E Polita ora fa il "tessitore"
di BRUNO LUMINARI - Il sindaco Marco Polita ha respinto le dimissioni
dell'assessore Simona Marini (Verdi) che le aveva presentate sabato
scorso dopo il voto favorevole del Consiglio alla convenzione sulla
Turbogas. Un atto annunciato, quello del sindaco, che conferma in una
nota la volontà di ricompattare la maggioranza.
O almeno di provarci. "Nel prendere atto della lettera di dimissioni
inviata dall'assessore Simona Marini - recita la breve nota - il
sindaco comunica che in attesa dell'incontro programmato per giovedì
prossimo con i Verdi e del successivo vertice di maggioranza, allo
stato le dimissioni sono respinte. Solo dopo l'esito di tali incontri
- conclude Polita - si potrà infatti avere un quadro definitivo tenuto
conto che ogni decisione circa l'esecutivo e la maggioranza dev'essere
assunta dopo un'analisi seria e serena, nel rispetto dei contenuti
programmatici e senza condizionamenti legati all'emotività del momento".
E se Marco Polita non fa mistero superare lo scoglio Turbogas "guardando
avanti", l'assessore Marini ci tiene a dire che <>.
Rifacendosi alle ragioni addotte in Consiglio per annunciare le sue
dimissioni, l'assessore verde conclude affermando che "..quindi mi
incontrerò senz'altro con il sindanco per affrontare questa crisi con
il rispetto e la cordialità di sempre".
Reciproci messaggi di cordialità forse fautori di un ritrovato feeling
politico dopo le polemiche sulla centrale della Sadam. Che poi toni e
concetti usati dalla Marini siano soft rispetto quelli del capogruppo
consiliare dei verdi Fabrizio Romagnoli, è una questione interna al
partito. Dopodomani si vedrà se il barometro tra sindaco e Verdi
tornerà al sereno.
Venerdì 19marzo, invece, si terrà quella verifica alla quale
parteciperanno tutti i partiti di maggioranza, compresa Rifondazione
comunista. Ma diessini, popolari, socialisti e repubblicani non
sembrano troppo di sposti a "far pace" con Verdi e Rc. L'hanno detto
chiaramente in Consiglio e fuori. Il capogruppo consiliare Ds, Antonio
Balestra, è stato particolarmente duro in proposito quando ha accusato
i fuggitivi "di voler cavalcare i facili consensi del no ideologico
sulla centrale, tanto a pagare c'erano il sindaco e il suo partito".
L'assessore al Bilancio, Tonini Cardinali (Ppi) ha detto con
altrettanta chiarezza che "prima di parlare di strategie future e di
possibili soluzioni a problemi ostici, occorre sapere se i partiti che
partecipano alla verifica sono nella maggioranza oppure no".
Come dire, prima si fa la verifica e poi semmai la crisi, non il
contrario.
Socialisti e repubblicani non ci stanno neanche a placare Verdi e Rc
"regalando" a Camerata Picena la Zipa 4.
Ambiente, serve prevenzione
CHIARAVALLE - Il caso della Turbogas non tiene banco solo a Jesi, ma
nell'intera Vallesina. Di questo, nell'ambito del più ampio problema
ambientale, si è parlato a Chiaravalle. Al termine di un articolo
dibattito sulle problematiche ambientali nella Vallesina con
particolare riguardo agli impianti per la produzione di energia, il
Consiglio Comunale di Chiaravalle, riunitosi nei giorni scorsi, ha
approvato un documento in cui "si esprime preoccupazione per la salute
dei chiaravallesi e degli abitanti della Vallesina, per l'equilibrio
ambientale e per l'impossibilità di intervenire nelle decisioni che
interessano anche Chiaravalle nelle questioni relative agli insediamenti
possano essere serio fattore di alterazione dell'ecosistema ambientale
fluviale e rischino di vanificare completamente gli interventi di
recupero dell'area fluviale e parafluviale dell'Esino, interventi che
verrebbero realizzati con cospicui contributi pubblici".
Con mandato del Consiglio Comunale, perciò, "si impegna la Giunta ed il
Sindaco a chiedere alla dirigenza dell'Interporto S.p.a., alla
Direzione del Sadam, all'Api, all'Enel per la Centrale di Camerata
Picena, uno studio di Valutazione dell' Impatto Ambientale
contestualizzato alla Vallesina; chiedere di subordinare
l'autorizzazione della Centrale Turbogas di Jesi alla redazione del
Piano Energetico Regionale che prevede due Centrali della Vallesina e,
comunque, alla redazione del Piano di Dismissione Enel, secondo i
termini previsti dal Decreto Bersani".
Nel documento approvato dal Consiglio si sottolinea "l'esigenza di far
includere, nel Piano Energetico Regionanle, un Piano di Monitoraggio e
risanamento della Vallesina oltre ad una politica della riduzione delle
emissioni gassose riferite alle suddette centrali; non autorizzare il
passaggio di tralicci fino a che non si abbia la garanzia di due
centrali energetiche; promuovere la collaborazione con i Comuni della
Vallesina per la definizione di una politica territoriale ed ambientale
ecocompatibile, richiedendo che il costituendo Coordinamento per il
Monitoraggio dell'ambiente trovi ubicazione nel Comune di Chiaravalle
che, per la sua posizione baricentrica, deve venire Comune capofila;
chiedere alla Provincia ed alla Regione la definizione di strumenti
di pianificazione territotiale ed ambientale che impediscano in futuro
concentrazioni anomale di impianti ad alto impatto ambientale e che si
effettui uno studio che stabilisca il limite di inquinamenti
ammissibili nella Vallesina".
Per concludere nel documento si chiede al Ministero della Sanità e
dell'Ambiente un intervento per rendere obbligatoria una procedura per
la valutazione d'ammissibilità globale che tuteli pienamente anche le
popolazioni dei Comuni come Chiaravalle, non direttamente interessati
nella programmazione degli insediamenti sul territorio ed una
conferenza tra i Comuni della Vallesina, Provincia, Regione e Ministero
dell'Ambiente per definire i limiti degli interventi previsti e
bloccare ogni autorizzazione che sia avvenuta al di fuori della
valutazione dell'impatto ambientale contestualizzata oltre a
promuovere iniziative con altri Comuni ed Enti territoriali per
svolgere azioni, anche di tipo legale, volte a salvaguardare la salute
politica e la tutela ambientale. Il documento del consiglio comunale
di Chiaravalle è stato approvato con quindici voti favorevoli, i due
contrari dei consiglieri Bianchelli e Romagnoli, mentre Paolini si è
astenuto. (Gianluca Fenucci)
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A cura del WWF - Sezione di Jesi