Ecco perchè la centrale ENEL sarà potenziata
L'allarme del centro sociale "TNT"

Perchè c'è il forte sospetto che la centrale Enel di Camerata Picena possa venir potenziata? Lo spiega il centro sociale "Tnt", impegnato da tempo contro la proliferazione di impianti termoelettrici in Vallesina, in un comunicato che prende anche in esame ovviamente la questione Turbogas di Jesi:
"L'Enel è in fase di veloce ristrutturazione. Il nuovo assetto Enel prevede la costituzione di tre tronconi autonomi sotto il profilo economico, finanziario ed organizzativo, uno competente per la produzione, uno per il vettoriamento ed uno per la distribuzione. In futuro, dunque, il comparto che produce energia dovrà pagare il "pedaggio" agli altri due comparti per veicolarla". Di conseguenza, fa notare il "Tnt", "è interesse strategico del troncone che produce energia conservare le proprie centrali nei territori deficitari poichè producendo in loco, eviterebbe gli oneri economici legati al vettoriamento ed alla distribuzione dell'energia prodotta: è il caso delle Marche e di Camerata Picena".
Detto questo, Il "Tnt" rileva che "se è negli obiettivi strategici dell'Enel non chiudere la centrale di Camerata Picena, è altrettanto vero che tenere aperta la centrale mantenendo inalterati gli attuali livelli produttivi non è assolutamente credibile; non solo perchè ciò non risponderebbe ai criteri di economicità che attualmente dominano le scelte in campo energetico, ma anche perchè la componente Commissione Interministeriale ha dato precisa indicazione di procedere alla progressiva chiusura delle centrali con un tasso di rendimento inferiore al 45%". La centrale di Camerata Picena, secondo i dati a disposizione del centro sociale autogestito, avrebbe un tasso di rendimento medio intorno al 25%: "La sua sopravvivenza, è pertanto, legata a doppio filo ad un suo potenziamento. Un primo forte potenziamento della suddetta centrale non necessita di particolari percorsi autorizzati: la centrale è già autorizzata a sostenere livelli di produzione ben più alti di quelli attuali. Nell'ipotesi, poi, che l'Enel, alla fine, optasse per una diversa soluzione strategica alienando la centrale ad un privato, la situazione diverrebbe gravissima sotto il profilo del potenziamento produttivo".
Per il "Tnt" risulta "incomprensibile come di fronte ad una situazione così complessa e rischiosa, si continui ad agitare l'alibi della famosa lettera ministeriale che non solo non vincola nessuno circa il rilascio o meno di nuove autorizzazioni, ma che, a maggior ragione, nulla può a fronte di autorizzazioni già rilasciate da anni: solo un accordo-quadro che preveda tempi e modalità di dismissione della centrale di Camerata Picena può essere una garanzia sufficiente". Per quanto riguarda il contenuto dello schema di Convenzione fra Comune di Jesi e consorzio Edison-Sadam, il Tnt segnala "il preoccupante deficit di garanzie che esso contiene sotto il profilo ambientale, occupazionale e della salute dei cittadini. Nella parte in cui la convenzione prevede, in caso di provata impossibilità da parte del Consorzio JesiEnergia di rispettare i limiti delle emissioni in atmosfera, la necessità di introdurre modifiche tecnologiche all'impianto, non viene affatto specificato che nel frattempo l'attività della centrale deve restare sospesa". Quanto all'attività dello zuccherificio, mentre da un lato di parla di "mantenimento degli attuali livelli produttivi", dall'altro, a proposito di occupazione, parla di generica "salvaguardia". "Inoltre - continua il "Tnt" - niente viene detto circa il numero ed il profilo professionale di coloro che verranno impiegati all'interno della centrale, così come niente viene concordato circa il livello minimo di assunzioni nei cantieri per la Turbogas". Per ciò che concerne le compensazioni economiche, per il "Tnt" si tratta di ben poca cosa, "se si considera che il fatturato annuo della Turbogas è stimato intorno a mille miliardi".

Interporto e Turbogas. Se ne parla a Chiaravalle
Riunione fra comitato di residenti e amministratori

Nei giorni scorsi si è svolto un incontro promosso dal Comitato salvaguardia ambientale Coppetella e Clementina tra gli abitanti, amministratori e gruppi politici di Jesi, Chiaravalle e Camerata Picena, Falconara. L'incontro ha trattato la situazione ambientale della bassa Vallesina in relazione soprattutto a Turbogas e Interporto. "Tutti si sono impegnati - scrive in una nota il comitato - affinchè si possa intraprendere un'azione unitaria". E così stasera, al centro culturale di Chiaravalle si terrà alle ore 21 una riunione operativa allargata agli amministratori dei comuni di Camerata Picena, Monte San Vito.

Torna alla Turbogas

A cura del WWF - Sezione di Jesi