Descrizione delle fonti di energia disponibili e Piano Energetico Regionale

Prof. CESINI (Docente presso l'Università di Ancona)

Dopo aver trattato degli aspetti tecnologici delle energie rinnovabili, è necessario centrare l'attenzione sugli aspetti specifici legati al panorama energetico marchigiano e dunque delle ricadute su tale panorama ; questo anche perché il nostro dipartimento ha effettuato lo studio e la proposta di Piano Energetico Regionale, quindi alcune linee di alcune informazioni su questi studi penso di poterle dare, anche se il PER è ancora a livello di ipotesi, non è ancora operativo.

I lucido) mostra come è fatto un bilancio energetico regionale : nella nostra regione abbiamo un quadro della situazione energetica che va dal '72, e sulla base dell'analisi dinamica di questi bilanci abbiamo potuto fare delle previsioni su quello che dovrebbe accadere, insieme ovviamente a tutta una serie di ipotesi su quelle che saranno le politiche non solo regionali, ma politiche energetiche nazionali e comunitarie. Noi abbiamo ipotizzato diversi scenari, che non vi illustrerò, ed abbiamo soprattutto ipotizzato, sulla base di quella concretezza che è tipica della nostra regione, di sottoporre a revisione critica le ipotesi di fondo nell'arco di tre anni, facendo quindi delle previsioni molto ravvicinate.

II lucido) consumi totali nella regione Marche : negli anni '90 la crescita è stata sensibile, e questo deve spingere a promuovere azioni nei confronti del controllo dei consumi. Per quanto riguarda l'elettricità si vede che questa è in crescita ; ha avuto soprattutto una ripresa negli anni '90, legata soprattutto alla ripresa dei consumi nell'industria.

III lucido) i consumi di energia per i trasporti : pur essendo altissimi nella nostra regione, essendo questa una regione di passaggio, tendono ad una stabilizzazione. Sono in crescita i consumi per usi civili, mentre sono in forte crescita i consumi per usi industriali.

IV lucido) grado di dipendenza energetica regionale globale : il grafico mostra che la regione Marche è una regione esportatrice di Energia primaria. Il grado di dipendenza è legato alla produzione di gas naturale off-shore, di fronte alla nostra costa, che viene conteggiato come una produzione regionale.

V lucido) produzione e consumi elettrici nella nostra regione : nella situazione attuale il grado di copertura interna nella nostra regione è dell'ordine del 16%, ma questa situazione è destinata a modificarsi in quell'arco temporale di tre anni su citato. Entro il 2000 entrerà in funzione la centrale turbogas cogenerativa dell'API di Falconara ; vedete che sulla base delle previsioni sulla producibilità di quella centrale, il deficit regionale si dovrebbe ridurre al 50% per quanto riguarda la produzione di energia e al 30% sulla copertura della potenza di picco. Restiamo comunque deficitari dal punto di vista della produzione di Energia Elettrica, ma sicuramente in un quadro meno gravoso che in passato nell'attuale, e poi in una situazione in cui sta cambiando il mercato nazionale ed internazionale dell'energia elettrica, che spinge quindi più che a porsi con forza come in passato il problema della produzione, a porsi sempre di più il problema della sicurezza nella distribuzione, dell'affidabilità nella distribuzione, il problema dell'uso razionale dell'energia, il problema della diversificazione delle fonti. Le indicazioni vengono date per quanto riguarda, a livello regionale, la riduzione del deficit nella produzione elettrica, ecco appunto:
  • Il ricorso alle energie rinnovabili,
  • La produzione di energia elettrica con cicli combinati cogenerativi, sottolineando la necessità di una utilizzazione sempre più diffusa e massiccia del termico non solo nelle biomasse, ma in tutti i sistemi di produzione di energia elettrica (e questa è una situazione irrinunciabile, senza la quale i progetti di teleriscaldamento, numerosi nella nostra regione, non sono decollati e no sono stati applicati).
    Quindi alla base della politica e regionale ci sembra che vada portata l'attenzione dal vincolo relativo alla disponibilità al vincolo ambientale, agli impegni assunti che devono orientare tutte le scelte che si devono compiere. Questi sono gli obbiettivi di fondo per una politica energ. Regionale e quelli che ho evidenziato sono quelli che riguardano essenzialmente la produzione elettrica. Vorrei infine illustrare (per quello che riguarda lo sfruttamento delle risorse energetiche locali rinnovabili) la situazione a livello Marchigiano.

