Turbogas all'ultimo atto
Venerdì il consiglio vota la convenzione. Ecco i ritocchi finali
Appello del Sindaco a Verdi e Rc: "Non dividiamoci"

Oramai siamo all'atto finale. Dopo cinque anni d'attesa, venerdì sera il consiglio comunale darà di fatto via libera alla centrale Turbogas approvando lo schema di convenzione fra Comune e Consorzio "Jesi Energia". L'accordo fra aziende e amministrazione civica, destinato a regolare la nascita e il funzionamento dell'impianto temloelettrico, è stato limato sabato scorso nel corso di una riunione-fiume fra gruppi consiliari e rappresentanti di Edison e Sadam. Considerato che si è discusso per quasi nove ore sugli emendamenti proposti dai gruppi e appoggiati dalla giunta, ottenendo l'assenso del Consorzio, ora è piuttosto improbabile che il dibattito consiliare rimetta in discussione questo delicato punto d'equilibrio. Insomma, quello che andrà in votazione è un testo pressoche "blindato", come fa capire anche il sindaco Marco Polita: "C'è stato un impegno molto serrato per raggiungere questo accordo con le aziende. E' da presumere che non ci sarà spazio per ulteriori emendamenti". Intanto, ecco quelli già inseriti in convenzione dopo la "maratona" di sabato. Scende da 30 a 25 lire per megacaloria il prezzo del vapore che il Comune acquisterà dal consorzio per il teleriscaldamento, mentre per quanto riguarda il prelievo idrico le aziende s'impegnano a non pescare dall'Esino un solo litro d'acqua in più rispetto a quella già usata dalla Sadam. Quanto alle spese che il consorzio si accollerà per il monitoraggio di aria, acqua, rumore ed elettrosmog, viene fissato un valore di 200 milioni annui più Iva. "Un'altra novità importante spiega il sindaco - riguarda il fatto che nell'ultima autorizzazione volturata dal ministero al Consorzio è indicato un tetto massimo di emissioni di ossido d'azoto pari a 36 milligrammi al metro cubo. Un valore che detterà legge per qualsiasi soggetto che avrà in esercizio la centrale". Cambia anche il totale dei compensi che le aziende gireranno alla collettività come eco-risarcimenti: non più due miliardi in cinque da destinare all'installazione di pannelli fotovoltaici presso edifici comune, ma una somma superiore così ripartita: un miliardo 300 milioni più Iva per impianti per l'energia fotovoltaica, altri 900 milioni per il risanamento dei fossi e altri interventi a favore dell'ambiente. "Questa seconda somma spiega Polita - sarà prevalentemente a beneficio Roncaglia e Coppetella. E 200 milioni potremo girarli al Comune di Monsano". Pure il capitolo "garanzie occupazionali" fa registrare qualche variazione: lo schema di convenzione ora recepisce il cuntenuto di un accordo raggiunto fra Rsu Sadam e azienda, in cui si prevede il mantenimento dello zuccherifico per tutta la durata in esercizio della centrale (vent'anni) "con la salvaguardia dell'uccupaziune e degli attuali livelli pruduttivi". La cunvenziune è bell'e fatta. Resta da vedere chi la voterà. Quelle di Verdi e Rifondazione sono defezioni pressoche scontate, anche se Polita spera di non perdersi per strada due componenti della coalizione di centro sinistra che appoggia la sua giunta: "Ho chiesto sia ai Verdi che a Rifondaziune di poter partecipare a un incontro con le rispettive assemblee per spiegare fino in fondo i contenuti di quest'accordo. Non mi illudo - ricunosce Polita che possano votare a favore, ma ho valide argomentazioni da presentare affinche non escano dalla maggioranza"¯ Intanto il Ppi fa presente che domani l'altro si concluderà solo un primo tratto del percorso politico, ma si apre "quello altrettanto complesso - è scritto in una nota firmata dal segretario Giorgio Berti e dalla capogruppo Rosa Meloni - della gestione della Convenzione che prevede una serie di regole garanti della salvaguardia dell'ambiente e della salute pubblica. I Popolari hanno sempre ritenuto e ritengono che la vera sfida sia proprio quella di esigere e controllare il rispetto delle regole poste a tutela della collettività". Berti e Meloni lanciano messaggi agli alleati ricordando che "fare politica non significa opporsi sempre e comunque ma gestire la soluzione dei problemi attraverso la concertazione e il dialogo sulle scelte da effettuare. Noi rispettiamo, anche se non le condividiamo, le posizioni fortemente contrarie alla Turbogas sempre espresse da Rifondazione Comunista e Verdi, nello stesso tempo chiediamo la chiarezza all'interno dell'alleanza nel rispetto del programma di governo che è già frutto di mediazione e incontro di diversità". Sulla vicenda Turbogas i Popolari sperano di non assistere "allo spettacolo della rivendicazione dei meriti ne tanto meno alle accuse ingiustificate verso l'assessore Spacca e il presidente della Regione da parte del segretario dei Ds di Jesi. Tali posizioni in questa fase risultano pretestuose e dannose rispetto al compito che ora la politica locale è chiamata a svolgere e cioè quello di creare sinergie di intenti e di azioni riguardo alla gestione del territorio attraverso il Piano Energetico Regionale e tutti gli altri strumenti di tutela ambientale". (Lorenzo Sconocchini)

