento.

    WWF UFFICIO LOCALE DI JESI

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    A cura del WWF - Sezione di Jesi