Crisi, il sindaco cerca un assessore
Ufficializzata l'uscita di Verdi e Rifondazione. Non è escluso anche un mini rimpasto
Polita: "Sto pensando a un personaggio legato al mondo della cultura"
di MARIO CAROTTI - "L'uscita dei Verdi dalla giunta? Una piccola
sconfitta, per il sottoscritto, anche se non posso rimproverarmi nulla".
Il sindaco Polita annuncia così la definitiva rottura della vecchia
maggioranza, avvenuta com'è noto a seguito della votazione del 5 marzo
in consiglio comunale, che praticamente ha dato il via libera alla
Turbogas.
Venerdì sera c'è stata una lunga e infruttuosa verifica politica.
L'impressione è che il sindaco ha cercato fino all'ultimo di ricucire
lo strappo, mentre le varie segreterie di partito stavano già pensando
al dopo. Sabato scorso, in mattinata, una conferenza stampa per
formalizzare la già proclamata uscita di Rifondazione comunista e Verdi.
Quest'ultimi, stando anche a un "comunicato unitario" (a firma dei Ds,
Sdi, Pdci, Ppi, Pri e sindaco) nel corso dell'incontroverifica hanno
ribadito la loro condizione per la permanenza in giunta. Ovvero, "le
dimissioni del sindaco e della sua maggioranza qualora entro 120 giorni
- termine entro il quale deve essere reso operativo il piano di
dismissioni di 15,000 megawatt dapa parte dell'Enel secondo il decreto
del ministero dell'Industria - non venisse decisa la chiusura della
centrale di Camerata". Una richiesta giudicata "inemendabile" -
Antonio Balestra (Ds) ha parlato di "un ricatto inaccettabile" -
respinta unanimemente dalla coalizione.
"La maggioranza si è espressa altresì unanimemente - prosegue il
comunicato - per un forte impegno diretto a ottenere atti concreti e
iniziative delle rispettive forze politiche affinchè in sede di
approvazione del Piano energetico regionale venga previsto come atto di
indirizzo la dismissione della centrale di Camerata Picena, o comunque
il suo funzionamento come centrale di picco, escludendo qualsiasi suo
potenziamento". Su questo punto, in conferenza stampa, ancora più
esplicito è stato il sindaco, che non ha escluso di mettere in ballo la
sua stessa posizione qualora Regione o ministero dovessero avallare un
potenziamento della centrale di Camerata.
Dunque, fuori Rifondazione e Verdi. I numeri per andare avanti ci sono,
e non sono risicati, ma resta in piedi un problema, ovvero a chi
affidare l'assessorato all'Ambiente. Si prevedono comunque tempi brevi.
"Simona Marini ha lavorato molto bene, si è impegnata e nei suoi
confronti rimane tutta la mia stima - ha detto Polita - Ma è evidente
che, giunti a questo punto, diventa impossibile proseguire un rapporto
con un assessore appoggiato da una forza politica che si è formalmente
dissociata dalla maggioranza". Già domani o al massimo giovedì il nodo
dovrebbe essere sciolto. Polita, stando a quanto ha dichiarato sabato,
sta vagliando due possibilità, segreterie politiche permettendo. La sua
intenzione è di affidare la delega attualmente vacante "a un tecnico",
un esterno al consiglio comunale. Un uomo (o una donna) senza tessera,
che potrebbe ricevere la delega alla Cultura, mentre l'Ambiente
verrebbe accorpato a un altro assessorato. In alternativa il sindaco
dovrebbe scavare all'interno della maggioranza, e in questo caso non è
del tutto escluso un mini rimpasto. I nomi? Sia nel primo che nel
secondo caso Polita giura che non è in grado di farli. Nel frattempo,
in merito all'uscita di Verdi e Rifondazione interviene Antonio
Grassetti. Il consigliere di Alleanza nazionale non crede che queste
due forze, "soltanto perchè fuori dalla maggioranza per disaccordo
sulla questione Turbogas", possano essere considerate a tutti gli
effetti all'opposizione.
"E' facile dire da ora staremo all'opposizione - scrive Grassetti -
Meno facile sarà essere coerenti con gli elettori e con il programma
sottoscritto".
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A cura del WWF - Sezione di Jesi