    VI lucido) 1-la situazione che riguarda l'idroelettrico, tecnologia matura che nella nostra regione è l'unica fonte rinnovabile realmente utilizzata.
    La produzione totale produce più o meno il 10% del consumo regionale elettrico (non trascurabile).
    Ci sono spazi per un ulteriore sviluppo dell'utilizzazione dell'energia idroelettrica nella nostra regione? Alcune possibilità ci sono sicuramente (tenendo conto che questa risorsa non consente più di andare verso grandi impianti anche con un certo impatto sul territorio), ma prima di parlare di questo vediamo.

    VII lucido) ulteriori possibilità di sviluppo dell'energia idroelettrica. Si possono riattivare alcune delle centrali, circa una trentina, dismesse dall'ENEL perché no convenienti dal punto di vista economico. Da questo punto di vista l 'ENEL stesso ha commissionato studi di fattibilità per la riattivazione di alcune di queste centrali tenendo conto delle nuove possibilità tecnologiche che possono renderle di nuovo economicamente vantaggiose : 1- nuove tecnologie per la mini e micro idraulica
    2- l'automatizzazione delle centrali che riduce sicuramente i costi per il personale, che era una delle voci di maggiore impegno da questo punto di vista
    3- un'ulteriore possibilità di sviluppo è quella che riguarda i vecchi nuclei ad acqua.


    VIII lucido) studio che rappresenta quanti sono gli impianti di questo tipo nella nostra regione : in alcuni bacini fluviali in cui siano presenti salti superiori ai 4 metri, che, appunto, con le nuove tecnologie per la micro-idraulica possono essere interessanti dal punto di vista dell'utilizzazione. Questi sono impianti sicuramente a valenza locale, che però possono dare una producibilità che non è trascurabile (qualcosa come 14 GW/h all'anno), con un impatto nullo sul territorio(le opere di presa e di restituzione esistono già ed esistono già gli edifici), e possono essere anzi un elemento di valorizzazione del territorio.
    4- recupero energetico da acquedotti montani ; in alcune situazioni è necessario disperdere l'energia in eccesso, con valvole di laminazione presenti nell'acquedotto. Ci sono già nella nostra regione in questo senso, cioè anziché disperdere quest'energia utilizzarla per produrre Energia elettrica, magari per poi utilizzarla nell'ambito dello stesso acquedotto, per le stazioni di pompaggio. Anche in questo caso le tecnologie sono collaudate, l'impatto ambientale è nullo, la producibilità è sicuramente interessante. Quindi qualcosa come il 3-5% potrebbe essere ulteriormente limato per quanto riguarda le necessità di energia elettrica nella nostra regione mettendo in atto una politica di questo tipo.
    5- per quanto riguarda l'energia eolica, ne ha già parlato l'ing. Panzani, per cui non tratto gli aspetti tecnologici ma considero solo alcuni aspetti come a d esempio la disponibilità di energia eolica nelle Marche.

    IX lucido) le zone più scure sono quelle con velocità più elevata : è del tutto evidente perché il Nord-Europa, le regioni Atlantiche in particolare, sono favorite da questo punto di vista. Anche regioni come la nostra, che non sono favoritissime dal punto di vista della ventosità, almeno così risulta da questo studio basato sui dati a disposizione dell'Aeronautica Militare, mostra che la maggiore frequenza della ventosità nella nostra regione è ad una velocità che va da 4 a 6 m/s, velocità non interessanti per impianti di medi-oalta potenza. Ci sono però alcune situazioni in cui questo può diventare interessante ; va tenuto presente che negli impianti di medio-alta potenza il costo per KW/h impenna quando la velocità del vento si abbassa sotto un certo valore.

