Vallesina, ingorgo di centrali
Il sindaco di Camerata Picena: "Attenzione, l'Enel può potenziare l'impianto"
I Verdi: "La Turbogas di Jesi è la terza, noi non ci stiamo..."
C'è il concreto rischio che la centrale Enel di Camerata Picena,
anziche essere "rottamata" come chiedono in molti, venga addirittura
potenziata e fatta funzionare a pieno regime. Lo segnala il sindaco
della cittadina che ospita l'impianto, Maurizio Quercetti, in una
lettera inviata giovedì scorso ai vertici della Regione Marche e della
Provincia.
Dagli ultimi contatti avuti con l'Enel per cercare ragguagli sulle
prospettive della centrale, il primo cittadino di Camerata Picena ha
ricavato la netta impressione che non ci sia proprio l'intenzione di
smobilitare l'impianto termoelettrico ora utilizzato sporadicamente per
fronteggiare picchi di produzione. L'Enel, in una nota inviatagli di
recente, ricorda infatti che per l'impianto Turbogas di Camerata Picena
è autorizzata ad esercitare a "una potenza elettrica massima continua
di 100 megawatt, senza alcun vincolo nelle ore di funzionamento e
quindi nell'energia elettrica annua prodotta". Quercetti ravvisa nel
tenore della nota segnali tutt'altro che rassicuranti: "Se la posizione
dell'Enel venisse confermata dagli organi ministeriali competenti -
scrive Quercetti nella lettera inviata a Regione, Provincia e per
conoscenza anche al sindaco di Jesi Polita - sarebbe ben difficile
negare per la centrale di Camerata autorizzazioni a nuovi assetti
impiantistici finalizzati alla razionalizzazione del rendimento e al
miglioramento dei limiti qualitativi e quantitativi delle emissioni".
Come dire che risulterebbe scardinato il catenaccio che Polita riteneva
di aver messo contro il rischio che dando via libera alla Turbogas
jesina diventassero tre, con Api ed Enel, le centrali funzionanti a
pieno regime in uno scorcio ristretto della Vallesina.
Il sindaco di Jesi ritiene di avere le spalle coperte da una
dichiarazione del ministero dell'Industria, secondo cui Camerata non
può essere potenziata se non passando attraverso un complesso iter che
prevede l'assenso di Regione ed enti locali. Quercetti la pensa ben
diversamente e segnala "il concreto rischio che, anche nel breve
periodo, l'impianto di Camerata, tecnologicamente migliorato e
ristrutturato, venga posto in esercizio dall'attuale proprietà o da
eventuali futuri acquirenti, senza vincoli nelle ore di funzionamento
e nelle quantità di energia elettrica prodotta con le evidenti ricadute
negative sul territorio della Vallesina". Il sindaco di Camerata Picena
chiede pertanto il sostegno di Regione e Provincia affinche il
ministero dell'Industria risolva una volta per tutte il nodo della
centrale Enel vincolandone l'operatività alle sole ore di punta o
emergenza.
E i Verdi di Jesi e della Vallesina ora scalpitano, visto che le loro
riserve sulla Turbogas alla Sadam partivano proprio "dalla
considerazione - si legge in una nota - che le condizioni che Polita
aveva posto a base della possibilità di iniziare le trattative per
giungere alla convenzione non erano state soddisfatte. In particolare,
il sindaco, nell'accordo elettorale sostenuto anche dai Verdi, aveva
posto il vincolo che la centrale attualmente funzionante di Camerata
Picena fosse dismessa o, comunque, non aumentasse la sua produzione
attuale". Ma servivano assicurazioni formali, tipo un impegno scritto
da parte dell'Enel, mentre Polita invece, gli rimproverano i Verdi, ha
preso come garanzia "una letterina del direttore del ministero
dell'Industria che dice, in buona sostanza, che non saranno concesse
ulteriori autorizzazioni all'apertura nè all'ampliamento delle centrali
esistenti senza il parere della Regione Marche, che dovrà sentire gli
enti locali interessati". E' poca cosa, secondo i Verdi, tanto più ora
"che si viene a scoprire - scrivono i Verdi riferendosi all'iniziativa
di Quercetti - che la Centrale di Camerata Picena è già autorizzata
alla produzione di energia elettrica fino a 100 MW, anche se
attualmente funziona per circa un ottantina di ore all'anno nei periodi
critici. Ciò significa e conferma che per un fortissimo aumento della
produzione di Camerata Picena non è necessaria alcuna ulteriore
autorizzazione: è solo l'Enel che può decidere secondo le sue
convenienze". E così la Turbogas alla Sadam sarebbe la terza in
Vallesina... Con quale coerenza, chiedono i Verdi, oggi il sindaco può
autorizzare il verificarsi di un evento contro cui con grande passione
ed anche coraggio si è battuto negli ultimi 5 anni. Confidando in un
ripensamento di Polita, i Verdi chiariscono cosa hanno intenzione di
fare: "Se sarà approvata la Convenzione e rilasciata la concessione
edilizia alla costruzione della Turbogas a Jesi i Verdi di Jesi e della
Vallesina usciranno dalla giunta comunale e dalla maggioranza".
