Oasi: i colori della natura e del silenzio

di Maria Rosaria Vernuccio

L'Oasi di Ripa Bianca di Jesi, che ha ottenuto dalla Regione Marche il riconoscimento di "Oasi di Protezione della Fauna" e di "Centro di Educazione Ambientale", si estende su una superficie di 18 ettari di proprietà dell'Azienda Agraria Comunale. La sua caratteristica principale è di essere un ambiente umido, per la presenza del fiume Esino e del lago artiticiale; ed è su questa sua peculiarità che le specie vegetali e animali che qui trovano il loro habitat naturale sono seguite e tutelate, in una parola protette, con interventi mirati e di diverso tipo.
La gestione dell'Area è affidata al WWF. tramite una convenzione rinnovata per sei mesi (fino a giugno di quest'anno) dall'Amministrazione comunale di Jesi. Questa associazione ambientalista, che in tutto il territorio nazionale gestisce 103 oasi, opera in collaborazione di volontari, di obiettori di coscienza, dell'Ufficio Ambiente del Comune di Jesi e di altri Enti, quali: l'Azienda Agraria Comunale per l'impianto di siepi, la realizzazione di progetti didattici (Bosco Didattico e Giardino delle farfalle), la ristrutturazione in bioarchitettura della casa colonica e per la creazione di zone umide; il Consorzio Gorgovivo per il consolidamento (in ingegneria naturalisticaì della sponda in erosione e la realizzazione del manufatto fognario; l'A.S.S.A.M. (Azienda per lo Sviluppo del Settore Agroalimentare delle Marche) e l'Università Verde delle Marche per la realizzazione di un Frutteto Didattico; il Corpo Forestale dello Stato per la messa a dimora di siepe campestre marchigiana (utile per la sopravvivenza di insetti, uccelli e mammiferi); l'Università degli Studi di Camerino per la realizzazione della Carta della Vegetazione; ed altri. In questo elenco sono state citate alcune delle iniziative programmate. Esse comprendono progetti per la gestione dell'ambiente che riguardano il territorio, l' agricoltura, la vegetazione e la fauna, ma anche progetti per la gestione delle attività che, invece, comprendono la manutenzione di strutture e la cura dell'ambiente naturale, la didattica e la fruizione dell'Oasi, la vigilanza e i servizi.
Per quanto riguarda il territorio gli interventi sono concentrati nell'asportazione dei rifiuti e nel ripristino dei dissesti morfologici e delle strutture. Da sottolineare che le esondazioni del fiume (in gran parte dovute alla presenza della briglia dell' Enel che devia il percorso delle acque), come quelle avvenute nel dicembre 1998 e nel dicembre 1999, paralizzano per un certo periodo la vita nell' oasi e rendono necessarie opere di consolidamento delle sponde (come quelle sopra enunciate) e il ripristino di aree e percorsi. Il Giardino delle Farfalle rappresenta un esempio di area danneggiata dall'ultima esondazione; essa verrà ripristinata entro poco tempo. Dal punto di vista agricolo, invece, oltre alla realizzazione del Frutteto Didattico (entro il prossimo inverno), è estremamente interessante ai fini di una educazione ambientale il progetto di costituire un'Area Didattica sul Compostaggio; esso consiste nella creazione di una "Ludoteca del Rifiuto", la quale permetterà di osservare e assistere a tutte le fasi del compostaggio del rifiuto, fino alla sua riutilizzazione in agricoltura come fertilizzante. A questa iniziativa andrebbe affiancata una campagna di informazione sull'Agricoltura Biologica a più ampio raggio, a nostro avviso opportuna e necessaria. Si ricorda, a riguardo, che nel nostro paese ben 156 specie di uccelli (le rondini sono calate in Europa del 40%) sono minacciate di estinzione e proprio a causa dell'uso di pesticidi, di scarsezza di alberi dove nidificare (la scomparsa di una specie vegetale mette in pericolo la sopravvivenza di una trentina di specie animali) e dell'industrializzazione delle campagne. Tra l'altro oggi giorno la Comunità Europea stanzia miliardi per incentivare questo tipo di agricoltura e spetta agli organi di informazione, alle associazioni ambientaliste e non solo, agli enti pubblici, sensibilizzare e mettere a conoscenza delle modalità da seguire per ottenere i finanziamenti.
Circa la gestione della vegetazione e della fauna sono state messe a punto diverse iniziative. La Carta della Vegetazione è una di queste. E' in fase di realizzazione e rappresenta una vera e propria mappa delle associazioni vegetali presenti neil'Area. Oltre ad essere utile per conoscere le specie stesse è uno strumento indispensabile per sapere come intervenire in situazioni di recupero, cura e salvaguardia della vegetazione, che nell'Oasi è tipicamente fluviale. Seguendo i percorsi che vanno dal fiume al lago si incontrano numerosi alberi e arbusti ripariali: dai salici (bianchi e rossi) ai pioppi (neri e bianchi), dalle canne domestiche al luppolo e la vitalba (quest'ultime specie lianose).
