Turbogas, la maggioranza vacilla
Respinta la proposta di un approfondimento sulla variante Barillari
Verdi e Rc: "Mancata un'occasione di trasparenza

La maggioranza uscita dalle elezioni comunali del 24 maggio, quel cartello di centrosinistra capace di accaparrarsi quasi il settanta per cento dei voti, non marcia più allineata e compatta. Anzi, s'è quasi persa per strada due partiti. Verdi e Rifondazione comunista, dopo il dibattito consiliare di ieri sulla Turbogas, sembrano sempre più sull'uscio, incapaci oramai di riconoscersi parte integrante di quella coalizione di maggioranza che ieri pomeriggio gli ha chiuso la porta in faccia bocciando sonoramente (con l'eccezione dei comunisti italiani) un documento proposto dalla capogruppo di Rc Rossana Montecchiani. Si trattava di votare una richiesta di approfondimento tecnico giuridico sulla validità della "variante Barillari", la delibera con cui nel giugno '94 l'allora commissario straordinario approvò il progetto per la centrale Turbogas modificando anche la destinazione urbanistica del campetto sportivo adiacente allo zuccherificio Sadam. Rc e Verdi, facendo proprie le riserve sollevate dal centro sociale "Tnt", sollecitavano un approfondimento d'indagine, non paghi del parere legale acquisito dalla giunta comunale, precedente alla presentazione di una serie di quesiti tecnici introdotti ieri dalla Montecchiani con un emendamento al suo odg. Quella variante, secondo Verdi e Rc, potrebbe benissimo essere decaduta, visto nel frattempo sono decorsi i tre anni previsti dalla legge sulle opere di pubblica utilità e urgenza per l'avvio dei lavori. E inoltre - seconda obiezione - la delibera Barillari si riferisce al primo progetto Turbogas, mentre oramai il consorzio Edison-Sadam ne ha messa in cantiere un terza versione. Ma il sindaco Polita - con un'impostazione condivisa largamente dai gruppi della maggioranza, e platealmente disapprovata dai militanti del "Tnt" presenti in aula - ha sbarrato il passo a ulteriori controlli sulla variante, facendo capire chiaramente che ritiene esaurita la lunga fase delle verifiche e che ora il confronto si sposterà sulla stipula di una convenzione garantista con le aziende titolari del progetto Turbogas. "In giunta comunale - ha detto - ci siamo espressi a maggioranza per la non condivisione di questo ordine del giorno. Gli approfondimenti tecnico-giuridici spettano ad altri e noi ci siamo affidati all'Ufficio legale del Comune, secondo cui la delibera Barillari è ancora perfettamente operativa. Non mi pare davvero opportuno spostare la linea di condotta di questa amministrazione, che sulla Turbogas ha sempre scelto di dare alle sue valutazioni un taglio di tipo ambientale. Altrimenti perderemmo di credibilità". Verdi e Rc l'hanno presa proprio male, ma anche il gruppo dei comunisti italiani (l'ala cossuttiana uscita l'autunno scorso da Rc) si sono dissociati dal resto della maggioranza. "Non riesco davvero a comprendere - ha detto la capogruppo del Pdci Rosalba Cesini - le motivazioni del sindaco: se siamo così certi che il parere è fondato, che problemi ci sono a concedere un approfondimento che possa tranquillizzare anche chi nutre ancora dubbi? In fondo si tratta di avere una risposta scritta entro otto giorni" Verdi e Rifondazione hanno insistito proprio lì: che ci voleva a incaricare il proprio ufficio legale di approfondire le obiezioni sollevate nell'odg? "Abbiamo chiesto qualche briciola di disponibilità in nome della trasparenza amministrativa - ha detto il consigliere Verde Fabrizio Romagnoli -, ma non ci è stato concesso nulla. Questo apre senz'altro una riflessione sul nostro ruolo in questa maggioranza". Nel senso che potrete uscirne? "Se ne discuterà in assemblea - è la risposta - di sicuro oggi ci siamo fatti un giudizio negativo sulla capacità di questa maggioranza di praticare fino in fondo la linea della massima trasparenza". E il disagio dei Verdi affiora anche nel distinguo fatto dall'assessore all'Ambiente Simona Marini rispetto alla linea di giunta: "Io non mi sono trovata d'accordo: per me qualsiasi approfondimento che potesse dare un contributo di trasparenza, non solo su aspetti ambientali, andava ricercato". Ancora più marcati i malumori di Rifondazione. La Montecchiani ha ribadito in consiglio quel che da giorni va asserendo sui giornali: "Rc non si sente più rappresentata da questa giunta". E quando il sindaco ha invitato lei e Romagnoli a prendere decisioni ponderate e non emotive sulla permanenza nella maggioranza, la sua replica è suonata come un monito: "Le maggioranze si tengono insieme quando le diversità maturano in cambiamenti complessivi per tutti, puntando su obiettivi da raggiungere insieme". Ma insieme (com'era già accaduto per le osservazioni al Prg) i partiti di centrosinistra non si sono ritrovati al momento del voto: La proposta della Montecchiani ha incassato solo quattro voti a favore: il suo, quello di Romagnoli e i due dei comunisti italiani. Contrari gli altri. E i ragazzi del "Tnt", vestiti da fantasmi, hanno inscenato il funerale della democrazia, depositando nell'emiciclo una bara nera. (Lorenzo Sconocchini)

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A cura del WWF - Sezione di Jesi