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Domenico Fetti nasce a Roma nel 1588 e muore a Venezia nel
1623.
Studiò col Cigoli, ma nella sua formazione sono evidenti le suggestioni del Borgianni e del Elsheimer, nonché importante la lezione del Caravaggio.
Divenuto pittore di corte a Mantova presso i Gonzaga, si trasferì a Venezia per lavoro. In questa città egli soggiornò fino alla sua morte.
Nell'opera del Fetti si distinguono tre fasi: quella romana, formativa, che comprende l'attività giovanile legata agli influssi del Cigoli; quella mantovana, in cui lo stile del pittore si precisa e si fa più autonomo, ma pur sempre con l'influsso delle forme rubensiane; quella veneziana, che favorì uno schiarimento della tavolozza e ne arricchì la tematica compositiva.
L'artista abbandonò la pittura monumentale per dedicarsi a opere di piccolo formato prese dalla vita popolare con definizioni realistiche.
Tra le sue opere più famose ricordiamo: "La parabola dei ciechi" dell'Institute of Fine Arts di
Birmingham; "La parabola dei lavoratori" della Galleria Palatina, a
Firenze; "La malinconia" del Louvre a Parigi. |