Rifondazione e i Verdi abbandonano il sindaco
di Sergio Federici - JESI - Si sposta al Centro la maggioranza di Marco
Polita, dopo che Verdi e Rifondazione, da ieri, si sono collocati
all'opposizione. Mentre i bertinottiani, l'altra sera, non hanno neppure
partecipato alla verifica di maggioranza, chiesta, ironia del caso,
proprio dal Prc, la compagine del sole che ride ha varcato puntuale la
soglia del palazzo comunale. Da diversi giorni continuavano a giocare
una specie di partita a scacchi, con una mossa a sorpresa da tirar fuori
all'ultimo momento: una forca caudina politica, sotto al quale il sindaco
Marco Politta avrebbe dovuto passare per assicurarsi il sostegno del
movimento. Insomma, i Verdi si sono presentati con un documento in cui
si chiedeva al primo cittadino le sue dimlssioni qualora entro 120
giorni (il termine previsto dall'Enel per le dismissioni delle centrali da
15 Mw) non venisse decisa la chiusura del sito di Camerata Picena.
A quel punto è scattato il muro di protezione delle forze della coalizione
di centro-sinistra e la proposta ambientalista è naufragata di fronte
agli scogli dell'Ulivo.
"La richesta che i Verdi hanno dichiarato inemendabile - sostengono i
vari esponenti della maggioranza - è stata respinta in quanto ritenuta
ininfluente dal punto di vista dell'efficacia e inaccettabile in quanto
già respinta in sede di Consiglio comunale nella seduta del 5 marzo
scorso. La maggioranza si è altresì espressa per un forte impegno
diretto ad ottenere atti concreti e iniziative delle rispettive forze
politiche, affinche, in sede di approvazione del Piano energetico
regionale, venga previsto come atto di indirizzo la dismissione della
centrale di Camerata Picena o comunque il suo funzionamento solo come
centrale di picco, escludendo qualsiasi suo potenziamento.
La maggioranza, infine, si riconosce nel documento programmatico
sottoscritto all'inizio della legislatura che ritiene essere stato
applicato correttamente".
Rotto per sempre il giocattolo, adesso Marco Polita deve pensare a
ricomporre il suo esecutivo dopo la definitiva uscita di Simona Marini
dall'assessorato alla Cultura. Suvvia, diciamocelo pure francamente:
quella poltrona vuota fa gola ai suoi partners e ognuno di loro accarezza
l'idea di vederci seduto un suo iscritto. Ma i sogni dei vari Brazzini
o Balestra potrebbero trasformarsi in incubi se la soluzione che frulla
in testa al sindaco dovesse prendere corpo.
Intanto di un rimescolamento delle deleghe non si parla tutt'al più
Marco Polita assegnerà l'Ambiente ad un altro assessore. E c'è un
motivo: sugli scranni più alti del Consiglio comunale vuole metterci
un "tecnico", cioè una figura di forte prestigio nel campo culturale;
soltanto come alternativa pensa ad un politico. Come al solito non si
sbilancia, dice che in agenda non ci sono nomi. Sarà poi vero?
Torna alla Turbogas
A cura del WWF - Sezione di Jesi