Nelle acque stagnanti (numerose sono le pozze d'acqua in seguito alle esondazioni) è presente la cannuccia d'acqua, il coltellaccio maggiore, il crescione. In questi ambienti vivono e nidificano numerose specie di animali. E' recente l'avvistamento del tritone punteggiato, anfibio di piccole dimensioni che è tornato nelle nostre acque dolci dopo lunghissimo tempo. Le specie nidificanti di notevole valenza naturalistica, in quanto specie protette, sono quelle che si trovano nella garzaia (al lago): la garzetta, l'airone cenerino (uno splendido esemplare dal piumaggio color cenere sul dorso e bianco sul ventre, col becco lungo e il collo incurvato) e la nitticora che nidifica in poche zone d'Italia (dal greco nyktikòrax, corvo notturno). Altri uccelli presenti sono il gheppio, il fagiano, il martin pescatore, la ballerina gialla, il barbagianni, l'usignolo di fiume, il fringuello, il cormorano. Tutta la fauna è oggetto di censimenti (uccelli, rettili, mammiferi, anfibi, insetti), consultabili presso la sede municipale e della Provincia dove si trovano allegati alle relazioni stese dall'ente gestore (WWF). Essi si svolgono su tre livelli: un primo livello (da definire amatoriale) è ottenuto tramite schede di osservazione affidate ai visitatori dell' Oasi; è il meno scientifico ma il più importante, per la forte valenza didattica che ha (maggiore coinvolgimento e interessamento del visitatore); il secondo livello avviene tramite "check list" (lett. lista di controllo) e consiste nell'osservazione delle specie, faunistiche da parte di ornitologi e volontari del IVWF (in questo caso il censimento interessa non solo i 18 ettari dell'Oasi ma si estende fino ai 300 ettari intorno alla stessa). Il terzo livello è quello prettamente scientifico e consiste nell'inanellamento della fauna selvatica (gli operalori sono muniti di patentino). E' un tipo di censimento della durata di un anno (da giugno '99 a giugno 2000) che consisite nell'osservazione sistematica perlopiù di passeri formi: ogni 15 giorni vengono alzate, in determinate zone dell' Area, delle reti per catturare gli uccelli al fine di osservarli, misurarli e pesarli. Dopo l'osservazione, e prima di rilasciarli, viene messo un anello numerato alla zampa dell'animaie. Questo è imponante per studiare le rotte migratorie (grazie all'inanellamento è stalo possibiìe ritrovare alcuni esemplari in Polonia dando la possibilità di studiare più approfonditamente l'intero "viaggio migratorio"). A favore della fauna dell'Oasi è stato realizzato anche il progetto "100 nidi per l'Oasi Ripa bianca", con la messa a dimora nel bosco di nidi di diversa fattezza (in questo progettn sono state coinvolte anche alcune scuole che hanno realizzato e inviato alla direzione dell'Oasi nidi in legno e mangiatoie). Circa il 90% dei nidi è stato colonizzato. L'iniziativa è nata dalla presa di coscienza della carenza di piante a causa dei numerosi disboscamenti avvenuti negli ultimi anni (in Italia ogni anno vanno in fumo 130.000 ettari di bosco e di macchia mediterranea). A causa della deforestazione gli scienziati hanno calcolato che nel 2050 non resterà al mondo un solo ettaro di foresta tropicale con la conseguente estinzione del 25 % delle specie animali e vegetali (di portata più grave della scomparsa dei dinosauri 65 milioni di anni fa). Tentare di limitare questa tendenza è possibile e la creazione di Aree di Protezione della Fauna come questa sembra essere un tentativo felice e meritorio, che va sostenuto o quantomeno non ostacolato.
Nell' ottica della salvaguardia del patrimonio faunistico rientrano pure: la creazione di un'area dell'Oasi riservata alla testudo hermanni, un esemplare di testuggine terrestre italiano seriamente compromesso e in pericolo di sopravvivenza, un'area al lago per gli anatidi (le prime due nidiate di anatroccoli si sono avute nell'estate dell'anno scorso) e l'azione di recupero di animali abbandonati e feriti, alcuni dei quali liberati nel corso della Giornata delle Oasi di domenica 19 marzo scorso. La vita nell'Area necessita di tutta una serie di attività legate alla manutenzione di piante e strutture. Sono indispensabili opere di irrigazione, di potatura, di sfalci d'erba, di tagli di alberi (cosiddetti infestanti) e piantumazione di altri, di taglio dei rovi, così come è necessaria la sostituzione o riparazione di pannelli, delle cannucciate, delle bacheche, la copertura delle buche. La cura dell'ambiente, è ormai chiaro, comporta un investimento di ordine ecomomico e di forza-lavoro. I contributi provengono dulia Provincia (per la gestione della fauna) e dal Comune per la manutenzione delle strutture). mentre la manodopera è affidata ai volontari e al personale del WWF.
Per quanto ottiene alle attività didattiche sarà disponibile, a partire da settembre, il quaderno Didattico dell'Oasi. Realizzato con il contributo della Cassa di Risparmio di Jesi e della Regione, è uno strumento per gli insegnanti con la funzione principale di informare sulle ultività inerenti l'Area: le visite, le attività propedeutiche e quanto può essere utile a rendere più istruttiva e formativa la visitazione dellìOasi da parte di classi scolastiche.
