Prospettive di risparmio energetico per il Comune di Jesi

Dott.ssa Simona MARINI (Assessore alle Politiche Ambientali - Comune di Jesi)

Io vorrei raccogliere la provocazione precedente, anche perché la ritengo molto interessante, e quindi vorrei aprire questo intervento con la riflessione secondo cui la promozione di energie rinnovabili sarebbe una strada estremamente difficile.

Io non ritengo che sia così e ho anche delle prove, così come le hanno quelli dei paesi che stanno investendo molto in questi settori innovativi. Abbiamo visto che in questi paesi (Germania, Giappone, Svezia, Danimarca, ecc..) hanno già prodotto e stanno producendo degli affari per miliardi di dollari. Vorrei fare degli esempi concreti :

  1. la quasi totale eliminazione dei sussidi per il carbonio in Gran Bretagna ha aiutato il paese a tagliare drasticamente i consumi e abbassare l’emissione di anidride carbonica.
  2. Giappone un problema di programma di promozione dell’uso domestico di pannelli solari ha trasformato il paese nel più grosso produttore di cellule fotovoltaiche.
  3. la Germania ha adottato un sistema di incentivi per le forme di energie rinnovabili permettendo a questo paese di superare gli USA nella produzione di energia eolica, immaginate ora il volume di affari collegato alla creazione di nuovi posti di lavoro e quindi di nuovi impianti.

Un’altra parentesi interessante potrebbe essere un’ulteriore provocazione sulle politiche di carattere fiscale. La tassazione ambientale è un settore molto interessante che sta prendendo piede in molti paesi, ancora marginalmente in Italia, ma molto concretamente in Danimarca, Regno Unito, Spagna, Svezia, Olanda, dove si stanno impiegando misure di settore per tassare i prodotti che hanno maggior consumo di energie non rinnovabili, quindi c’è automaticamente una tassazione ambientale su produttori di anidride carbonica solforosa e rifiuti tossici. Questo ha prodotto dei significativi cambiamenti a livello di tassazione dalle tasse che il cittadino paga in termini di proprio lavoro e delle proprie proprietà, le quali subiscono dei tagli che vengono controbilanciati con l’aumento delle tasse ecologiche.

Queste due innovazioni possono rappresentare un’introduzione capace di mettere sia gli amministratori locali sia i soggetti e le autorità governative, in grado di agire. Io comunque credo che in termini di promozione delle energie rinnovabili e di taglio dei consumi energetici, le amministrazioni locali possono fare molto, e da questo punto di vista abbiamo anche uno strumento giuridico, ovvero la legge n.10 1991 che ha definito per la prima volta, le competenze delle amministrazioni locali in materia di pianificazione territoriale che la regione (attraverso il piano energetico regionale) e i comuni (con più di 50000 abitanti), attraverso il piano energetico comunale fanno in terra di pianificazione. Dunque l’impegno del comune nasce, in primis, da una presa di coscienza del problema e sappiamo quanto disinteresse e poca attenzione ci sia nei confronti del risparmio energetico. Non soltanto da parte dei cittadini ma anche degli stessi amministratori, quindi nella cultura corrente c’è questa disattenzione di fondo che è il reale problema in questo ambito. Si ritiene, secondo me a torto, che il problema del risparmio energetico, della produzione e incentivazione delle risorse rinnovabili sia appannaggio delle politiche governative, il Governo si porrebbe come referente della salvaguardia ambientale a cui dovrebbe guardare gli enti di decentramento e le amministrazioni locali.

 

INTERVENTI DIRETTI E INDIRETTI

Gli interventi diretti sono quelli che il comune, chiamiamola Azienda Comune, chiamiamola Casa Comune, fa sulla propria casa, cioè sulla struttura e sugli impianti di proprietà comunale e qui ci possono essere gli interventi più disperati : dalla cosiddetta "operazione lampadina", quindi dotare tutte le strutture di lampade basso consumo energetico (non sono solo le lampade dei lampadari, ma possono essere anche le lampade ai vapori di sodio che si mettono poi nella rete di illuminazione pubblica), ad altri tipi di interventi sempre diretti "caldaia", "introduzione di nuove tecnologie" e quant’altro sempre sulle proprie strutture. Ci sono poi le azioni a carattere indiretto che possono essere anche qui moltissime; io ne ricordo solo alcune tra le più significative, su cui si stanno dirigendo proprio negli anni i piani energetici comunali dei comuni che appunto sono stati obbligati per legge a dotarsi di questo strumento di programmazione. Uno dei più importanti è la "riduzione dei flussi veicolari" e anche "l’incentivazione dei mezzi pubblici e all’uso della bicicletta".

Ci possono essere poi delle forme di incentivazione economiche, cioè incentivazioni al privato per facilitare la decisione di intraprendere azioni positive di risparmio energetico. Possono anche esserci degli strumenti di programmazione normativi, ad esempio si introducono delle normative specifiche nel PRG.

