Grave danno al fiume Esino

Un grave disastro idrogeologico è avvenuto in questi giorni sul fiume Esino, nel tratto all'altezza dei calanchi di Ripabianca. Il fatto: alcuni camion hanno scaricato un enorme quantità di terreno inconsistente in corrispondenza di un ansa del fiume; il risultato (e/o l'intento?), visibile oramai con un semplice sopralluogo, è stato quello di raddrizzare il fiume, con la speranza di qualcuno che in questa maniera venissero tutelati i terreni coltivati adiacenti alla sponda in questione contro una possibile erosione del fiume. Pertanto il WWF, preoccupato per l'opera pericolosa che si è compiuta
(il fiume, così raddrizzato, trasporta l'acqua più velocemente e determina una grave erosione al fondo dell'alveo, mettendo in pericolo la falda acquifera, una erosione al piede lungo gli argini, causando enorme rischio di franamento, e, cosa da non trascurare, una maggiore probabilità di straripamento)
sollecita la Regione Marche, la quale aveva stanziato per quel tratto di fiume, già da tempo ritenuto instabile, 450 milioni per interventi idraulici con tecniche di ingegneria naturalistica, e gli altri enti preposti a indagare sul caso citato, individuando le dovute responsabilità e provvedendo alla urgente sistemazione e consolidamento degli argini, prima che il fiume irrompa definitivamente, allagando i terreni circostanti e causando danni e disagi per gli abitanti.

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