    X lucido) possibilità di realizzazione di impianti eolici : tali possibilità non sono adeguatamente sfruttate. La situazione attuale è infatti pietosa, c'è un solo impianto, non funzionante in quanto è andato subito in disuso, ma, ci sono comunque delle zone interessanti nelle Marche, sia per quanto riguarda la ventosità, sia per quanto riguarda l'orografia. Gli impianti eolici richiedono zone non boschive e con una serie di altri requisiti comunque presenti nella nostra regione.

    XI lucido) utilizzazione dell'energia solare : gli obiettivi che ci si intende porre a livello regionale sono soprattutto relativi alla produzione di energia elettrica, ma, vale la pena spendere qualche parola sul solare termico, che attira molto l'interesse nell'ambito di questa iniziativa. Su questo settore ci sono alcuni dati che devono far riflettere.

    XII lucido) andamento negli anni delle vendite di collettori solari vetrati, di classi più alte, in Europa ed in Italia : vedete il drammatico abbattimento delle vendite dalla fine degli anni '80 in poi. Le ragioni sono di natura essenzialmente politica, fine delle incentivazioni per queste applicazioni ; ma ci sono anche delle ragioni di natura tecnologica e dovute anche a delle esperienze non positive avute negli anni '80 : al solare termico erano state date speranze e quindi utilizzazioni che non erano quelle giuste, e molto spesso le applicazioni tecnologiche non erano ad alto livello. Questo ha rovinato il mercato. Da questo punto di vista è necessaria dunque una forte politica di informazione dell'utente, oltre naturalmente ad una politica di incentivazione ed una forte politica di formazione di professionalità specifiche del settore, cioè non tutti possono lavorare allo stesso modo sul terreno delle energie rinnovabili ; ci vuole specializzazione e formazione professionale.

    XIII lucido) dati di insolazione sulle Marche : non saranno quelli del Nord-Africa, ma non sono neanche quelli della Germania o dell'Austria, che però ci surclassano dal punto di vista delle installazioni nel solare termico.

    XIV lucido) solare fotovoltaico : nelle Marche come potete vedere siamo all'anno zero per quanto riguarda l'utilizzazione. Impianti di una certa dimensione (ma sempre microimpianti) sono essenzialmente questi di Arquata (magari qualcuno ce ne può essere sfuggito) ; no c'è dubbio comunque che la nostra regione è assolutamente necessario che decolli il mercato fotovoltaico.

    XV lucido) per questo gli indirizzi generali su cui noi proponiamo di poggiare una politica energetica regionale di questo tipo, vedete, a parte il NO alle centrali eliotermiche, indichiamo il SI all'occupazione, per quanto possibile, di spazi già occupati per altre destinazioni (non ci sembra praticabile nella nostra regione, la strada delle grandi centrali fotovoltaiche), e poniamo con forza l'esigenza della partecipazione della regione Marche al programma "10000 tetti fotovoltaici".
    Ci sembra che 300 installazioni nella nostra regione sia veramente un obiettivo minimale!

    XVI lucido) non vorrei trascurare l'importanza della Edilizia Biocrimatica che ben si sposa con tutti i sacrifici fatti, cioè vedere l'edificio come sistema tecnologico fondamentale dal punto di vista energetico (ampio spazio all'illuminazione e alla ventilazione naturale e così via).

    XVII lucido) Bibiomassa a scopo energetico
    Programmi della regione da avviare:
    1. bosco risorsa da proteggere, obbiettivo è un sistema di monitoraggio antincendio.
    2. attenzione sull'utilizzo degli scarti energetici dell'industria, perché nella nostra regione ci sono molte industrie del mobile che spesso sono trattate chimicamente.
    La tendenza ottimale sarebbe verso coltivazioni energetiche dedicate (tenendo presente che la conduzione darebbe un contributo all'effetto serra) che consentano di fissare carbonio nel terreno recuperando humus e quindi terreni destinati a diventare aridi.
    La cultura energetica di biomassa dovrebbe servire da un lato al recupero di humus per i terreni più poveri, dall'altro al recupero di importanti risorse energetiche.

    A cura del WWF - Sezione di Jesi