Intanto però continueranno a lavorare lealmente "per tentare di
arrivare ad un ripensamento dell'amministrazione comunale e al
miglioramento della convenzione". Sennò continueranno la loro battaglia
in sede giudiziaria, impugnando di fronte al Tar delle Marche sia la
convenzione che la concessione, insieme al comitato Coppetella, al
Partito della Rifondazione Comunista, al centro sociale Tnt ed al Wwf.
(Lorenzo Sconocchini)
Incontro pubblico al centro polivalente
MONSANO - Martedì 2 marzo alle ore 21 si terrà presso il Centro
Polivalente "Sant'Ubaldo" di Monsano un incontro pubblico sulla
Turbogas. All'assemblea, indetta dal sindaco Sandro Sbarbati,
parteciperanno fra gli altri l'avvocato Marco Polita, sindaco di Jesi e
il dottor Ovidio Urbani, consulente del comune di Jesi per la questione
Turbogas. La cittadinanza è invitata ad intervenire.
"Ma non dateci soltanto smog"
Il sindaco di Monsano a Polita
Chiesti interventi eco-compensativi
Il sindaco di Monsano, Sandro Sbarbati, ha scritto questa lettera a
Marco Polita sulla centrale Turbogas di Jesi:
"Nel mio intervento al Forum sullo schema di convenzione con la Turbogas
ho avuto modo di esprimere la mia opinione in merito al problema della
realizzazione della nuova centrale ed ai riflessi per i cittadini di Monsano.
Credo che attraverso lo strumento della convenzione (ed attraverso questa
convenzione) l'obiettivo primario di tutela della salute pubblica sia
raggiungibile e che i previsti strumenti di controllo e monitoraggio
ambientale siano tali da garantire il rispetto degli accordi. Pur nella
consapevolezza che laconvenzioneè un atto bilaterale tra il comune di Jesi
e il Consorzio Jesi-Energia e che, purtroppo, ilcomune di Monsano non ha
titolo giuridico di partecipare alla stipula della stessa, vorrei
sottoporre di nuovo alla tua attenzione alcune riflessioni che mi auguro
possano trovare riscontro concreto nella convenzione stesa o in altri
atti formali a seguire.
"Ho già avuto modo di sottolineare il paradosso per cui i cittadini più
direttamente interessati alla realizzazione della centrale (i residenti
nella zona industriale-mista di Monsano) non possono essere
direttamente rappresentati soltanto perchè la Centrale pur costruita a
poche centinaia di metri dalle loro abitazioni sarà realizzata nel
territorio comunale di Jesi. Non è quindi sul piano giuridico-formale
che si sviluppa il mio ragionamento. Due sono gli elementi che vorrei
porre alla tua attenzione. Al fine della massimizzazione del recupero
energetico lo schema di convenzione (art.19) prevede la disponibilità
di vapore per l'utilizzo civile ed industriale (teleriscaldamento).
Credo che anche i residenti e le aziende di Monsano possano
legittimamente utilizzare alle stesse condizioni di Jesi tali fonti
energetiche. Nella tua lettera del 16 febbraio scorso lasci aperta tale
possibilità: ti chiedo di renderla ancora più esplicita.
"L'articolo 20 dello schema di convenzione prevede interventi
compensativi per l'ambiente. Ritengo che per le zone più direttamente
interessate (Monsano, Coppetella, Roncaglia) sia stato previsto un
adeguato monitoraggio dell'aria, del rumore, dell'elettromagnetismo e
dell'acqua ma che gli interventi eco-compensativi siano ancora
insufficienti.
La mia proposta è di prevedere tali interventi soprattutto nelle aree
sopra menzionate, non come risarcimento economico della salute, ma per
rendere quanto più basso possibile l'impatto ambientale della nuova
centrale. Prendo atto con favore, infine, dell'articolo 17 dello schema
di convenzione che prevede l'utilizzo privilegiato della forza lavoro
di Jesi e della Vallesina (e quindi anche di Monsano) per i lavori di
costruzione della Centrale. Confido nella sensibilità che hai fin qui
dimostrato nel farti carico dei problemi della salvaguardia della
salute di tutti i cittadini della Vallesina per un favorevole
accoglimento di quanto sopra evidenziato".
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A cura del WWF - Sezione di Jesi