Nulla vieta, ad esempio, all’amministrazione pubblica che ci siano degli scomputi sugli oneri di urbanizzazione per quelle case, quelle abitazioni, quelle attività commerciali, quelle attività industriali, che adottino tecnologie avanzate sul piano del risparmio energetico o addirittura tecnologie di utilizzazione delle energie rinnovabili, così come si possono adottare azioni glassative nei regolamenti edilizi, nei regolamenti vigenti. Molto importante è l’opera di formazione, quindi promuovere compagne formative mirate a vari livelli, per raggiungere i vari centri di consumo e sensibilizzare il cittadino.

In pratica il comune può influire molto non tanto sulla cognizione, quanto su quello che è il consumo energetico.

Veniamo ora alle iniziative portate avanti nel comune di Jesi; la considerazione di massima su questo tipo di interventi, fatti nel passato, fatti adesso, e con una prospettiva di sviluppo nei prossimi anni, è che si sta facendo abbastanza, ma forse quello che manca è prospettiva meno parcellizzata: vediamo molti piccoli, grandi, significativi e meno significativi interventi, ma quello che è mancato, forse, è proprio un piano generale di interventi, segno che appunto non è facile programmarsi in questa prospettiva completamente nuova, che è quella di agire in maniera eco-compatibile in atto pubblico, in ogni atto amministrativo che amministrazione comunale compie.

Nonostante questa carenza strutturale, sono comunque interessanti gli interventi fatti dal comune di Jesi; molti di questi, come dicevo, si proiettano negli anni futuri, è uno dei più interessanti sicuramente, è il progetto di una nuova illuminazione che, in parte è già stata adottata nel centro storico all’altezza di Corso Matteotti, qui sono state utilizzate delle lampade a vapore di sodio che a parità di illuminazione consumano molto meno energia (parliamo in questo caso di E. elettrica) ; inoltre adottano delle armature di alluminio che contribuiscono a non disperdere la luce verso l’alto, con ulteriore abbattimento del consumo di energia elettrica e parallelamente, con una sostanziosa diminuzione dell’inquinamento luminoso. Abbiamo dunque minori consumi su questo piano, e prospettive interessanti di sviluppo in questo progetto anche in altri siti del centro storico, e quindi verso i nuovi quartieri. Un altro progetto interessante che l’amministrazione sta portando avanti è il cosiddetto progetto "Calore", che si è attivato lo scorso anno, ma che ha una prospettiva di sviluppo entro 9 anni. Questo progetto, che si è attivato attraverso una gara pubblica, vinta da una ditta, è mirato alla riconversione di tutti gli impianti presenti nelle strutture comunali, da GPL e oli combustibili di vario tipo a metano. In questo caso avremo dunque tre livelli di risparmio energetico : da una parte l’utilizzazione di un tipo di materia prima che, pur non essendo rinnovabile, parliamo infatti di metano, è sicuramente molto meno inquinante. Da un’altra parte c’è la riconversione di vecchi impianti, di vecchie tecnologie, con tecnologie più moderne, e questo consente di ridurre ulteriormente i consumi. Poi c’è una razionalizzazione dei fabbisogni, e questo è sicuramente importante proprio perché questo tipo di impianti, e , conseguentemente, anche le ore di riduzione del flusso di calore, dovrà essere commisurata sulle esigenze specifiche di quella struttura. Altri piccoli flash :

Le palestre comunali sono dotate di lampade a risparmio energetico ; abbiamo anche il mezzo elettrico a dotazione al nostro parco auto per la raccolta della nettezza urbana e ci sono anche dei piccoli di formazione all’interno delle scuole, mirati però soprattutto al riciclaggio, ambito che non riguarda molto quello delle energie rinnovabili, ma che certamente incide nel discorso della riduzione dei consumi. Portare ad un consumo responsabile anche del livello di alimentazione, al livello di ogni cosa di cui possiamo avere bisogno quotidianamente, induce i ragazzi a capire meglio che ogni cosa a un suo prezzo ambientale, e quindi automaticamente si mette nell’ottico di risparmiare fin dalla base, cioè fin dal momento dell’acquisto e quindi del suo utilizzo. Cerchiamo dunque di promuovere una cultura che sia contraria a quella dell’usa e getta.

Terminando, credo che molto altro si possa fare ! Vorrei comunque ringraziare il WWF che mi ha dato l’occasione di confrontarmi con altre realtà veramente interessanti ; credo comunque che la vera sfida in queste tematiche sia quella della programmazione su base sovracomunale : razionalizzazione dei servizi significa anche razionalizzazione dei consumi in termini sia umani, sia quindi energetici e sia soprattutto finanziari, visto che poi il comune è un’azienda e quindi giustamente deve tener conto anche di questo aspetto importante.


A cura del WWF - Sezione di Jesi