E' importante sapere che le visite delle scolaresche sono gratuite ed hanno un'impronta diversa a seconda delle fasce d'età. Per i bambini della Scuola Materna e del primo ciclo (prima e seconda elementare la visita è ricca di momenti di vicinanza tra il bambino e la natura, la quale diventa animata (le tre querce diventano sentinelle, il bosco diventa la foresta degli animali per i bambini del secondo ciclo (terza, quarta e quinta elementare) nella visita viene approfondito il rapporto uomo-ammbiente, con l'osservazione dello diga, del fiume, della cava: per i ragazzi della Scuola Media il percorso si arricchisce con ricerche, espermenti e approfondimenti. Anche gli altri visitatori hanno ingresso libero: si chiede un contributo (di diecimila lire) solo a chi vuole una guida a disposizione. L'Oasi rimane aperta da settembre a maggio, periodo in cui è possibile effettuare le visite nei giorni di giovedì e sabato pomeriggio (dalle ore 15 alle 19) e di domenica (dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19). La visita guidata è prevista nella sola giornata di domienica. A questo punto è utile dare un'occhiata ai dati circa la fruizione dell'Oasi da parte, appunto, dei visitatori. Dal 1997 al 1999, come può vedersi dalla tabella, si sono avuti 4026 studenti e 7794 visitatori.
Nel corso degli anni, nonostante il decremento registrato nel '99 a causa dei tre mesi di chiusura dell'Oasi per le esondazioni, l'affluenza ha avuto un crescendo.
A tutt'oggi il numero dei visitatori ha avuto un'ulteriore impennata grazie alla grande partecipazione registrata nella Giornata delle Oasi del 19 Marzo: ben 4000 persone in un solo giorno hanno fatto visita all'Area, facendo lievitare il dato di affluenza nei tre anni di gestione (dal 1997 ad oggi) a più di 10.000 presenze.
Un dato significativo è certamente legato alla potenza del mezzo televisivo che nei giorni precedenti l'iniziativa ha pubblicizzato l'evento in modo piuttosto massiccio. La partecipazione alla Giornata, nell'Oasi di Orbetello (in Toscana), del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha contribuito ulteriormente a dare più enfasi all'iniziativa lanciando un chiaro segnale di sostegno all'impegno a favore dell'ambiente.
La Giornata delle Oasi (a livello nazionale) è uno degli eventi organizzati dalla direzione dell'Oasi sia nel '99 che quest'anno; un altro evento è rappresentato da "I guardiani della foresta" che si ripeterà (nel '99 ha avuto luogo il 9 - 1O ottobre) in settembre-ottobre di quest'anno. Per l'intero arco della giornata sarà possibile usufruire di visite con guida gratuita.
I progetti e le iniziative che, abbiamo visto, ruotano attorno alla vita dell'Oasi sono molteplici. Tuttavia le strutture esistenti non sembrano dare spazio ad attività più complesse e di spessore didattico maggiore. Oggi si dispone di un magazzino-centro visite (per porre il materiale e le attrezzature); di tre osservatori per la fauna (due al lago e uno al sentiero del tasso); di dodici bacheche didattiche (illustrativo-informative); e di tre sentieri tematici (per l' ambiente agricolo, per quello fluviale e per quello lacustre - zona garzaia). E' in fase di ristrutturazione la casa colonica nei pressi del lago, grazie alla Comunità Europea che ha approvato il progetto in bioarchitettura della struttura finanziandolo per il 95%. I lavori termineranno entro giugno del 2001. La ristrutturazione della casa colonica, nelle intenzioni della direzione dell'Oasi, agevolerà non poco l'approfondimento didattico offrendo servizi quantitativamente e qualitativamente più prestigiosi. La casa diventerà un "Centro Natura" intitolato a Sergio Romagnoli.

DENOMINAZIONE
Oasi di Ripa Bianca
TlPOLOGIA
"Area Protetta" didattica naturalistica
LOCALITA'
Jesi est
ESTENSIONE
18 ettari
GESTIONE
Per l'Amm.ne Com.le:
WWF Jesi
FRUIZIONE
Anno 1997
Visitatori: 1.511
Studenti: 311
FRUIZIONE
Anno 1998
Visitatori: 3500
Studenti: 1.810
FRUIZIONE
Anno 1999
Visitatori: 2.783
Studenti: 1.905
Totale visitatori: 7.794
Totale studenti: 4.026
CENSIMENTO AVIFAUNA
Anno 1998
116 specie osservate
(68 nidificanti)
CENSIMENlO AVIFAUNA
Anno 1999
123 specie osservate
(68 nidificanti)
NIDIFICAZIONE IN GARZAIA
Anno 1998
87 coppie di nitticore
6 coppie dl garzette
NIDIFICAZIONE IN GARZAIA
Anno 1999
94 coppie dl nitticore
5 coppie di garzette
1 coppia di airone cenerino

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