"Riflettiamo ancora. Non è troppo tardi"
Lettera dell'assessore Marini a Polita

L'assessore comunale all'Ambiente Simona Marini, dei Verdi, ha rivolto al sindaco Polita una lettera aperta sulla questione Turbogas. "Caro Marco. non è mai troppo tardi per portare a casa un buon risultato anche se in questo "finale di partita" per la Turbogas siamo ormai agli sgoccioli. Ma non è ancora chiusa la "partita" a garanzia della salute della gente e dell'ambiente, e sul dibattito, che invece deve procedere ad oltranza, intorno a questi due temi strategici per il futuro della Vallesina. Se Jesi è comune capofila di questo comprensorio, allora deve saper svolgere fino in fondo il suo ruolo storico. Se da Camerata Picena, da Chiaravalle, da Monte San Vito, dalla provincia di Ancona si leva un appello (dei cittadini e dei loro rappresentanti istituzionali e politici) perchè si rinvii la firma della convenzione con il Consorzio Jesi Energia, allora occorre non tapparsi occhi, bocca ed orecchi come le tre scimmiette. "Occorre cioè riflettere per l'intero arco dei 120 giorni stabiliti dal Decreto Bersani (ecco l'elemento nuovo in tutta la vicenda!) perchè l'Enel chiarisca i progetti futuri ed il destino della centrale di Camerata Picena. Ti sembrano tanti 4 mesi per escludere le interpretazioni soggettive date alla lettera dicembrina del Ministero dell'Industria che avrebbe fatto la gioia d'un Azzeccagarbugli? "Di troppo mi sembra invece la fretta attraverso la quale ci si appresta liturgicamente a concedere il "sì" alla Turbogas di Jesi. E tutto questo in assenza di garanzie che "a posteriori" potrebbero pure venire. Oppure no. Già, il problema è tutto qui. Pensa, caro Marco, se l'Enel dovesse comunicare tra 4 mesi che a dismettere la Centrale di Camerata non ci pensa nemmeno: che garanzia ci darebbe allora il "Latinorum" della "letterina", L'assessore Simona Marini per nulla impegnativa nei confronti dell'Enel la cui Turbogas non viene citata neppure una volta? "Che atroce beffa per Jesi e la Vallesina! Per l'ingenuità dimostrata, la nostra città potrebbe a quel punto essere definita poco federicianamente "stupor mundi", in quanto avrebbe permesso tre centrali in un unico territorio, situazione aborrita dalla stessa regione la quale da parte sua ha finora indossato non già le penne del pavone ma quelle dello ...struzzo. "Quando non si sa, si sospetta. E tu stesso scrivevi l'agosto scorso al presidente della giunta regionale: "Il comune di Jesi ha già avuto modo di sottolineare che la compresenza di tre centrali nella Vallesina è impensabile per cui la realizzazione di quella di Jesi è da ritenersi incompatibile con quella, distante appena 3 Km, di Camerata Picena" sollecitando D'Ambrosio a convocare un tavolo di concertazione per chiarire finalmente il nodo delle tre centrali. "Per tutto questo, per la certezza che il 5 marzo prossimo, se sarà approvata la convenzione con la Sadam Edison, si aprirà la strada alla costruzione della terza centrale nella Vallesina. Ti chiedo - come ho sempre fatto in questi mesi - di sospendere ogni processo autorizzativo e di sollecitare il consiglio comunale a sospendere la discussione sulla convenzione. "Ed è una richiesta a termine: quel termine di 120 giorni che ci chiarirà le sorti della Turbogas di Camerata e ci permetterà di prendere le nostre decisioni con maggiore serenità e nel pieno rispetto del documento sottoscritto dalla maggioranza l'ottobre 1997".

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A cura del WWF - Sezione di Jesi