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Andrea Mantegna

Nato a Isola di Carturo, presso Padova nel 1431 e morto a Mantova nel 1506
Pittore italiano, tra i principali artisti dell'Italia settentrionale nel XV secolo. Figlio adottivo e apprendista del pittore Francesco Squarcione di Padova, sviluppò un profondo interesse per l'arte classica. L'influenza della scultura antica e delle opere di Donatello è evidente nelle sue rappresentazioni della figura umana, dalle forme solide, espressive e anatomicamente perfette.
A Padova, Mantegna compose principalmente opere di soggetto religioso. Il suo primo lavoro di gran impegno fu il ciclo d'affreschi sulle vite di san Giacomo e san Cristoforo nella cappella degli Ovetari della chiesa degli Eremitani (gravemente danneggiata dopo la seconda guerra mondiale). Nella "Pala di san Zeno" a Verona, ritroviamo i caratteri peculiari dello stile di Mantegna: la monumentalità classica, l'estrema cura dei particolari. Nel 1460 Mantegna si trasferì a Mantova. Qui divenne il pittore ufficiale della famiglia dei Gonzaga, che mise a sua disposizione una casa e una bottega. Il capolavoro di questo periodo è la decorazione della "Camera degli Sposi", dove la sua resa prospettica illusionistica toccò uno dei più alti vertici espressivi del secolo. Tra le sue opere più celebri è il "Cristo morto" conservato a Milano nella Pinacoteca di Brera e il "San Sebastiano" della Ca' d'Oro.
L'arte di Mantegna ebbe un notevole influsso sugli artisti dell'Italia settentrionale e fu modello per Albert Durer , che con le sue incisioni fece conoscere l'arte italiana rinascimentale in Germania


Opere analizzate:
41. San Giorgio