Multe e controlli più incisivi per vigilare sulla centrale
Gli emendamenti proposti dal Pdci per la convenzione Turbogas

Attenti, così com'è oggi la convenzione sulla Turbogas rischia di valere come un semplice pezzo di carta, con impegni scritti, ma sempre derogabili. I comunisti italiani segnalano un grosso limite nell'ipotesi d'accordo raggiunta fra il Comune di Jesi e il consorzio Edison-Sadam per tenere sotto stretto controllo la nascita e il funzionamento della centrale termolettrica. E' vero che il Consorzio "Jesi Energia" s'impegna a mantenere le emissioni di ossido d'azoto entro i 36 milligrammi al metro cubo (a fronte di un limite di legge che ne ammette fino a 150) ma c'è un "però", che il Pdci fa presente chiedendo di rimediare con un emendamento allo schema di convenzione che il 5 marzo sarà votato dal consiglio: "La convenzione - spiega la capogruppo Rosalba Cesini - è una sorta di scrittura privata, ma un domani nulla esclude che chi ha in esercizio la centrale possa decidere di aumentare il livello di emissioni riferendosi ai limiti del decreto 203 dell'88, quello che fissa per legge i valori massimi delle emissioni".
Ecco allora la proposta di emendamento secondo cui tutti i parametri relativi ad emissioni e prelievi indicati nella convenzione come valori non superabili vanno ad integrare quanto previsto dalla norma nazionale, sicche il Consorzio si impegna a rispettare la convenzione come se avesse forza di legge.
E' uno dei 17 emendamenti proposti dal Pdci. Gli altri mirano a rendere ancor più stringente la fitta rete di controlli sulla centrale, a far sì che il Comune abbia più consistenti eco-risarcimenti e a garantire tenuta dei livelli occupazionali dello zuccherificio Sadam. Ad esempio il Pdci chiede che siano previsti termini tassativi e il pagamento di penali nel caso in cui la centrale superasse i limiti di emissione previsti come picco orario. Un'ordinanza del sindaco dovrebbe imporre il rientro nei limiti entro 24 ore e se il Consorzio non riuscirà ad adeguarsi dovrà fermare la centrale fino al ritorno alla normalità. In ogni caso, chi sgarra paga, e "per il periodo intercorrente fra la notifica dell'ordinanza e la 24esima ora successiva - si legge nell'emendamento - il consorzio sarà obbligato al pagamento di una sanzione pecuniaria pari a 20 milioni per ciascuna ora in cui sia riscontrabile il superamento del picco orario". E le somme incassate al Comune sarebbero poi destinate a interventi a favore dell'ambiente. Sempre in tema di controlli ambientali, il Pdci chiede una centralina di rilevazione in più rispetto alle 4 previste ora.
"La quinta - spiegano i consiglieri Rosalba Cesini e Stefano Tonelli - dovrebbe essere installata a Serra San Quirico, per avere una quadro complessivo della situazione in Vallesina". E poiche il sistema di controlli continui previsto dalla convenzione realizza di fatto un osservatorio ambientale permanente, il Pdci chiede che il consorzio Edison-Sadam si faccia parzialmente carico, con 200 milioni l'anno, "degli oneri derivanti dall'espletamento delle funzioni dei professionisti addetti al controllo, analisi e gestione dei dati di rilevamento". Quanto al capitolo delle contropartite a favore dell'ambiente che il Comune di Jesi chiede per ospitare la centrale, al Pdci sembrano pochi i due miliardi in cinque anni che il consorzio Edison-Sadam dovrebbe girare al Comune per installare in edifici di sua proprietà pannelli fotovoltaici per l'utilizzo dell'energia solare. Si chiede di elevare la somma a cinque miliardi e di destinare parte del finanziamento per incentivare i privati all'utilizzo dei pannelli solari per il riscaldamento dell'acqua domestica. Quanto all'occupazione, ai comunisti italiani non bastano le garanzie della Sadam sul mantenimento dei livelli produttivi nello zuccherificio jesino. "Perche se aumenta la produttività - fanno notare Cesini e Tonelli - può anche succedere che gli organici vengano ridotti".
Ecco allora l'impegno chiesto all'azienda per la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali (338 dipendenti) aumentati degli addetti alla centrale. In tutto, il numero dei lavoratori a tempo indeterminato "non dovrà comunque essere inferiore a 350 unità".
"Il nostro giudizio sulla centrale resta negativo - hanno spiegato i consiglieri del Pdci, che si sono fatti anche promotori di un'iniziativa per sollecitare in Regione un quadro complessivo di tutela dell' eco-sistema Vallesina -, ma responsabilmente ci facciamo carico del tentativo di rendere quanto più accettabile una presenza oramai inevitabile. Siamo nettamente contrari a un legge che ha dispensato disinvoltamente miliardi ai privati per la produzione di energia elettrica.
Ma oramai questa battaglia è persa e il consiglio comunale non ha il potere di dire sì o no alla centrale, perche la legge consente alle aziende di costruirla comunque.
Può solo di strappare le migliori garanzie". (Ls.)

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A cura del WWF - Sezione di Jesi