Elettromagnetismo: rischi reali o fantasie (2° parte)

Alta Frequenza:
Per quanto riguarda l'alta frequenza, quattro sono le principali minacce per la salute: telefonini, ripetitori, computer e forni a microonde (questi ultimi attraverso gli alimenti ingeriti o eventuali difetti nelle guarnizioni). I cellulari infatti funzionano alla frequenza di circa 900 Mhz. Emanano microonde che vengono assorbite dai tessuti biologici producendo un riscaldamento (è lo stesso principio sfruttato dai forni a microonde per scaldare i cibi). Il conseguente aumento della temperatura corporea, generale o locale, può indurre effetti di varia natura e costituire quindi un fattore di rischio per la salute. Un'analisi delle modalità di esposizione ha mostrato che, nel caso dei telefoni cellulari, viene assorbita dalla testa una frazione stimabile tra il 30 e il 50 per cento dell'energia irradiata. Potrebbero quindi essere ipotizzabili effetti termici apprezzabili nonostante questa energia sia, in termini assoluti, modesta.
Nel 1996, secondo una ricerca della University of Washington di Seattle (Usa), è stato verificato che esponendo i ratti a livelli di emissioni simili a quelli prodotti dai cellulari si sono registrati danni al Dna che potrebbero facilitare lo sviluppo di tumori e del morbo di Alzheimer. Altre ricerche, condotte in Germania, prima a Lubecca e poi all'Università di Bochum, hanno dimostrato la correlazione esistente tra l'utilizzo di telefonini digitali e un aumento delle correnti cerebrali, segnalato da diversi picchi e curve nell'elettroencefalogramma delle persone testate, sottoposte a contatto col telefonino per 15 minuti. Questa situazione perdurava sino a 24 ore dopo lo spegnimento del telefonino. Le intensità del flusso elettromagnetico misurate a 30 cm dai telefonini si sono rivelate fino a 10.000 volte superiori al livello minimo in grado di causare una variazione dell'EEG. In parole povere: la media degli apparecchi testati provocava ancora variazioni ad una distanza di 10 metri, alcuni di essi addirittura ad una distanza di 90 metri. Gli stessi ricercatori di Lubecca hanno inoltre verificato una diminuzione di circa il 90% nella reazione immunitaria delle cellule colpite.
Nel caso dell'occhio, che si trova nelle vicinanze dell'antenna del cellulare, un aumento di temperatura può avere conseguenze ben percepibili: un innalzamento di un solo grado nella sua temperatura interna può infatti portare al glaucoma.
Per quanto riguarda le gonadi, (molto sensibili all’aumento di temperatura) da studi eseguiti sui ratti, sono state riscontrate sterilità temporanee e permanenti.
La Commissione europea ha avviato un programma scientifico che avrà una durata quinquennale e non si limiterà agli effetti dei cellulari, ma si occuperà anche delle antenne per telefonia mobile, spesso installate all'interno dei centri abitati senza tener conto degli standard internazionali di sicurezza, ad esempio per la tutela delle radiazioni ionizzanti. Un'analoga ricerca è stata avviata anche dall'Organizzazione mondiale della sanità.
Per tenere sotto controllo l'inquinamento invisibile di oltre 60 mila ripetitori sparsi in tutta Italia e di sette milioni di telefonini è stato varato un disegno di legge. La legge precedente (1992) dava limiti di esposizione molto elevati (100 microTesla) che sono stati fissati per gli effetti immediati. La letteratura scientifica internazionale ha invece oramai accertato che i livelli di rischio per esposizione a lungo termine al campo magnetico si trovano attorno a 0.2 microTesla. La necessità di una normativa nazionale adeguata, nasce dalle continue sentenze dei vari Tar e del Consiglio di Stato, sentenze talvolta contrastanti. Un esempio, in questo senso, sono i varchi magnetici. I varchi magnetici, che hanno il compito di rilevare oggetti metallici, sono altamente nocivi alla salute. Lo ha deciso un'ordinanza del Tar, accogliendo il ricorso proposto dalle associazioni e dalle rappresentanze sindacali, smentendo così uno studio dell'Enea secondo la quale non si rilevano effetti biologici dannosi nell'utilizzo dei costosissimi tunnel elettronici.
Nell'attesa che le ricerche scientifiche diano una risposta definitiva sui possibili effetti negativi sull'organismo, questi prodotti vengono comunque venduti. Oltre alle ipotesi sul rischio dei tumori, è comunque accertata la possibilità di interferenze con meccanismi elettronici di vario genere. Per questa ragione sugli aerei l'uso del telefonino è vietato. Soprattutto sono state segnalate interferenze con i pacemaker. Lo studio, condotto dal Laboratorio di ingegneria biomedica dell'Istituto superiore di sanità, ha osservato diversi casi di malfunzionamento fino al blocco del pacemaker. Ma non basta. I cellulari interferiscono anche con le apparecchiature diagnostiche impiegate negli ospedali (come l'elettrocardiogramma), e proprio per questo motivo la maggior parte degli ospedali europei è oramai "off-limits" nei confronti dei telefonini.
Forse più dei cellulari in sé, hanno destato allarme i ripetitori, che con sempre maggiore frequenza vengono istallati nei centri abitati. Infatti, questi emettono onde quasi a 25 watt (un cellulare, circa 0,6 watt). Qualche consumatore si lamenta di non riuscire a telefonare perchè alcune zone non sono servite o perchè il numero di ripetitori è troppo basso in rapporto al numero di utenti, ad es. in località turistiche. Sappiamo che più sono gli utilizzatori e maggiore l'utilizzo, più intenso è l'impegno dei fornitori (Telecom e Omnitel) per garantire la copertura attraverso stazioni radio sempre più potenti, che a loro volta aggravano ulteriormente il rischio per la popolazione esposta.
Consideriamo criticamente anche i telefoni senza filo per uso domestico! Particolarmente i nuovi modelli digitali riempiono l'abitazione di "elettrosmog", per non parlare poi del DECT (telefono portatile che può essere usato all’interno della città).

Consigli: B.F.: A.F.: (Novembre 1997 - rev. 4/98)

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